Tokyo Xanadu – Recensione
Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se fondessero il battle system della serie Ys con il gameplay di Trails of Cold Steel, aggiungendo qualche meccanica già presente in altre serie di JRPG, come Persona? No, sicuramente no, difficile pensarlo. Ci vuole un po’ di fantasia nel decidere di amalgamare il tutto, ma soprattutto renderlo efficiente.
Nihon Falcom c’è riuscita, e il risultato si chiama Tokyo Xanadu. Parliamo di un Action JRPG sviluppato da Nihon Falcom che sarà distribuito da Aksys Game. Il titolo è uscito il 30 Giugno 2017 in Europa, contemporaneamente all’America, ma la distribuzione delle copie fisiche sta subendo dei ritardi, rendendo il titolo disponibile solo in digitale sul PS Store alla cifra di 44,99 €.
Il mattino studente, il pomeriggio cacciatore di Greed
In Tokyo Xanadu vestiremo i panni di uno studente del secondo anno delle superiori, Kou Tokisaka. Il ragazzo vive da solo, in quanto i genitori cono costretti fuori dal Giappone a lungo per motivi di lavoro. Mentre il mattino frequenta la Morimiya Academy, Kou usa il restante tempo libero per lavorare al fine di sostenersi.
A disturbare questa routine sarà un evento che cambierà drasticamente la sua vita per i mesi a seguire. Un tardo pomeriggio, terminato il lavoro part-time, Kou si accorge che la sua compagna di classe Asuka Hiiragi sta per essere infastidita da due delinquenti. Mentre si accinge a intervenire, un misterioso portale rosso si materializza, inghiottendo i due teppisti. Asuka entra di sua spontanea volontà dentro il portale, e Kou la segue.
Lo studente scoprirà che il portale conduce dentro l’Eclipse, una realtà parallela innescata da diversi eventi che prendono luogo nel mondo reale. L’Eclipse assume spesso la forma di labirinti che il giocatore dovrà completare mentre si sbarazza dei Greed, creature misteriose che vivono al loro interno che attaccano chiunque gli si pari contro. A seguito di questi eventi, Kou risveglierà il suo Soul Device, un’arma univoca che ha il potenziale adatto per addentrarsi nei portali e affrontarne i pericoli.
Ben presto Kou si ritroverà a seguire una strada molto ardua insieme ai suoi amici, volta alla scoperta di una verità molto amara. Sebbene la trama sia lenta a ingranare nelle prime fasi e può essere facilmente prevedibile da alcuni punti di vista, questa si sviluppa molto di più una volta ottenuti i primi membri del party: essi aggiungeranno colpi di scena interessanti che terranno viva la curiosità del giocatore per la restante durata del gioco.
La doppia vita di Kou Tokisaka, gestita completamente dal giocatore
Come intuito dal prologo del gioco, Kou dovrà gestire il suo tempo in modo da tenere sotto controllo sia la sua vita da ragazzo ordinario delle superiori, con un lavoro part-time, doveri studenteschi e una vita sociale, sia quella da combattente a cui è stato affidato il compito di tenere a bada i portali sparsi per Tokyo.
Una volta ottenuti i primi membri del party, potremo esplorare liberamente tutti i portali già visitati senza che il tempo trascorra, al fine di allenare il gruppo e raccogliere materiali.
Ma non è tutto qui: Kou potrà fare amicizia con tante persone e rafforzare i legami con i suoi compagni di squadra. Se avete presente la meccanica introdotta in Persona 3, ovvero i Social Link, avrete già un’idea abbastanza chiara di che cosa si sta parlando. Potrete usare porzioni di tempo libero, indicati nello schermo in alto a destra sotto forma di “frammenti”, per trascorrere tempo con gli amici.
Compiere ciò porterà a uno sviluppo maggiore del personaggio in questione, ampliandone il background e aggiungendo scene a porzioni future di gioco. Inoltre, ogni volta che un legame si rafforza, Kou e il compagno in questione ottengono dei Soul Points per sbloccare nuove abilità in combattimento.
Come in a Persona 3 anche Kou avrà dei parametri personali che saliranno di livello a seconda delle azioni che compie durante il tempo libero. Questi parametri, Courage, Wisdom e Virtue, se alzati notevolmente permetteranno a Kou di avanzare più agevolmente nelle ultime fasi di gioco, oltre a essere un pre-requisito necessario per sbloccare la route del True Ending.
Le restanti fasi di tempo libero permetteranno a Kou di svolgere delle sidequest allo scopo di ottenere fondi, oggetti e aumentare il parametro Virtue, oppure andare a divertirsi con i numerosi mini-giochi presenti in Tokyo Xanadu.
