Tropico – Recensione Tropico
Il potere a portata di mouse
A chi non è capitato, almeno una volta, di ascoltare il discorso di un politico e di avvertire un forte desiderio di criticarlo dicendogli: "non è così che si risolve il problema!", "io piuttosto agirei in quest’altro modo…", immedesimandosi nel ruolo di un governante e pensare a tutto quello che si farebbe per migliorare il proprio paese, rendendolo differente da com’è in realtà? In aiuto di tutti quelli a cui capita spesso qualcosa del genere è intervenuto il mondo videoludico, che offre un interessante diversivo: divertenti videogiochi, grazie ai quali potremo simulare questo inappagato desiderio, amministrando un mondo virtuale e stando comodamente seduti sulla sedia mentre si impartiscono ordini con mouse e tastiera. Questo tipo di videogames confluisce nel grande gruppo del genere "gestionale", pensato appunto per tutti coloro che vogliono mettere alla prova le proprie capacità logistico-organizzative.
Diversi sono stati i titoli di questo genere che hanno fatto tanto parlare di sé, guadagnandosi ben presto posti di prestigio nell’intero mondo videoludico. E’ stata indubbiamente una saga di successo, ad esempio, quella di Caesar, in cui il giocatore agisce nella veste di governatore romano, e, come tale, ha lo scopo di amministrare e far progredire il territorio sul quale si estende il suo potere, occupandosi allo stesso tempo dello sviluppo economico, culturale, dell’esercito e così via…
Tropico, il titolo che recensiremo in queste righe, si colloca proprio al centro di questo genere ed è caratterizzato dalla stessa linea di fondo della citata saga di Caesar, ma con una tematica molto più attuale e vicina alla nostra epoca.
Potere assoluto!
In Tropico vestiremo i panni del presidente della Repubblica de Tropico, un’ipotetica isola caraibica ispanofona, alla quale dovremo garantire lo sviluppo negli anni sotto ogni aspetto, riuscendo a governare quanto più stabilmente possibile cercando di rendere felice la popolazione, presupposto fondamentale per la stabilità del nostro potere. Anche se quest’ultimo sarà sostanzialmente di natura assoluta, potremo ugualmente scegliere se governare in maniera "illuminata", concedendo libertà ai nostri cittadini riconoscendo elezioni regolari, garantendo mezzi di comunicazione liberi e così via, oppure in maniera esplicitamente autocratica, ricorrendo ad ogni mezzo pur di conservare il nostro potere, anche a costo di farci acerrimi nemici pronti a rovesciare il nostro governo con la forza. Questa seconda via è però indubbiamente sconsigliata, perché governare in maniera opprimente susciterà presto il malcontento della popolazione, che, non trovando le condizioni per poter scegliere un’alternativa democraticamente, non esiterà a manifestare il proprio disappunto in altri modi, e l’infelicità della popolazione è proprio quello che dobbiamo evitare se vogliamo mantenere il nostro potere, ed è per questo che non dobbiamo abusare dei nostri poteri. Pertanto è consigliabile essere drastici solo in casi eccezionali.
Potremo governare direttamente l’isola utilizzando le due interfacce "modalità costruisci" e "modalità editti", che ci consentiranno di intervenire rispettivamente in ambito amministrativo e puramente politico. L’interfaccia costruzione ci consente appunto di realizzare svariate tipologie di edifici, come alloggi, strade, uffici di trasporto, di costruzione e altre infrastrutture, industrie, miniere, fattorie, uffici di governo, cliniche, scuole e tanto altro ancora. La costruzione degli edifici comporta naturalmente dei costi, che variano a seconda della struttura che vogliamo realizzare e anche in base ad altri fattori. Ogni struttura è raggruppata comodamente nella categoria di sua spettanza: così, ad esempio, la centrale elettrica è collocata sotto la categoria "infrastrutture"; una fabbrica di sigari si trova invece nella sezione "industria" e via dicendo… Gli edifici non si materializzeranno all’istante, ma diventeranno operativi solo quando i nostri lavoratori avranno completato l’opera al 100%, e il tempo di realizzazione dipenderà dalla grandezza e dalla complessità dell’opera (costruire un aeroporto richiede anni, costruire una casa no), dalla priorità che le abbiamo assegnato e dal numero di costruttori disponibili. Riusciremo quindi ad accorciare i tempi aumentandone la priorità e costruendo nuovi uffici di costruzione per avere più operai.
