Tombi! Special Edition RECENSIONE | Tombi! è tornato

Recensito su PlayStation 5

Tombi! Special Edition

Nonostante il medium videoludico sia ben più giovane rispetto ad altri quali musica e cinema, non è più di certo di primo pelo. L’avvicendarsi di hardware estremamente diversificati fra loro nel corso dei decenni ha dato il via all’annoso problema della preservazione, tema che torna ulteriormente in trend ogni qualvolta uno store digitale arriva a fine vita, come appena successo con quello Xbox 360.

Per questo motivo, l’importanza di questa riedizione di Tombi! Special Edition curata da Limited Run Games spicca più che mai; un grande classico della prima PlayStation torna su sistemi odierni e sarà disponibile ai posteri fin tanto che la retrocompatibilità lo permetterà.

Tombi! Special Edition RECENSIONE | Il ritorno dei maiali

La parola “riedizione” che ho utilizzato nel precedente periodo non è casuale. Questo Tombi! Special Edition non è infatti né un remake, né una remastered, bensì una vera e propria riproposizione del gioco originale così come Tokura Fujiwara e la sua Whoopee Camp l’avevano realizzato ben 27 anni fa.

Considerato che alcuni di voi potrebbero essere ben più giovani di Tombi!, è bene che vi spieghi con esattezza di cosa si tratta e come mai questo titolo sia rimasto cristallizzato per quasi tre decenni allo stato di cult.

Tombi! è un platform metroidvania in 2.5D nel quale prenderemo il controllo dell’omonimo giovane cavernicolo dai capelli rosa. La vicenda ha inizio quando un gruppo di maiali Koma riesce a sopraffare il protagonista e a rubargli un bracciale ereditato dal nonno. Alla ricerca di vendetta, Tombi dovrà quindi affrontare le folte schiere di maiali che hanno ormai soggiogato il mondo di gioco, arrivando a sconfiggere i sette potenti Maiali cattivi e riportare la pace.

Tombi! Special Edition RECENSIONE

Come sistemare un maiale

Se mai andando al supermercato o girando per strada dovesse capitarvi di incontrare un maiale Koma, ricordatevi che, al contrario di altri mostriciattoli, i colpi di vari tipi di arma non riusciranno a sconfiggerli definitivamente, ma solo a stordirli. Per eliminare un maiale occorrerà infatti saltargli in testa, sollevarlo da terra e lanciarlo con più forza possibile. Roba che WWE spostati proprio.

La navigazione dei livelli avviene tramite spostamenti in due dimensioni con la possibilità di muoversi in profondità e cambiare binario in parti predeterminate dello scenario; insomma, un vero precursore di Little Big Planet. A differenza dell’opera di Media Molecule però, questi spostamenti non avvengono solo su tracciati paralleli fra loro; in Tombi! capiterà spesso di incrociare percorsi perpendicolari al proprio, e imboccandoli la camera ruoterà di novanta gradi ponendo in primo piano il nuovo percorso, elemento registico in grado di stupire all’epoca e piacevole da ritrovare oggi giorno.

Il prosieguo dell’avventura è composto da 130 micro missioni, alcune obbligatorie, altre completamente opzionali. Sul vostro percorso capiterà infatti di incrociare numerosi NPC con richieste da soddisfare e situazioni da gestire. Si va dal ritrovamento di oggetti, alla combinazione fra loro di vari elementi. Questo cosa ci ricorda? Esatto. Tombi! ha anche qualche elemento da avventura grafica.

Tombi! Special Edition RECENSIONE

Confusioni d’epoca

La ricerca di oggetti, unita alla forte componente metroidvania, va a sfociare in un backtracking molto presente, elemento che, unito a una navigazione degli scenari a volte confusionaria, non mancherà di farvi perdere l’orientamento e causare frustrazione. Se poi aggiungiamo il fatto che alcuni elementi fondamentali compariranno solo in determinati momenti della storia, vi troverete non poco spesso a non sapere come proseguire nell’avventura e sarete costretti a riesplorare da capo intere ambientazioni. Questa confusione nel level design era un piuttosto ricorrente nelle produzioni dell’epoca e proprio questo elemento, più di tutti gli altri, rende Tombi! un prodotto dedicato principalmente ai nostalgici o a chi vuole riscoprire un cult di altri tempi.

Insomma, quanto descritto finora, unito a tante altre bizzarrie dallo stile fortemente giapponese, hanno donato a Tombi! una grande caratterizzazione e un’identità molto forte all’interno del nutritissimo panorama dei classici PlayStation.

Peccato che all’epoca, nonostante il verdetto positivo della critica, le vendite del gioco non furono soddisfacenti. Whoopee Camp decise quindi di riprovarci con un sequel interamente tridimensionale facendo tuttavia un tonfo ancora più grande.

