Tomb Raider Definitive Edition – Tomb Raider Definitive Edition
In molti di voi a questo punto si staranno già chiedendo se un porting a così breve tempo dall’uscito del titolo originario abbia un senso. Le migliorie che potremmo sicuramente avere a livello tecnico dalla trasposizione del titolo su console di nuova generazione giustificano un titolo pressoché identico al passato ma a un prezzo decisamente alto? La prassi vorrebbe infatti che i migliori candidati per un porting siano quei titoli con qualche anno sulle spalle, magari in aggiunta non apprezzati a pieno al tempo della loro uscita. Inoltre le console current gen sono tutt’altro che morte e quindi possono regalare agli appassionati ancora parecchie soddisfazioni. Quindi? Almeno in questo caso, data la bontà del gioco originario, possiamo dire senza tema di smentita che ne è valsa assolutamente la pena. Le migliorie sono state molte e tangibili e ora andiamo nel dettaglio delle stesse.
Questa Definitive Edition per le console di nuova generazione come è lecito aspettarsi non innova nulla dal punto di vista del gameplay né apporta alcun tipo di contenuto inedito. Quello che è stato potenziato e reso realmente eccellente è il comparto tecnico dal punto di vista grafico e sonoro. Cominciamo dalla protagonista, la bella Lara. Il suo modello è stato completamente rivisto e modificato tanto da non sembrare neppure quello dell’anno scorso. Possiamo notare sul volto e sulla pelle della protagonista tutto il pathos e la sofferenza che nell’avventura abbondano. Incredibili le animazioni così come la fisica completamente rivista. Un esempio concreto di questo ultimo elemento è rappresentato dalla gestione della capigliatura dell’eroina che reagisce in maniera assolutamente realistica a ogni tipo di azione concitata in cui Lara si ritroverà suo malgrado. Grandioso anche il lavoro che è stato fatto a livello di texture, soprattutto quelle del volto. I primi piani della protagonista ansimante e tesa durante un’azione particolarmente concitata oppure sporca di sangue e fango dopo uno scontro a fuoco sono veramente impressionanti. Tutto questo risulta in una maggiore immersione all’interno della trama e a unaa grande empatia con le sofferenze della protagonista. Potrà perfino capitarvi di avere brividi di freddo per la pioggia battente che tempesta Yamatai.
Anche il sistema di illuminazione è stato nettamente migliorato. Molto buoni gli effetti di luce e la ricreazione della nebbia così come l’illuminazione artificiale all’interno degli ambienti chiusi. Le ombre dei nemici dietro un angolo perfettamente ricreate avranno poi la capacità di suscitare grande tensione nel giocatore. Sono state migliorate anche le fiamme e le esplosioni rispetto all’edizione precedente. Altri miglioramenti che saltano subito all’occhio riguardano il motore fisico e includono un’ambientazione molto più distruttibile che in passato così come un maggiore realismo degli scenari, come ad esempio le fronde degli alberi che reagiranno in maniera credibile agli afflati di vento. Il comparto sonoro ha subito anch’esso delle migliorie coi rumori della pioggia parecchio avvolgenti così come i conflitti a fuoco molto ben ricreati. Il doppiaggio è quello eccellente del 2013.
Nulla di nuovo sotto al sole in questa Definitive Edition anche se tutto quello che abbiamo già visto l’anno passato in questa edizione è più bello e realistico che mai. I miglioramenti tecnici infatti sono andati a implementare anche l’impatto emotivo generale del titolo e quindi avremo modo di rigiocare un’avventura per certi versi inedita. Un porting parecchio rischioso che questa volta è andato a segno solo per l’estrema bontà del gioco originario ma tali operazioni sono estremamente sconsigliate per il futuro, soprattutto se si tratta di titoli usciti da appena un anno.