La modalità editti, invece, ci consente di prendere delle vere e proprie scelte a livello politico, emanando e revocando leggi e provvedimenti di vario tipo. Allo stesso modo della modalità costruzioni, anche gli editti sono raggruppati in diverse categorie a seconda della loro natura e della materia a cui fanno capo. In questa interfaccia potremo prendere provvedimenti per salvaguardare l’ambiente, per promuovere l’istruzione, per proclamare eventi e feste nazionali, per indire elezioni anticipate, per promuovere lo sviluppo industriale e tanto altro ancora, ma anche decisioni drastiche e poco felici, come la legge marziale, roghi di libri, permessi speciali sulle costruzioni per irrorare il nostro conto svizzero, o addirittura ordinare arresti e uccisioni degli oppositori e altro ancora, provvedimenti che per quanto estremi faranno diminuire sensibilmente la felicità e la libertà della popolazione. Inoltre, non bisogna dimenticare che l’Isola di Tropico non è un mondo a sé stante distaccato dal resto del mondo, ma è anzi sotto lo sguardo vigile della comunità internazionale, e specialmente al centro dell’attenzione delle due grandi superpotenze dell’epoca Stati Uniti e URSS, che saranno pronti a fornirci tutto il loro aiuto e la loro collaborazione, ma anche a mettere l’embargo alla nostra isola felice fino a minacciare il nostro potere nel caso i rapporti politici diventino molto freddi. Spetterà a noi destreggiarsi tra le due e scegliere se optare per una politica neutrale, cercando di mantenere ottimi rapporti con entrambe, filo-americana o filo-sovietica. Nell’interfaccia editti troviamo un’apposita sezione dedicata alla politica estera, nella quale potremo emanare appositi emendamenti per regolare i rapporti con le due potenze, stipulando patti grazie ai quali sarà possibile ottenere vantaggi non di poco conto. Nel caso la nostra politica non sia neutrale ma esplicitamente predisposta verso l’una o l’altra potenza, potremo addirittura formalizzare l’alleanza permettendo l’installazione di una base militare della potenza alleata per tutelarci dalle ingerenze dell’altra. In ultima analisi, c’è da dire che alcuni editti possono essere emanati solo se i rapporti con la fazione interessata si trovano a buon punto: ad esempio, non riusciremo ad invitare il sommo Pontefice sulla nostra isola se i rapporti con la fazione religiosa sono freddi. Stesso discorso per gli accordi con le potenze estere: non potremo chiedere agli Stati Uniti un aiuto per lo sviluppo se i rapporti con loro sono ai minimi storici.
Vi è inoltre una terza interfaccia, l’utilissima "modalità informazioni", che ci fornisce svariati indici grazie ai quali riusciremo a valutare diversi aspetti dell’isola. Potremo ad esempio renderci conto del livello di criminalità, del tasso di inquinamento, della redditività delle fabbriche, del grado di libertà della popolazione, delle condizioni del terreno e della sua predisposizione verso questo o quell’altro tipo di coltura, della felicità complessiva della popolazione, del rispetto che ogni fazione ha nei nostri confronti e tanto altro ancora. Essa ci fornirà insomma un valido supporto per capire come meglio agire per migliorare le condizioni di Tropico.
