Trillion: God of Destruction – Recensione

Compile Heart. Questa software house è conosciuta, qui da noi, per lo più per la famosissima saga di Hyperdimension Neptunia. Tuttavia i loro sforzi sono andati ben oltre, e ci hanno regalato non solo titoli di ottima fattura usciti purtroppo solo in Giappone, ma anche giochi del calibro di Mugen Souls, Fairy Fencer F o Omega Quintet. Dopo la loro ultima fatica su Playstation 4 con Megadimension Neptunia VII (di cui trovate la nostra recensione qui), eccoli approdare su Playstation Vita con un titolo estremamente stravagante chiamato Trillion: God of Destruction.

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Povero Inferno

Il Makai, o meglio l’Inferno, come tutti sappiamo è il luogo in cui venne gettato Satana e dove ci sono i “caduti”, che vivono lì scontando la loro eterna pena. Un brutto giorno però apparve negli Inferi un gigantesco mostro, il Dio della Distruzione, che ha iniziato a uccidere tutti gli abitanti di quel regno e a mangiarsi letteralmente l’Inferno. Solo il sacrificio di Satana e sua moglie Lilith è servito ad indebolire il mostro il tanto che bastava per farlo ritirare. Da allora son passati centinaia di anni e il capo degli inferi è il nipote di Satana: Zeabolos. Per sua somma sfortuna il Dio della Distruzione è tornato però alla carica, e nessuno sembra in grado neppure di avvicinarsi senza morire a causa di un’aria velenosa. A sfidarlo è il fratello di Zeabolos, Astaroth, che grazie alla sua forza poderosa riesce almeno a ferirlo a costo della sua vita. È Zeabolos stesso il prossimo a scendere in campo, ma viene distrutto senza nemmeno riuscire a reagire. Fortunatamente viene resuscitato da una misteriosa scienziata, Faust, che ricostruisce il suo corpo a mò di Frankenstein e vi inserisce la sua anima, che durerà solo un tempo limitato prima di essere conquistata da Faust stessa. Questo tempo che gli è stato concesso permette a Zeabolos di organizzare un contrattacco contro il Dio della Distruzione, che Faust svela chiamarsi Trillion. Parte così il duro addestramento delle sei Overlord che si trovano sotto gli ordini del signore degli inferi, approfittando del fatto che il Dio della Distruzione è caduto in un letargo che durerà qualche settimana. Purtroppo solo un Overlord alla volta potrà sfidare Trillion, poiché è solo uno l’anello che rende immuni dal miasma velenoso.

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1.000.000.000.000. Mille miliardi. MILLEMILAMILIONI.

Il caro Dio della Distruzione si chiama Trillion per un motivo. A parte lo spoileroso motivo di storia, il simpatico mostro di quartiere possiede un trilione di punti vita, pubblicizzato dalla software house quindi come il nemico dal numero più alto di HP mai esistito finora in un gioco di ruolo. Trillion: God of Destruction si presenta inizialmente come una visual novel, dove seguiremo le vicende di Zeabolos, di suo fratello, e dei vari parenti che fanno parte degli Overlord del Makai, tutte donne, e le quali rappresentano ognuna un peccato capitale, tra cio manca però l’Ira.

Non appena la storia finirà e avremo scelto con quale Overlord iniziare la nostra avventura, partirà un gioco di allenamento gestito esclusivamente tramite menù. Avremo alcune settimane a disposizione e ogni giorno potremo svolgere una singola azione tra addestramento (che ci darà punti esperienza su una determinata statistica a seconda di quale allenamento sceglieremo), chiedere denaro agli abitanti del Makai, o passare del tempo con gli altri personaggi per aumentare il punteggio di affinità, utilissima statistica che fa da “scudo” per assorbire colpi nemici o lanciare magie prima di utilizzare i propri HP e MP. Ogni giorno passato ci farà guadagnare delle monete da utilizzare per ottenere regali dal Gashapon e poterli donare agli Overlord per aumentarne il punteggio di affinità, a seconda di quanto il regalo è gradito o meno in base alla sua personalità.

Ogni qual volta otterremo (randomicamente) un buon punteggio su uno degli allenamenti, verremo premiati con una medaglia, apparentemente inutile. Una volta collezionate cinque di queste medaglie potremo spenderle per entrare in un piccolo dungeon nel quale potremo muoverci solo di un limitato numero di passi. Sviluppato come un dungeon crawler, potremo muovere il nostro personaggio su una griglia di quadrati dove un nostro passo o azione corrisponderà a un passo o azione delle unità nemiche sul campo. Questa sarà la nostra occasione per accumulare equipaggiamenti oppure oggetti dagli scrigni presenti, o di fare qualche punto esperienza extra tramite l’uccisione dei mostri nemici. Minigioco molto veloce e fine a sé stesso dunque, e nonostante ciò l’unica occasione di menare le mani in un titolo composto quasi esclusivamente da menù, a parte i brevissimi allenamenti con le compagne Overlord.

Una volta passata una settimana di allenamento, potremo mettere alla prova la nostra capacità contro una creatura di legno, Mokujin, creata dalle forze degli inferi con fattezze e poteri somiglianti a quelle di Trillion ma con molti meno punti vita. Questa “prova” rappresenta il nostro metro di valutazione riguardo l’allenamento, per capire se sta proseguendo o meno nella giusta direzione. Una volta che Trillion si sarà svegliato dovremo vedercela direttamente con lui, tuttavia ogni volta che raggiungeremo un certo “traguardo” nei suoi HP, la creatura si evolverà in una nuova forma diventando sempre più letale e potente. Solo allenando il nostro personaggio potremo potenziargli statistiche, abilità passive e magie, tuttavia ci troveremo molto spesso di fronte alla sconfitta. In questi casi potremo decidere di ritirarci per allenarci ancora per qualche giorno (solo un numero limitato di volte) oppure affrontare la morte. L’Overlord morto potrà utilizzare una skill finale per diversi scopi: la nostra decisione può variare tra infliggere pesanti danni a Trillion, lasciarlo addormentato più a lungo per allenarci meglio col prossimo Overlord, sigillargli una parte del corpo per evitare che utilizzi un determinato attacco, e molto altro. Fatto sta che alla morte di ogni personaggio potremo passare a quello successivo, da allenare nuovamente seppur con dei piccoli bonus a seconda di quanto era potente la deceduta.

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Tette e gore

Graficamente Trillion: God of Destruction non utilizza certo la potenza di Playstation Vita, anzi, tende a risultare un titolo dalla grafica molto minimalista e stantia. Nonostante molti bellissimi artwork in fase di dialoghi (portati a estremo fan service con i personaggi quasi totalmente femminili e svestiti), la maggior parte del nostro tempo sarà passato in mezzo a molti menù, eccezion fatta per i combattimenti contro Trillion dove modelli poligonali, texture e animazioni sono fin troppo scarni. Ottimo il doppiaggio giapponese e di buona fattura quello inglese, ma la colonna sonora presenta poche tracce e particolarmente ripetitive. L’aumento della potenza delle Overlord è “addictive”, tuttavia basta un singolo errore per distruggere totalmente i nostri sforzi e portare alla morte uno dei personaggi, risultando in un sistema di gioco abbastanza complesso e frustrante. Oltretutto la morte di una Overlord risulta in una sequenza molto gore e splatter, con una crudeltà quasi gratuita atta però a smuovere i sentimenti del giocatore.

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6.5
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