The Witcher Battle Arena
Il ritorno di Geralt di Rivia
Il genere dei MOBA (Multiplayer Online Battle Arena), in genere considerato appannaggio delle piattaforme PC, ultimamente sta vivendo un periodo d’oro anche sui dispositivi portatili. Molti di questi prodotti propongono meccaniche complesse e lunghe missioni, poco adatte all’immediatezza richiesta da un dispositivo portatile, ma altri sviluppatori come la Fuero Games decidono talvolta di andare coraggiosamente controcorrente. Distribuito da CD Projekt RED (sviluppatrice dei tre eccellenti episodi della saga originale) questo The Witcher Battle Arena riprende meccaniche tipiche di titoli come Fates Forever, Vainglory o Solstice Arena, modificandole e semplificandole a favore di semplicità e immediatezza.
Tra torri e incantesimi
La saga originale si ispira ai romanzi brevi dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski, proponendo ambientazioni complesse, trame articolate e personaggi ben sfaccettati. Per forza di cose, la storia di Battle Arena è ridotta al minimo, e rappresenta solo un pretesto per lanciarsi nel campo di battaglia.
Il nostro personaggio si ritroverà ad affrontare avversari nell’Arena di Nilfgaard e nel deserto di Gorathil. L’unico scopo del nostro eroe (e della sua squadra) è quello di rintracciare tre monoliti, conquistarli e difenderli dagli attacchi delle squadre avversarie.
Il titolo, quindi, non propone nessun approfondimento, né dei personaggi né della storia, ma riprende a piene mani ambientazione e protagonisti della saga.
Uno strigo portatile
Le meccaniche di Battle Arena sono quelle tipiche di ogni MOBA, un genere che sembra rendere piuttosto bene sui dispositivi portatili con schermo tattile.
Dopo un caricamento abbastanza lungo (dovuto a vari aggiornamenti e impostazioni), e una volta scelta la classe del nostro eroe nel più collaudato trio fantasy composto da guerriero, mago e arciere, potremo definirne fattezze e caratteristiche scegliendo da una selezione piuttosto ampia di personaggi, disponibili a rotazione ogni settimana (tra i quali è acquisibile lo stesso Geralt di Rivia).
Passando al menù principale non rimane che selezionare una sfida contro avversari reali online, contro l’IA offline, o cooperare online con altri giocatori per sconfiggere avversari controllati dall’IA, in due squadre da tre elementi ciascuna. Effettuata infine la scelta (piuttosto limitata, in verità) tra due scenari, la nostra squadra dovrà raggiungere tre monoliti sparsi per lo scenario, conquistarli e difenderli dagli attacchi avversari, utilizzando classici attacchi di spada, arco e incantesimi.
Interessante e ben gradita è la possibilità dell’entrata automatica in campo di un bot, qualora uno dei nostri alleati dovesse perdere la connessione nel bel mezzo di una sessione.
I progressi sono legati all’acquisto di oggetti, personaggi più potenti, armi e incantesimi, utilizzando dei crediti guadagnati portando a termine le varie battaglie. Qui sta uno dei lati migliori del titolo Fuero Games: dove la maggior parte dei MOBA limita i progressi del personaggio esclusivamente all’acquisto di potenziamenti tramite denaro reale, Battle Arena, più onestamente, permette l’acquisizione di potenziamenti anche usando i bonus guadagnati giocando. Scelta dettata dalle imposizioni degli sviluppatori, che sin da subito dichiararono che nel loro titolo la progressione del giocatore non sarebbe mai stata limitata all’uso di microtransazioni.
Microtransazioni, in verità, non del tutto assenti: chi non ama molto il farming potrà comunque acquistare personaggi e potenziamenti direttamente sullo store online del titolo. Ma nonostante la cura messa nel gestire il sistema di potenziamenti, il matchmaking ne esce poco equilibrato: chi ha avuto la pazienza di farmare a lungo, o anche chi ha utilizzato molte microtransazioni, si troverà comunque in netto vantaggio rispetto agli utenti occasionali.
Il sistema di controllo relega allo schermo tattile le stesse funzioni di un qualsiasi mouse per PC, rendendo i comandi estremamente veloci e intuitivi, fatta eccezione per gli attacchi speciali, la cui esecuzione è ostica al punto da mandarne a vuoto alcuni.
Le meccaniche dei combattimenti non rimangono limitate alla classica uccisione senza criterio di decine di avversari: l’esecuzione degli attacchi consumerà un certo numero di punti, legati alla potenza dell’attacco e ripristinabili con il passare del tempo. Un sistema che costringe l’utente a un minimo di strategia.
Le meccaniche, quindi, sono semplici e immediate, e la stessa durata delle battaglie, in genere inferiore ai dieci minuti, rende Battle Arena un titolo perfetto per dispositivi portatili. Ma proprio in questo sta anche il vero limite del titolo: la presenza di due sole arene, e l’assenza di altre modalità oltre alla conquista dei monoliti, potrebbe in breve portare alla noia anche l’utente più appassionato di MOBA. Un difetto, questo, che probabilmente sarà alleviato da aggiornamenti futuri.
Uno scintillante campo di battaglia
Il comparto tecnico del prodotto, rispetto alla media di questo genere di prodotto, risulta decisamente buono. Pur non arrivando ai livelli di produzione di titoli ben più ambiziosi, Battle Arena può contare su animazioni fluide, un ottimo scrolling dello schermo e una generale sensazione di solidità.
La visuale è la più classica isometrica dei titoli MOBA, realizzata con un buon numero di poligoni e una felice scelta di colori. Il colpo d’occhio su schermo è soddisfacente, in quanto abbiamo a portata di tocco ogni opzione necessaria, dagli spostamenti fino all’uso di medikit e incantesimi, oltre a un margine di visuale decisamente buono.
Unica nota stonata è la mancanza di un opzione di zoom, il che rende il titolo adatto agli schermi più grandi dei tablet, pur essendo fruibile anche su cellulari.
Il design generale, come già accennato, si ispira decisamente alle ambientazioni della saga originale, il che rende Battle Arena un ottimo comprimario per i tre episodi originali. Anche il comparto sonoro non presenta grosse pretese, pur proponendo classiche musiche fantasy ed effetti sonori piacevoli e adatti.
[signoff icon=”quote-circled”]In un ambiente ormai saturo di prodotti fin troppo complessi e basati principalmente su microtransazioni, la coraggiosa scelta di Fuero Games rappresenta una felice novità. La possibilità di non dover basare per forza i propri progressi su esborsi in denaro reale, l’immediatezza del titolo e la sua totale gratuità, rappresentano i lati migliori di The Witcher Battle Arena, oltre a un comparto tecnico decisamente valido. Ma il rovescio della medaglia è rappresentato dal rischio di annoiarsi sulla lunga distanza. La mancanza di un reale approfondimento delle meccaniche, oltre alla presenza di due soli scenari, rischia di minare la longevità del titolo. Nulla esclude che i (limitati) difetti possano essere corretti da futuri aggiornamenti (nuovi scenari e contenuti), ma già ora questo Battle Arena rappresenta un buon titolo che espande l’ambientazione dei romanzi di Andrzej Sapkowski, oltre un ottimo modo per ingannare l’attesa dell’uscita di The Witcher 3: Wild Hunt.[/signoff]