Un aspetto molto interessante è che il nostro potere, per quanto assoluto possa essere, non si estende certo al libero arbitrio dei cittadini, ognuno dei quali ha dei propri interessi da perseguire che non possono essere lesi. Non possiamo ad esempio imporre ad un cittadino dove lavorare, ma sarà esclusivamente lui a sceglierlo, tenendo conto di determinati fattori come la qualità del lavoro, la vicinanza dalla sua abitazione e altro ancora. Ogni cittadino è inoltre organizzato in fazioni, e questo influenzerà il loro rispetto nei nostri confronti in base ai nostri rapporti con quella/e a cui appartiene. Le fazioni sono: militaristi, religiosi, comunisti, capitalisti, intellettuali, ambientalisti. Cliccando sopra uno dei nostri cittadini potremo visualizzare tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno, come le sue generalità, il nucleo familiare, il suo posto di lavoro e alloggio, opinione generale e persino i suoi pensieri.
Modalità di gioco
Una volta avviato il gioco, dopo un breve filmato introduttivo, ci troveremo di fronte al menù principale, il cui sfondo è una rappresentazione di quello che dovrebbe essere l’ufficio del presidente: scrivania, posacenere con sigaro cubano acceso e splendida vista sull’oceano. Tropico si articola essenzialmente su due modalità di gioco: "partita", che costituisce il fulcro del gioco, e il tutorial. Quest’ultimo, caldamente consigliato specialmente ai giocatori alle prime armi, è ben strutturato e reso ancora più esplicativo dalla presenza di un consigliere che ci spiegherà oralmente i vari passaggi, fornendoci le nozioni preliminari necessarie per cominciare a giocare seriamente.
La modalità partita si suddivide a sua volta in due sottocategorie: "scenario predefinito" e "mappa casuale". Optando per la prima potremo scegliere tra diverse mappe precostruite, ognuna delle quali con un proprio grado di difficoltà e con svariati obiettivi da raggiungere a determinate condizioni; se invece scegliamo la seconda saremo noi a costruire la nostra partita, definendone le caratteristiche, le condizioni di vittoria e il livello di difficoltà complessivo.
Una volta creato lo scenario dovremo curare il nostro dossier di presidente, scegliendo le nostre origini, come si è saliti al potere, due qualità e due difetti. Le nostre scelte influenzeranno l’approccio alla partita: se ad esempio come qualità abbiamo scelto "Genio della finanza", i costi di costruzione saranno ridotti; se il nostro potere è la conseguenza di un colpo di stato militare, le aspettative di libertà e di democrazia dei cittadini saranno praticamente nulle, partendo quindi con un livello di felicità più basso, e via dicendo. Potremo comunque modificare la situazione iniziale nel corso della partita prendendo i giusti provvedimenti: tornando all’esempio precedente, anche se la nostra salita al potere deriva da un colpo di stato, non è detto che non potremo intraprendere un governo democratico. Dovremo inoltre scegliere, per completare il nostro dossier, uno tra diversi importanti personaggi politici latino-americani da mettere nel nostro profilo, come Che Guevara, Fidel Castro, Peron e tanti altri ancora, ognuno dei quali ha delle proprie caratteristiche predefinite (origine, salita al potere, qualità, difetti) che possono comunque essere modificate a nostro piacimento. Fatto tutto ciò è possibile cominciare a giocare.
