TMNT – Recensione TMNT
Un’altra licenza da ammaestrare
In corrispondenza con il film dedicato alle quattro tartarughe mutanti, Ubisoft porta i simpatici anfibi su console, creando un gioco multipiattaforma sul quale grava il compito di non deludere per l’ennesima volta il campo dei giochi su licenza. Le oscure ambientazioni della pellicola sono riprodotte nel dettaglio in quello che sembra essere un comune picchiaduro a scorrimento, ambientato tra le estese e luminose vie di New York minacciata da strane ed ultraterrene creature, a loro volta complici di altrettanti ed inconcepibili eventi: normale amministrazione per le Tartarughe Ninja. Nel frattempo, i nostri eroi attraversano un momento infelice a causa della suddivisione del gruppo del quale Leonardo ed i fratelli facevano parte. Infatti, dopo la morte di Schreder, loro acerrimo nemico, il gruppo si era diviso, perdendo di seguito l’essenza primordiale dei ninja. Ma non c’è molto tempo da perdere, Schreder è tornato, il nemico numero uno di New York e delle Tartarughe Ninja sembrava non fosse mai morto. Dopo averlo battuto, le Tartarughe mutanti si erano ritirate nelle fogne, che fanno loro da casa, in compagnia del loro mentore e maestro, sempai d’arti marziali e topo geneticamente modificato, Splinter. Ora però l’arcinemico di un tempo è di nuovo realtà e vuole raggiungere i suoi malvagi obiettivi. Ha così inizio sia il film, sia il videogioco curato dalla talentuosa Ubisoft, oramai un’esperta casa specializzata nello sviluppo delle licenze. Sarà il maestro Splinter, con l’ausilio di Leonardo, in veste di leader del gruppo, a ripristinare la banda di un tempo, ed affrontare ancora una volta le minacciose forze del male. Peso molto gravante per la Ubisoft che cerca di lanciare su piattaforma un genere che ha tenuto incollati alle serie TV molti giovani per svariati anni.
Mai vista una tartaruga così!
Il mondo dei ninja Turtles coinvolse l’infanzia di molti nei mitici anni 80, tra cartoni animati, film e perfino videogiochi; ma quello cui ci avevano normalmente abituato, verrà totalmente stravolto tra atmosfere dark e tartarughe ancor più agguerrite in questo ultimo nuovo capitolo. Le abilità che avremo modo di sfruttare guidando i quattro eroi, ognuno dei quali verrà selezionato secondo le nostre esigenze, sono varie e spettacolari. Spesso e volentieri ci ritroveremo ad affrontare piroette e doppi salti tra un grattacielo all’altro, o successivamente ad arrampicarci su muri e cornicioni, muovendoci lungo le pareti, quasi a voler copiare un tanto più amato Uomo Ragno, solo che stavolta non avremo le ragnatele.
Le arene di gioco saranno spesso soggette alla presenza di una gran moltitudine di nemici che, senza pensarci due volte, tenderanno a circondarvi e di seguito ad aggredirvi: quindi, primo grande punto di forza di questo gioco è la presenza di molti nemici che non intoppa minimamente con il sistema di gioco. Uscire da situazioni spiacevoli come quella appena citata sarà possibile, eseguendo rapide rotazioni che effettueremo sfruttando la forma ovale delle corazze, sfuggendo così ai vari attacchi come trottole impazzite. Invece per raggiungere alte vette e lunghe distanze,si richiederà l’utilizzo di particolari strumenti: Michelangelo in questi casi sarà fondamentale per la vostra avventura, in quanto i suoi devastanti Nunchaku verranno improvvisati in elicotteri in miniatura dopo averli semplicemente agitati in aria col giusto movimento.