Come riuscì quindi Tombi! ad entrare nel cuore dei giocatori? Sicuramente grazie alla pirateria imperante di quegli anni che, unita alle esigue copie originali vendute, fanno di Tombi! uno dei videogiochi PlayStation One più ricercati dai collezionisti e, di conseguenza, uno di quelli dalle quotazioni più alte.

Tombi! Special Edition RECENSIONE

Grafica d’impatto (negativo)

Dal momento in cui Tombi! Special Edition viene avviato per la prima volta, il colpo d’occhio colpisce non proprio positivamente. Il comparto visivo è stato infatti riproposto fedelmente in tutta l’arretratezza della bassa risoluzione e del rapporto 4:3 tipici della prima PlayStation.

Su questo aspetto bisogna dire che la comunicazione di Limited Run Games è stata cristallina: ogni trailer ha sempre mostrato l’aspetto di gioco esattamente come poi è arrivato sugli scaffali. Tuttavia un’edizione graficamente riveduta e corretta con supporto ai 4K e al widescreen, magari arricchita dalla possibilità di switchare la grafica originale in tempo reale (come tante altre volte si è visto), di certo avrebbe reso tutto il pacchetto ben più ghiotto di così.

Come se non bastasse, fra alcune aree di gioco vedremo comparire qualcosa che non si vedeva più da tempo: una schermata di caricamento. Per quanto sia questione di pochi secondi, avere caricamenti su Tombi!, laddove oggigiorno non esistono praticamente più, è semplicemente inaccettabile.

Se insomma la componente visiva non ha subito rimaneggiamenti, lo stesso non si può dire della colonna sonora. Il materiale originale di Fujita Harumi è infatti stato riproposto uno a uno e reinterpretato offrendo una qualità sonora decisamente superiore. Tuttavia, la colonna sonora originale resta a disposizione per chiunque volesse un’esperienza più possibile vicina a quella PlayStation One.

Tombi! Special Edition RECENSIONE

L’emulazione legale

In pratica, Tombi! Special Edition è a tutti gli effetti una semplice emulazione dell’originale che Limited Run Games ha effettuato grazie al quel Carbon Engine che sta alla base delle numerose riedizioni che ha riportato sul mercato.

È proprio interagendo con questo potente strato di software che gli sviluppatori sono riusciti ad aggiungere alcuni importanti quality of life in grado di rendere Tombi! Special Edition maggiormente affrontabile oggigiorno.

Primo fra tutti è necessario citare il supporto agli stick analogici, cosa assolutamente non scontata all’epoca vista l’assenza delle levette nella prima versione del pad PlayStation.

Inoltre, grazie alla pressione del tasto R2 è ora finalmente possibile salvare il gioco in qualsiasi momento, operazione prima disponibile solo in determinate sezioni. Pensate a quante litigate con i genitori all’ora di cena ci saremmo potuti risparmiare a suo tempo…

Infine, come un novello Prince Of Persia, tramite il dorsale L2 si potrà riavvolgere il tempo, così da poter riprovare a piacimento scontri o sessioni platform particolarmente ostiche senza dover necessariamente ripetere da capo intere sezioni di gioco in caso di fallimento. Peccato che l’audio spesso non riesca a stare al ritmo della nostra volontà di riavvolgere il tempo, arrivando a volte a saltare se non a mutarsi completamente per alcuni secondi.

A conclusione del pacchetto troviamo una ricca sezione di contenuti speciali, fra bozzetti preparatori, pubblicità d’epoca ma, soprattutto, interviste ai membri del team di sviluppo.

Tombi! Special Edition RECENSIONE


Insomma, Tombi! Special Edition è un’opera di preservazione importantissima che permette a tanti curiosi e nostalgici di rivivere un titolo per troppo tempo rimasto congelato nei ricordi. Si tratta tuttavia di una semplice emulazione che ripropone sia la medesima veste grafica dell’epoca, sia degli inaccettabili tempi di caricamento. I miglioramenti alla colonna sonora, un’interessante selezione di contenuti speciali ed alcuni quality of life aggiuntivi vanno ad arricchire un po’ questa riedizione di un grande classico con il quale il tempo si è dimostrato incredibilmente clemente. Imperdibile per nostalgici e curiosi.

7.5

Pro

  • Tombi è tornato!
  • Alcuni interessanti contenuti speciali
  • È ancora estremamente godibile...

Contro

  • ... anche se il backtracking è eccessivo
  • È una semplice, pigra emulazione
  • Schermate di caricamento nel 2024
  • Alcuni problemi audio durante i rewind
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento