TopSpin 2K25 RECENSIONE | Il gioco di tennis definitivo?
Con questa recensione di TopSpin 2K25 vi parlo della simulazione tennistica con la quale lo studio Hangar 13 – autori di Mafia 3 – tenta di riportare in auge un genere fermo ormai da circa un decennio, approfittando magari del periodo di spolvero che tale sport sta assaporando, soprattutto nello Stivale, con il cambio generazionale dai faboulous 3 Federer, Nadal e Djokovic ai giovani campioni Sinner ed Alcaraz.
Saranno riusciti nell’intento, sfornando il gioco di tennis definitivo, forti dei mezzi tecnici della presente generazione e dei precedenti titoli, o avranno buttato al vento l’opportunità di cogliere l’ondata di entusiasmo che si respira attorno alla controparte reale, dove la lotta al trono si fa sempre più ricca ed avvincente, complice l’inevitabile declino o ritiro dei dominatori degli ultimi lustri? Seguite questa recensione e lo scoprirete!
TopSpin 2K25 RECENSIONE | Primo impatto
Il gioco inizia facendoci impersonare nientemeno che Roger Federer alle prese con qualche punto decisivo di una finale a Wimbledon contro Murray. Tanto basta per evidenziare due aspetti fondamentali: la giocabilità sembra subito essere presente, e spinge a desiderare che lo scambio si prolunghi per vedere se si è capito il tempismo: il gioco dà subito la sensazione che l’abilità conti, eccome. D’altra parte le facce dei tennisti potrebbero essere rese meglio, ma le animazioni sembrano buone.
Si passa all’editor, composto dagli elementi giusti ed in una quantità equilibrata; si crea e si collega il nostro account 2k e in 15 minuti si parte. Appurato che trattasi di una simulazione, e non certamente di un arcade, la prima cosa da fare è partecipare alle lezioni di base dell’accademia di John McEnroe.
L’allenamento del buon vecchio John è semplicemente fantastico: sembra veramente di partecipare ad una lezione di tennis. Tutto è spiegato nei minimi particolari, risultando però chiaro anche per i neofiti del tennis sia videoludico che reale. Da qui a padroneggiare i colpi ci passa un oceano, proprio come nella realtà, e questo è il maggior pregio che una simulazione può avere. Ma con la pratica e la tenacia si riesce a far entrare “il mestiere” nella racchetta, e la soddisfazione provata nel conquistare dimestichezza con abilità complesse come queste è impagabile.
Da questo punto di vista il gioco è fatto talmente bene da poter aiutare anche i tennisti reali a ripassare le basi e a focalizzarsi sul giusto tempismo, e ve lo dico per esperienza personale. Certo, manca una parte fondamentale dello sport, costituita dalla corsa, ma anche questa è una componente presa in considerazione dagli sviluppatori: non allenerete la resistenza o il posizionamento in campo giocando, ma sono comunque elementi che importano eccome per far eseguire un buon colpo al vostro alter ego virtuale.
Infatti la riuscita del tiro dipende anche dalla distanza dalla palla e dalla stanchezza, indicata costantemente. Diventa fondamentale far correre l’avversario come un tergicristallo e viceversa accorciare gli scambi quando la barra della stamina è prossima allo zero.
La tattica, in una simulazione così ben strutturata e simile alla realtà, è incredibilmente importante ed accumunabile al tennis vero e proprio. Scordatevi i giochi arcade nei quali tirare 10 bordate di fila è la norma: qua gli attributi dei giocatori, la distanza dalla palla, il tempismo, la scelta più opportuna e funzionale contano eccome. Conta tutto, ed è per questo che il tennis viene considerato lo sport del diavolo: per la prima volta con un pad in mano, dovendo considerare così tante scelte e dettagli prima di colpire, si sente anche la giusta tensione nei punti decisivi.