Ogni tartaruga avrà a disposizione numerose e distinte movenze, relative alla tipologia di arma in uso: Donatello, grazie al suo Bo, un lungo bastone per i neofiti, sarà ideale per spazzare lontano le forze avverse, mentre Raffaello opterà in mosse di puro sfondamento, demolendo oggetti e cose eseguendo potenti impicchiate, invece Leonardo interverrà nel momento in cui sarà l’agilità il requisito da voi richiesto con le sue affilate spade e la sua velocità superiore rispetto a quella dei fratelli.
Non trascurabile infine, è la possibilità di utilizzare i propri compagni come armi di distruzione, afferrandoli per i loro arti e sferrandoli subito dopo contro i demoni, superare così burroni particolarmente ampi o si aiuteranno l’una con l’altra per riuscire a scalare le superfici più ampie. A questo proposito è doveroso dire che una modalità cooperativa a due giocatori non avrebbe proprio guastato, ma non ci lamentiamo di quanto la Ubisoft è riuscita a creare; questa peculiarità amplia non solo il tipo di coreografie applicabili con le nostre portentose mosse, ma determina la genesi di combo sempre più complesse ed articolate.
Passano gli anni ma le tartarughe restano sempre teenagers
Nonostante il lungo periodo di assenza, che ha decretato senza possibilità di smentita la fine del mito, le tartarughe Ninja tornano alla ribalta con qualche anno in più davvero ben portato. TMNT è un platform discretamente impegnativo che propone diversi enigmi, sì banali ma piacevoli, ed un’infinità di combattimenti discretamente variegati. Purtroppo non è possibile girare liberamente New York, ma il ritmo di gioco si mantiene sempre su livelli sincopati, dunque non si sente la mancanza di altre sessioni. Passando poi al lato tecnico dobbiamo dire che TMNT sfrutta l’hardware della Playstation 3 a buoni livelli, proponendo una grafica pulita, qualche discreto effetto di luce e diverse esplosioni davvero ben riuscite. Le texture fanno la loro figura e c’è da dire che se dovessimo paragonare la versione per PS3 con quella per PS2 noteremmo come la situazione cambia nettamente proprio in queste,infatti nella console di vecchia generazione risultano piatte e prive di troppi dettagli.
Il sonoro presenta motivi rock, pop e punk che aiutano ad incrementare la frenesia del gioco, ovviamente non potevamo aspettarci musica classica che forse avrebbe fatto piacere in un GDR o in un gioco d’azione stile God of War. Da sottolineare anche gli effetti sonori riprodotti molto bene, volendo ricordare i rumori delle armi e dei pugni che cadono sulle facce dei nemici.
Penalizzate dal prezzo troppo alto
Le fasi esplorative sono divertenti, pur non presentando la libertà assoluta di azione, mentre i combattimenti richiedono sempre la mossa giusta al momento giusto, dunque è d’obbligo passare qualche ora di allenamento nel dojo con il saggio Splinter, anche se è comunque possibile salvare la pelle, o meglio le squame, buttando le dita sui tasti senza molto criterio, facendo scemare però il divertimento.
Dal punto di vista della longevità, gli enigmi presentati non sono certo complessi e peccano inoltre di una certa uguaglianza tra di loro: capire come saltare un burrone o come scavalcare una parete più alta delle altre, problemi la cui soluzione si presenta sempre nell’esecuzione di una mossa particolare o nel trovare un oggetto sensibile sullo sfondo. La maggior parte delle volte, poi, è sufficiente cambiare la tartaruga per usare quella che ha le caratteristiche più adatte per affrontare l’ostacolo. Ma comunque, nonostante un po’ di ripetività e di semplicità, il gioco riesce a divertire dimostrandosi un platform ben pensato ed un discreto picchiaduro, pur non eccellendo in entrambi i campi. Chi da tempo aspettava un buon gioco dedicato alle inossidabili tartarughe ninja potrà dirsi soddisfatto. Peccato solo che il prezzo sia troppo alto, anche se nella media risulta ribassato, e solo un vero fan deciderà di spendere così i suoi soldi.