Il modo in cui Falcom è riuscita a gestire l’insieme di queste meccaniche è eccellente. Chi giocherà Tokyo Xanadu potrà tranquillamente scegliere cosa fare, senza subire la pressione del tempo trascorso. I frammenti sono limitati (variano dai 2 ai 4 per giorno), ma distribuiti in maniera proporzionale all’arrivo di nuovi personaggi con cui Kou può rafforzare il legame, senza contare che ulteriori frammenti sono ottenibili completando alcuni portali opzionali. Tutte le altre azioni disponibili NON faranno avanzare la storia: questo avverrà solo quando ci ritroveremo a entrare in un luogo specifico indicato nella mappa. Il giocatore potrà allenarsi nei labirinti a suo piacimento, così come compiere svariate azioni di gioco, come prendere parte ai mini-giochi, leggere libri o altro ancora.
Un’ambientazione urbana lontana dal tipico Fantasy di Falcom
Qualcosa che balza subito all’occhio di chi sta giocando Tokyo Xanadu, e che ha giocato svariate serie realizzate da Falcom in precedenza, è l’ambientazione.
E’ tipico di Falcom impostare una storia e dei personaggi in un setting Fantasy, ma qui i personaggi sono degli ordinari liceali in una fittizia Tokyo dei giorni nostri. Ci si potrà spostare dalla Morimiya Academy a dei centri commerciali, passando dalla Acros Tower dove spesso un gruppo di Idol si esibisce, per finire a degli Arcade tipici delle strade del Giappone odierno.
A rafforzare l’idea di un concetto odierno è l’utilizzo degli Xiphone, una versione particolare dei nostri tipici Smartphone con più funzionalità. Grazie al NiAR, Kou potrà accedere a Social Media, visualizzare tutte le informazioni sui personaggi del gioco e su tutto l’universo di Tokyo Xanadu.
Inoltre, sul NiAR vengono postate online le richieste d’aiuto da altre persone ossia le classiche sidequest, e informazioni su ricette che Kou e gli altri membri del party possono seguire per preparare dei piatti che daranno dei bonus a parametri e cureranno l’energia durante le esplorazioni nei labirinti. Sostanzialmente il NiAR sarà un valido alleato per chi si addentra in questa avventura, in quanto colmo di informazioni essenziali e con un’interfaccia intuitiva e moderna.
Il Battle System, dove Tokyo Xanadu splende maggiormente
Chi ama la serie di Ys, sempre di casa Falcom, avrà una piacevole sorpresa. Non solo il Battle System gli somiglia, ma è anche molto più vario in termini di personaggi utilizzabili e meccaniche all’interno del sistema stesso. I comandi di battaglia sono abbastanza semplici quanto versatili e possiamo riassumerli in:
- Attacchi di mischia da terra: degli attacchi standard concatenati in una semplice combo;
- Attacchi di mischia a mezz’aria: una combinazione di attacchi a mezz’aria dopo aver effettuato un salto;
- Colpi caricati sul posto: sono dei colpi particolarmente potenti, usati per infliggere ingenti danni ma anche per sfondare muri\porte crepate. Il personaggio può compiere l’attacco caricato solo stando fermo sul posto;
- Carica a mezz’aria: Il personaggio si proietta in avanti per una lunga distanza dopo aver fatto un salto. Oltre a infliggere danni, è l’unico metodo per raggiungere certi punti dei labirinti altrimenti irraggiungibili;
- X-Strike: Una volta che l’esagono nell’indicatore del personaggio sarà carico, è possibile sferrare una tecnica speciale per infliggere gravi danni a tutti i nemici. Successivamente, aumentando i Soul Points del personaggio in questione, si potrà eseguire un X-Strike insieme a un alleato.
Oltre al protagonista, ci sono 7 personaggi giocabili in Tokyo Xanadu. Ognuno di loro ha le proprie peculiarità e punti di forza e debolezze. Sebbene Kou sia un personaggio abbastanza equilibrato, i restanti membri del party si comportano in maniera diversa. Alcuni hanno una maggiore gittata con gli attacchi di mischia e sono più veloci degli altri a scapito della potenza, mentre altri hanno una velocità di movimento ridotta ma colpiscono molto più duramente degli altri.
Il sistema di crescita è praticamente uguale al Master Core presente nella serie Trails of Cold Steel. Oltre al classico Level Up ottenuto sconfiggendo i nemici, è possibile rafforzare parametri specifici o abilità del personaggio in questione migliorando gli slot presenti nel Master Core. Per farlo basterà semplicemente usare dei materiali da upgrade e il gioco è fatto.
Questi slot potranno essere utilizzati per assegnare un “Element” (anch’esso presente nella serie Trails of Cold Steel) che beneficerà in diverse maniere il personaggio. Utilizzare tutti i personaggi è la chiave per affrontare a meglio i labirinti, in quanto ognuno di questi è differente e avrete bisogno di personaggi che usano elementi diversi per portare a termine le esplorazioni senza troppi intoppi.
