Titanfall 2 – Recensione
Ricorderemo forse questa stagione invernale – e in generale questo 2016 – come uno degli anni di grazia degli sparatutto, sia in prima che terza persona. Tom Clancy’s The Division si è preso la palma di gioco più importante dei primissimi mesi dell’anno con il suo intelligente mix di elementi RPG, una New York completamente esplorabile e “viva” e un gameplay che in compagnia dava assolutamente il suo massimo; poi è arrivato Overwatch, l’esordio di un gigante come Blizzard nel genere, in grado di creare un esercito di eroi magistralmente caratterizzati.
Senza dimenticare esperienze più “avventurose” che “proiettilose” come Uncharted 4 e Rise of the Tomb Raider: nelle ultime settimane il dio degli sparatutto si è scatenato contro i nostri portafogli. Gears of War 4 ha infuso di nuova vita in ottobre un marchio storico di Xbox, mentre Call of Duty: Infinite Warfare in questi giorni (nostra recensione a breve) sta cercando di rilanciare uno sviluppatore altrettanto storico come Infinity Ward.
In tutto questo, una compagnia ha deciso di far esordire due FPS Tripla A nel giro di pochi giorni, con coraggio e forse un pizzico di arroganza. Stiamo parlando ovviamente di Electronic Arts. Se avete seguito le nostre pagine virtuali ultimamente, avrete notato con quanta enfasi abbiamo lodato l’epicità di un capolavoro come Battlefield 1, ambientato durante la prima guerra mondiale assegnando al gioco DICE un roboante 92%.
Ora, scrollate più in basso, come speriamo non abbiate già fatto appena aperto l’articolo. Notato qualcosa? Sì, anche questa volta un 92%. Titanfall 2 è il seguito di quello che almeno il sottoscritto considera come il miglior sparatutto in prima persona di tutti i tempi e riesce nell’impresa di espandere l’originale, costruire sulle sue fondamenta e mettervi davanti a una scelta: questo o Battlefield 1? O entrambi? Decisamente meglio entrambi.
Make the Frontier Great Again
Respawn Entertaiment, dopo il buon successo critico e commerciale dell’originale non lascia, bensì raddoppia e ci riporta nella Frontiera, dove le due fazioni dell’IMC e della Milizia si gestiscono il controllo di sistemi planetari, basi e impianti satellitari. A guidare le battaglie di robot e soldati semplici, ci sono le due armi più temute della galassia: gli agili e letali piloti e ovviamente i mastodontici Titan.
Titanfall 2 espande la lore appena accennata del primo episodio, includendo una campagna singolo giocatore. Avevamo dei dubbi sinceramente su come il gameplay esplosivo e verticale basato sul movimento si sarebbe adattato agli ambienti forzatamente più lineari di una modalità singolo giocatore, ma Respawn è riuscita magistralmente a far quadrare i conti. Il trucco? Basare la campagna non tanto sulle fasi shooter, ma più che altro sul platforming, davvero rifinito e piacevole.
Il wallrunning e i doppi salti classici della serie si adattano molto bene agli estesissimi livelli del gioco e l’utilizzo del Titan aiuta a spezzare il ritmo dei combattimenti. Proprio il rapporto tra il soldato protagonista Cooper e il suo gigantone metallico BT è la spina dorsale della narrazione, la quale, per quanto ben scritta e a tratti divertente, non setta certo nuovi standard del genere.
Titanfall 2 sembra a volte prendersi troppo sul serio e a volte troppo poco. In particolare i “boss” Titan con tanto di piloti caratterizzati e introduzioni personalizzate sembrano un po’ fuori luogo, come se Respawn avesse cercato di scimmiottare qualcosa come Borderlands senza avere necessariamente lo stile e le capacità per farlo. Tuttavia, le circa 5 ore che servono per portare a termine le vicende dello sparatutto EA restano piacevoli e un’aggiunta che dona vigore all’intero pacchetto.
6-3, il secondo set va a Titanfall 2
Il titolo ovviamente mantiene ancora il focus sul multiplayer, che con la sua miscela esplosiva di salti, discese di titani dal cielo e scivolate veloci aveva fatto innamorare gli early adopters di Xbox One ormai tre anni fa. Il peccato originale di Titanfall fu quello di avere poca carne al fuoco, almeno al lancio, frammentando inoltre la community con DLC frequenti e poco economici. Titanfall 2 invece aggiunge quasi ovunque più elementi di personalizzazione, varietà e profondità, cercando di risolvere i punti critici di un tempo.
E dobbiamo dire che Respawn è riuscita nel suo intento: in Titanfall 2 si trovano più armi, più opzioni di customizzazione cosmetica, più modalità, più bonus e più abilità. Non solo nuovo equipaggiamento per i piloti, ma anche e soprattutto nuovi Titan, i quali raddoppiano, da 3 a 6 e guadagnano più carattere e abilità predefinite, a scapito dei loadout personalizzati. Ronin con la sua spadona in particolare è uno spasso da comandare.
Nuovo non è necessariamente meglio
Peccato però che, gamepad alla mano, i Titan siano meno facili al combattimento rispetto al passato: il sistema delle batterie lascia ai posteri la rigenerazione della salute dei robottoni, i quali durano certamente molto meno, anche nelle mani di un pilota esperto. Non si tratta necessariamente di un male, in quanto gli scontri a fuoco tra piloti sono sempre molto interessanti, nonostante un TTK (Time To Kill) decisamente basso, tuttavia è un cambiamento nella routine delle battaglie che ci sentivamo di dover sottolineare.
Un altro elemento di distacco rispetto al passato sono le mappe: più ampie e forse meno verticali di una volta; inoltre, sono solo 9 rispetto alle 15 dell’originale, sebbene tutti i DLC del gioco saranno in futuro gratuiti. Non fatevi comunque spaventare da tutti questi cambi: Titanfall 2 resta l’FPS più dinamico e adrenalinico sul mercato. Graficamente infine il team di sviluppo ha fatto passi da gigante, specialmente considerando che i ragazzi di Respawn stanno ancora utilizzando una versione modificata di un vecchio motore grafico come Source.
L’ultima fatica del team composto da una buona parte delle menti che portarono alla luce Call of Duty: Modern Warfare (a proposito, è tornato anche lui!) è uno dei migliori videogame dell’anno: completo, divertente, moderno e vario. Forse manca dell’epicità di un Battlefield 1 o del carisma di Overwatch, ma lasciatecelo consigliare a tutti senza remore, specialmente agli utenti Playstation, per i quali questi saranno i primi wall-run della loro storia nella Frontiera.
Pro
- Finalmente una campagna in singolo
- La varietà e profondità che serviva
- Il multiplayer è diverso, nel bene…
Contro
- … E, qualche volta, nel male
- Le mappe sono pochine