Tutte le partite hanno una sequenza temporale: iniziano nell’anno 1950 e terminano a seconda della lunghezza che abbiamo scelto durante la creazione della mappa. Lo scorrimento del tempo può essere controllato con cinque differenti livelli di velocità che potremo alternare in qualsiasi momento. Come già enunciato precedentemente, il nostro scopo sarà quello di cercare di governare quanto più stabilmente possibile, garantendo alla Repubblica prospettive di sviluppo economico con uno sguardo attento sulla felicità dei cittadini, poiché un acceso malcontento popolare potrebbe dar vita a guerriglie, rivolte, o addirittura a tentativi di colpi di stato da parte dei militari insoddisfatti. Dovremo cercare di rimanere popolari soprattutto in vista delle elezioni: esse non si tengono ad una scadenza precisa, ma ci verranno richieste dalla popolazione con intervalli di tempo regolari, quando ritenuto necessario. Salvo diversamente stabilito nelle condizioni della partita, potremo scegliere se acconsentirle o meno, ma in quest’ultima ipotesi il malcontento che ne deriverebbe potrebbe facilmente dar vita alle situazioni poco fa esposte. Nel caso le concediamo ma ci ritroviamo a fronteggiare un forte rischio di perderle, potremo anche decidere di falsarle per evitare la caduta, ma anche le voci relative a brogli elettorali potrebbero pregiudicare la situazione, per cui conviene non abusarne e cercare di vincere le elezioni in maniera regolare, e per farlo occorre governare in maniera oculata. Ad aiutarci nel nostro compito di presidente c’è l’almanacco dell’isola redatto annualmente dal nostro consigliere e consultabile in qualsiasi momento, grazie al quale sarà possibile avere uno sguardo generale sulla nazione. Potremo verificare le voci delle esportazioni, le spese di gestione, la felicità dei cittadini, la loro appartenenza alla rispettive fazioni e i rapporti che intercorrono con esse; il grado di istruzione dei cittadini e il livello di occupazione, la qualità e la quantità di cibo fornito e tanto altro ancora. Inutile sottolineare l’importanza di tali registri, che ci daranno tante risposte di fronte ai più svariati problemi. L’importante sarà comunque rimanere al potere per l’intera durata della nostra partita, e in base a come opereremo i libri di storia daranno poi il loro giudizio. La partita termina se perderemo il potere, e ciò potrà accadere in caso di sconfitta alle elezioni, o in caso di colpo di stato o rivoluzione popolare.
Aspetto tecnico
L’ottimo lavoro condotto anche sul fronte tecnico riesce a contornare alla perfezione un’idea grandiosa. Decisamente pregevole il comparto grafico, caratterizzato da una qualità indubbiamente buona. Ovviamente avremo una visione dall’alto dell’isola, che può comunque essere avvicinata/allontanata grazie allo zoom che, con i suoi differenti livelli, ci permette di inquadrare da molto vicino edifici e persone senza perdere la qualità. La telecamera può inoltre essere ruotata in quattro angolature per assicurarci una visione a 360°.
Tanto di cappello per il sonoro che merita tutti gli elogi. Buoni i suoni, che riproducono molto bene il rumore delle fabbriche, dell’oceano e degli altri elementi ambientali. Ma il piatto forte del comparto è costituito indubbiamente dalle musiche, composte per la quasi totalità da Daniel Indart. Queste, essendo latino-americane, si adattano alla perfezione ad un ambiente caraibico ispanofono e accompagnano piacevolmente le nostre partite. Tutto ciò confluisce in un comparto sonoro scoppiettante, e per rendersene conto basta pensare che Tropico si è classificato primo nella categoria "Migliore musica originale" all’Interactive Achievement Awards.
I programmatori hanno curato molto bene anche il gameplay, aspetto molto importante per un gestionale, che ci permette di giocare senza troppa difficoltà.
In breve
Un’idea divertente ed innovativa che è stata concretizzata nel migliore dei modi. In questo modo possiamo definire Tropico, un’originalissimo gioco gestionale che, in un ambiente ironico e divertente, riesce a portare all’attenzione del giocatore temi seri e anche drammatici, come colpi di stato militari, ingerenze politiche di potenze estere, conti svizzeri presidenziali, brogli elettorali e altro ancora.
Un titolo assolutamente consigliato non solo a chi ama il genere, ma anche a chi, come detto all’inizio, desidererebbe prendere in mano le redini della politica. La longevità è assicurata e si colloca al di sopra della media dei videogame appartenente al genere, tanto che una volta presa la mano rischierete di passare veramente tanto tempo di fronte al monitor senza neanche rendervene conto.