Train Fever
Con l’aumentare dei costi di produzione di un videogioco molti generi di nicchia si sono ritrovati in una situazione difficile, finendo per avere davanti a sé solamente due strade percorribili: la semplificazione del proprio modello di gioco per attirare un pubblico più vasto e meno esigente, o l’affidarsi alla comunità di appassionati.
Dopo un breve ritorno di fiamma nel 2006 con “Sid’s Meier’s Railroads!” la grande distribuzione sembra aver abbandonato il genere dei gestionali a tema ferroviario. In soccorso dei fan arriva la Urban Games, una piccola software house Svizzera creata da fan di questo genere ormai poco conosciuto.
Nel loro Train Fever è subito chiara l’influenza sia di titoli storici come la serie Transport Tyccon e Railroads Tycoon che quella di titoli moderni e di minor successo come Cities in Motion. Se alcune soluzioni sono però ispirate dai titoli più recenti, l’impostazione generale ha chiaramente le sue radici nel passato. È infatti indispensabile giocare avendo diversi menù sempre aperti sullo schermo in modo da tenere d’occhio la gestione dei singoli treni e delle singole tratte. Se questo è sicuramente un elemento molto apprezzato dai vecchi appassionati, il prezzo da pagare è una certa difficoltà di approccio per chi vorrebbe iniziare ad avvicinarsi al genere con questo titolo. Train Fever è chiaramente un titolo pensato per far divertire chi già conosce il genere, e presenta una curva di apprendimento ostica per i nuovi giocatori, anche a causa di un tutorial quasi inesistente.
Una volta generata la mappa casuale e avviata la partita ci si ritrova davanti a una schermata in cui varie città e punti di produzione sono sparsi tra fiumi, colli e pianure disegnati da un motore grafico di buona fattura per un gestionale, anche se un po’ pesante da far girare. Sta al giocatore scegliere un buon punto da cui partire per costruire il proprio impero, poiché da questo momento è completamente solo e libero di fare le proprie scelte in una struttura pienamente sandbox.
Anche se il gioco si chiama “Train Fever” non ci si limita a stendere solo linee ferroviarie, ma si può organizzare una rete tranviaria e un servizio di trasporto su strada. Specialmente nelle prime fasi di gioco è infatti importante stabilire una tratta ad alto rendimento per finanziare le nostre espansioni, e partire con una linea ferroviaria potrebbe rivelarsi un azzardo. Questo è infatti un titolo che non lascia passare facilmente gli errori dei giocatori, ed è facile incappare in problemi di progettazione o di previsioni sbagliate su come si muovono merci e passeggeri, specialmente quando si è ancora inesperti delle meccaniche del gioco. I passeggeri e le merci hanno dei punti di destinazione stabiliti, ovvero essi non compaiono nelle stazioni aspettando il primo treno in grado di caricarli, ma ogni persona e bene compare in una stazione per poter andare in un punto preciso, e non andrà da nessuna altra parte. Il gioco fornisce un sistema di visualizzazione dei dati (oltre alle immancabili tabelle) che aiutano a fare chiarezza su questi movimenti, anche se ci saremmo aspettati una quantità maggiore di informazioni da visualizzare.
Il numero di mezzi di trasporto presenti in Train Fever è discreto, è infatti presente un buon numero di camion, bus, locomotive, vagoni, carrozze e tram senza però superare quello che si può trovare nella concorrenza. Il punto di forza del gioco è più nella rappresentazione grafica di questi mezzi, molto gradevole, che nel numero in sé.
L’elemento più interessante del gioco è il non aver vincolato il motore di costruzione alla presenza di una griglia. Questo ha permesso di avere curve più naturali e libere e ha inserito una interessante dose di realismo: il tracciato dei binari risente infatti fortemente del terreno su cui è costruito e della forma datagli. Ad esempio più stretta è una curva o più ripida è una salita e minore sarà la velocità raggiungibile dal treno in quel punto, costringendo il giocatore a dover fare deviazioni e assumere un atteggiamento molto più realistico e quindi più complesso.
C’è però da dire che il motore di gioco non sembra essere perfettamente in grado di seguire le intenzioni del giocatore, costringendolo a dover spezzettare il tracciato in piccole tratte per riuscire ad avere un percorso esattamente come previsto, e risultando abbastanza legnoso. Se a questo aggiungiamo il non poter scegliere precisamente quale tratto cancellare in caso di errore e la gestione basilare degli incroci ci troviamo davanti ad un sistema di costruzione che a fronte di una ottima idea ha però molti problemi. Anche l’impossibilità di modificare le stazioni costruite, costringendo il giocatore a distruggere e ricreare la stessa stazione per ogni aggiornamento necessario, è un elemento che fa pensare a un sistema di gioco ancora acerbo. Se infatti è sicuramente possibile realizzare tracciati anche complessi, le limitazioni del motore di gioco rendono praticamente impossibile la realizzazione di un sistema ferroviario veramente complesso ed efficiente, con numerosi treni che si muovono su una rete interconnessa. E questo in un gioco che si rivolge a degli appassionati è un problema importante.
Tutto il gioco a dir la verita appare come acerbo. Si possono trovare molte buone idee, alcune anche ottime, ma si ha la costante sensazione di star giocando a un titolo ancora in lavorazione. La scarna e a tratti caotica interfaccia utente, la relativa pesantezza del motore grafico, gli occasionali bug e i problemi al motore di gioco di cui abbiamo parlato poco fa fanno pensare a un titolo a cui manca una vera “direzione artistica” in grado di far prendere agli sviluppatori una direzione precisa, a fissare degli obiettivi e a seguirli fino in fondo. La Urban Games è una casa di sviluppo giovanissima che si è finanziata tramite il crowdfounding, ed è facile pensare che il gioco sia stato creato da persone con molte buone idee, molta voglia di fare ma senza una guida esperta a indirizzarli. Sia chiaro, Train Fever è comunque un titolo interessante per gli appassionati del genere, ma lo è più per la voglia di sperimentare cose nuove e provare qualcosa di diverso che per una particolare qualità come gioco. C’è però una speranza, ed è quella del modello di sviluppo che i ragazzi di Urban Games sembrano voler adottare.
Gli sviluppatori stanno infatti apertamente invogliando la community a creare delle Mod, e loro stessi pare vogliano continuare lo sviluppo anche dopo l’uscita del gioco, anche se non è dato sapere se si spingeranno fino a un vero e proprio aggiornamento costante o se si limiteranno a limare i problemi presenti.
Per questo motivo e per una salutare dose di buone idee iniettate in un genere un po’ stagnante pensiamo questo titolo possa avere un gran bel futuro davanti a sé, ma tutto dipenderà dagli sviluppi futuri.
[signoff icon=”quote-circled”]Train Fever è un brutto anatroccolo che potrebbe tramutarsi in cigno. È un gioco per appassionati di un genere di nicchia che presenta alcune novità molto interessanti e un sistema di gioco diverso dal solito, ma che è troppo acerbo per competere con i titoli più blasonati. Forse in futuro brillerà grazie a patch e Mod dalla community, ma al momento non possiamo fare altro che promuoverlo con riserva.[/signoff]