Modalità carriera
La modalità carriera è divertente e ben strutturata, con continui suggerimenti che aiutano prendendoci per mano in quella che è a tutti gli effetti una fedele simulazione della carriera di un tennista professionista: occorre assumere un coach, che ci darà degli obbiettivi da raggiungere al fine di incamerare punti esperienza, ma occhio agli spostamenti lungo il globo terraqueo, che tolgono energia riducendo l’efficacia dei colpi e della corsa ed aumentando le possibilità d’infortunio.
Partecipando ai tornei e facendo bene, svolgendo gli allenamenti e le esibizioni con il massimo della perizia, si acquisiscono punti esperienza e si passa di livello. Ciò non è fine a sè stesso, in quanto il passaggio di livello fornisce dei punti abilità da ridistribuire a piacimento: diritto, rovescio, potenza, velocità, resistenza, voleè e servizio sono gli attributi per costruire la propria build personalizzata a seconda del proprio stile di gioco (esiste anche il serve and volley, o il diritto a sventaglio, inside-out per chi ne sa), esattamente come se parlassimo di un RPG.
Come detto la carriera è ben strutturata e piacevole da giocare, anche se alla lunga rischia di sfociare nella monotonia, ma è il prezzo da pagare per imparare e diventare competitivi anche contro avversari in carne ed ossa, seppur l’intelligenza Artificiale degli avversari sia buona e la varietà degli stili e delle caratteristiche dei tennisti renda ogni partita un pò diversa, procrastinando la noia a dismisura.
Vincere dà soddisfazione perchè non è facile, specialmente alle prime armi e con pochi attributi, ed in quanto occorre padroneggiare i colpi ed affilare il proprio tennis. Sulla carta le microtransazioni servono solamente a comprarsi abbigliamento e racchette, che comunque si riescono ad ottenere anche solo giocando (e dei quali francamente possiamo fare tranquillamente a meno, a parer mio). In realtà su Steam ma non solo è possibile comprare dei pass, presenti anche nella deluxe edition del gioco da 119,99 € (qui le varie edizioni su Steam), che ci permettono di partecipare anche agli altri slam oltre al Roland Garros, ma soprattutto (purtroppo) di upgradare il nostro myplayer, in maniera un pò eccessiva.
Capitolo on line
Con un gameplay così fedele ed impegnativo ha senso anche il gioco on line, ha senso migliorarsi e scalare le classifiche: la sensazione di giocare una vera partita di tennis, fatica e sudore a parte, è molto forte: per la prima volta dopo due ore di gioco avevo ancora la percezione di essere più competitivo nel tennis reale che in TopSpin 2k 25, e questo è possibile solo quando ti trovi di fronte ad una grande simulazione.
Con l’aumento delle ore di gioco il rapporto di competitività si inverte ovviamente, ma aumenta il divertimento, man mano che immagazzinate le tecniche. Il divertimento aumenta vertiginosamente anche giocando on line, non solo per il logico fatto di avere di fronte avversari in carne ed ossa, ma anche perchè è possibile impersonare le leggende di questo sport (Federer, Agassi, la Williams, Stefi Graf etc. etc.).
Tutto bene dunque? Non proprio. I Tour mondiali on line, o le partite classificate, come nella migliore tradizione di giochi sportivi competitivi da Fifa – ora Ea Fc – in poi, con un gioco di questo calibro risultano emozionanti, almeno sulla carta.
Purtroppo va detto che senza spendere altri soldi oltre a quelli per l’acquisto del gioco, l’on line risulta proibitivo e frustrante. Questo in primo luogo per colpa di un sistema di matchmaking del tutto insoddisfacente, che pare non tenere in minima considerazione gli attributi dei giocatori e la loro esperienza. Ma purtroppo anche i pass giocano la loro parte – nefasta – permettendo a chi ha speso di più di essere notevolmente più forte, tanto da rendere impossibile all’inizio una partita anche solo lontanamente equilibrata.