Se si considera che Tokyo Xanadu è un Action JRPG piuttosto che un tattico, ci si può ritenere più che soddisfatti da questo sistema, semplice ma funzionale e adatto a chi non vuole perdere troppo tempo dietro i menù. I combattimenti sono frenetici quanto divertenti: durante le esplorazioni non si starà mai fermi e affrontare i labirinti sarà una forma di intrattenimento stesso, senza pesare sul giocatore. L’unico difetto lo si potrebbe riscontrare in un rallentamento dei combattimenti qualora ci siano molti elementi a interagire, come una quantità eccessiva di mostri in battaglia, o mostri di elevate dimensioni. Tuttavia, questo è un problema tipico riscontrato in giochi cross-platform su PS Vita: Stando a quanto mostrato finora nella versione per PlayStation 4 in arrivo per la fine del 2017, Tokyo Xanadu EX+, questo genere di problema non è mai stato trovato.
Un comparto grafico riciclato, privo di innovazione
Chi conosce il modus operandi di Falcom sa già che la casa non eccelle in questo settore: abbiamo un design ripetuto allo stremo dai precedenti titoli della casa, con nessuna intenzione di migliorare, tanto-meno di “apparire diverso”. Le sembianze dei personaggi di Tokyo Xanadu richiamano eccessivamente quelli di Trails of Cold Steel: prendiamo rispettivamente Towa Kokonoe e Towa Herschel come esempio (che già dal nome la dicono lunga).
Per quanto si possa tentare di “giustificare” un eventuale tributo a un titolo precedente, un riciclo del genere denota più che altro la mancanza di voglia di tentar qualcosa di diverso da questo punto di vista. Ci sono già tanti cameo dedicati ad altri titoli all’interno del gioco, oltre ai mini-giochi dove è addirittura possibile comandare due personaggi tratti da Trails of Cold Steel (Rean e Alisa), e questo dovrebbe essere più che sufficiente. Towa, sebbene sia il caso più lampante, non è affatto l’unico personaggio disegnato in Tokyo Xanadu che somiglia eccessivamente a dei protagonisti presenti in altre serie.
A spezzare una lancia a favore di un design riciclato sono i personaggi stessi, che seppur richiamino i vari stereotipi presenti nei vari videogiochi\anime made in Japan (Esempi : Teppista dai capelli tinti di biondo, in realtà gentile dentro o una presidentessa del consiglio studentesco autoritaria, di famiglia ricca e dai modi formali), catturano in un modo o nell’altro il giocatore, facendo si che questo si affezioni inevitabilmente all’intero cast dei personaggi, chi più, chi meno.
Anche dal punto di vista tecnico purtroppo ci sono diverse lacune. Falcom non è mai stata una cima da questo punto di vista, e Tokyo Xanadu purtroppo lo conferma ancora una volta. Le animazioni sono abbastanza rigide e prive di espressività, e anche i labirinti, (seppur con qualche eccezione), seguono un pattern abbastanza ripetitivo. La stessa cosa si può dire per la realizzazione dei Greed e Boss minori che albergano i portali dell’Eclipse. Fortunatamente, considerata la velocità dei combattimenti e quanto questi siano coinvolgenti per il giocatore, questi difetti possono passare in secondo piano se non ci si pone con puntigliosità.
Una piccola nota positiva va a un comparto sonoro che non eccelle, ma è azzeccato nei giusti ritmi e modalità, sia quando si svolgono le numerose attività per Morimiya, sia quando si è dentro i portali a esplorare e combattere.
Tokyo Xanadu possiede senza ombra di dubbio delle piccole lacune sparse qua e la, ma si sa far valere nei punti dove deve spiccare. Fortunatamente non sono queste pecche a compromettere in generale l’esperienza di un giocatore alla ricerca di un buon Action JRPG, specie su una console come la PS Vita. Il grande numero di attività che è possibile svolgere durante il tempo libero, così come la gran varietà di personaggi da usare in battaglia, intratterranno il giocatore con un ritmo mai noioso. Il miscuglio nato da altri titoli come Persona, Ys e Trails of Cold Steel funziona alla grande, rendendo Tokyo Xanadu un’esperienza godibile per tutti i fan del genere.
Pro
- Storia intrigante con colpi di scena
- Tante attività da svolgere fuori dalla trama principale
- Un Battle System accessibile a tutti, mai noioso
- Un cast di personaggi vario in grado di catturare il giocatore
Contro
- La storia ingrana tuttavia lentamente
- Comparto grafico e tecnico che lascia a desiderare
- I personaggi si basano comunque su stereotipi giapponesi