Tokyo Twilight Ghost Hunters
Il Giappone, si sa, è una terra ricca di leggende e tradizioni, dove oramai i miti si mischiano alla perfezione con la modernità. Molte di queste fiabe coinvolgono i cosiddetti yurei, ossia spiriti di persone morte in maniera violenta come un incidente o peggio un omicidio che non riescono a trovare pace e quindi continuano a vagare per la Terra in cerca di vendetta. A dare man forte a queste autentiche anime in pena ci pensano anche altre manifestazioni di carattere maligno che infastidiscono i viventi con dispetti di ogni sorta. Questo il setting di Tokyo Twilight Ghost Hunters, in cui assumeremo il controllo di un gruppo di esperti dell’occulto in costante lotta con gli spiriti del male.
Kurenai Academy
Il gioco comincia con il nostro trasferimento presso la prestigiosa Kurenai Academy, in cui frequenteremo da studente il terzo anno. Qui facciamo la conoscenza della caporedattrice di Gate Keepers Inc, una rivista dedicata al mondo dell’occulto, così come di un ragazzo compagno di corso sulla sedia a rotelle che ci chiede a bruciapelo se crediamo nell’esistenza degli spiriti. Noi non lo sappiamo ancora ma siamo già stati scelti come nuovo membro del team di acchiappafantasmi dei Gate Keepers. Il gioco quindi subisce un’impennata brusca negli eventi e ci pone immediatamente al centro dell’azione di questa interessante visual novel che vede numerose aggiunte interessanti rispetto al canone classico del genere.
Avrete immediatamente la sensazione innanzitutto di trovarvi di fronte più che a un jrpg a un vero e proprio anime, con gli episodi che iniziano e terminano con tanto di sigla e credits di chiusura. I vari capitoli quindi si esauriscono in maniera indipendente ma ognuno di essi e collegato all’altro da una sorta di filo conduttore che si dipanerà fino alla fine dell’avventura. Ogni capitolo vede la presenza di un caso di apparizioni maligne e noi avremo il compito di svelare il mistero grazie a delle scelte multiple in un setting basato sulla narrazione. Una volta che avremo concluso in maniera completa e soddisfacente le nostre indagini passeremo al momento dello scontro vero e proprio in cui dovremo sconfiggere una volta per tutte il poltergeist.
Vade retro!
Per quanto concerne l’analisi del gameplay nel dettaglio, la fase più visual novel vede dialoghi snelli e mai noiosi e risposte multiple che possono dare luogo a reazioni diverse nei personaggi non giocanti. Sono presenti anche ulteriori scelte nei dialoghi rappresentate da due ruote poste ai lati dello schermo che consentono di assumere atteggiamenti diversi durante i dialoghi come rabbia o disponibilità e perfino abbinare uno dei cinque sensi a tali stati d’animo. Avremo così occasione di interagire con i personaggi e l’ambiente circostante in maniera totalmente differente rispetto al solito anche se la trama in ogni caso proseguirà in maniera costante non tenendo in grande conto delle vostre scelte differenti.
Terminate le indagini ci si ritroverà nella redazione di Gate Keepers per prepararci al meglio all’esorcismo e quindi dotarci di vari potenziamenti per lo scontro. Potremo guadagnare bonus anche tramite del buon farming nelle varie sub quest che rappresenteranno una buona alternativa alla trama principale. Potremo anche pianificare lo scontro al meglio piazzando delle trappole rappresentate da amuleti speciali e acqua santa che indeboliscono lo spirito o lo costringono a infilarsi in zone scomode dove sarà più facile colpirlo. Gli scontri sono a turni predeterminati con una visuale dall’alto verso il basso. Il nostro party e i nostri avversari sono rappresentati da icone che si spostano su una sorta di tabella bidimensionale. In sottofondo sentiremo sempre una radio che ci fornirà indicazioni importanti e fungerà da vera e propria telecronaca dello scontro. La visuale passa in 3D e in soggettiva quando porteremo a segno un attacco in maniera positiva. Dato che la maggior parte degli scontri avverrà in luoghi chiusi dovremo fare sempre molta attenzione a non distruggere i locali e gli oggetti di coloro che ci hanno commissionato l’esorcismo, altrimenti i danni ci verranno scalati dal nostro compenso finale. Ne risulta quindi che la pianificazione degli attacchi e la strategia tattica sul campo assumeranno grande importanza per evitare fastidiosi danni collaterali.
Che brutta cera
Dal punto di vista stilistico il gioco vede sprite bidimensionali molto ben realizzati nella fase anime, fondali statici e grafica minimal nelle fasi dei combattimenti. Il 3D aggiunge una nota di colore all’intero impianto grafico, anche se la sua sporadicità non permette di incidere in maniera significativa sul comparto grafico in generale.
Il comparto sonoro vede la collaborazione del maestro Uematsu, con una colonna sonora piuttosto rock nei momenti degli scontri più concitati e dai ritmi più blandi nelle fase di indagine. Pesa purtroppo la totale assenza del doppiaggio.
[signoff icon=”quote-circled”]Tokyo Twilight Ghost Hunters rappresenta un piacevole esperimento all’interno dello scenario dei jrpg moderni. La struttura da visual novel divisa per capitoli e il setting che mischia modernità con le leggende del Sol Levante è molto avvincente. Impreziosisce ulteriormente l’esperienza di gioco anche la profondissima componente tattica che ci obbligherà a pianificare fin nei minimi dettagli ogni scontro per poter avere la meglio senza causare però troppi costosi danni collaterali. Una buona IP che promette molto bene per il futuro, se verranno superate alcune incertezze di carattere tecnico.[/signoff]