Infatti trovarsi di fronte tutte le volte un avversario con il DOPPIO dei tuoi attributi può risultare frustrante finanche ad impedire il gioco on line o competitivo, almeno fino al raggiungimento di attributi degni di questo nome, che però necessitano di svariate ore di gioco. Ciò è vero molto più che in altri titoli sportivi competitivi, quali ad esempio il seguitissimo Fifa – ora Ea Fc (qui la nostra recensione di Ea Fc). Il tour 2k ovvia a questa problematica permettendo di utilizzare giocatori famosi e diversi dal nostro personaggio, partendo quindi sulla carta alla pari; rimane però il problema del matchmaking non proprio convincente.
Punti dolenti
Finora abbiamo incensato il gameplay di TopSpin 2k 25 ed il suo afflato simulativo, sul quale si sono concentrati gli sviluppatori, e la scelta è senz’altro apprezzabile. Ma questa rosa ha delle spine, alcune evidenti, altre meno.
Quella che salta all’occhio è la grafica, che sa un pò di last generation, anche se le animazioni sono buone e tutto sommato non dispiace. E’ certo funzionale, ed alcuni scorci sui campi da gioco sono piacevoli, ma si poteva fare senz’altro di più.
Il roaster dei giocatori disponibili è assai deficitario: mancano gli attuali numero uno e numero due del mondo (e non solo) quindi sì, avete capito bene, non potremo impersonare Janik Sinner! Possiamo tutti immaginare i costi di certe licenze, ma fa perdere un pò di fascino al titolo non poter utilizzare il proprio beniamino o giocarci Wimbledon contro un semisconosciuto.
Spesso il player non è molto reattivo negli spostamenti e c’è qualche caricamento di troppo scarsamente spiegabile. Altre due spine che francamente lasciano perplessi sono le seguenti: se si sbaglia una scelta nella maggior parte dei menù, soprattutto on line, non è possibile quittare altrimenti si perde la partita o l’evento e la stagione va avanti senza che sia possibile recuperarlo.
Per capirci, se, a causa anche del matchmaking ridicolo di cui abbiamo già detto, vi trovate di fronte un avversario con attributi esageratamente superiori ai vostri, non è possibile tornare indietro e la scelta si riduce a giocare o perdere la partita. L’altra, paradossale, vede gli applausi del pubblico partire qualche attimo prima di aver fatto il punto, in caso di colpo potente e perfetto: una spoilerata non richiesta veramente fastidiosa nei concitanti scambi della partita.
Considerazioni finali
Siamo probabilmente di fronte al miglior gioco di tennis di sempre, ma ciò non significa che sia esente da difetti: una simulazione tennistica senza Sinner nel 2024 stona alquanto, la grafica e le animazioni sono buone ma old gen (buonissime le arene però); la cura dei dettagli è notevole (c’è anche la velocità del servizio, se aguzzate la vista), ma non completa (manca l’occhio di falco, che avrei voluto per molti servizi esterni). Nota a parte per il doppio, che come la controparte reale riesce a divertire con un modus operandi più rilassato ma allo stesso tempo adrenalinico, che raggiunge il proprio apice con un amico in carne ed ossa.
In definitiva per gli amanti del tennis si tratta di un titolo da acquistare senza dubbio, ma con la consapevolezza che la perfezione risiede da altre parti, se mai esista. I contenuti da single player non sono così vari ed allettanti da poter soddisfare a lungo ogni tipo di giocatore; vedremo la parte on line e competitiva quanto prenderà piede, ma come detto questa risente degli alti e bassi sopra descritti.
Ottima simulazione, ma si poteva fare di più
Pro
- Aspetti simulativi degni di nota
- Tutorial ed allenamenti perfetti
- Gameplay difficile da padroneggiare ma assai soddisfacente
- Cura nei dettagli notevole...
Contro
- ... ma alcune imperfezioni inspiegabili
- Una simulazione tennistica senza Sinner nel 2024?
- Grafica un pò old gen
- Matchmaking pessimo