The Witcher 3: Complete Edition – Recensione
Il nostro amato strigo finalmente si tuffa nella next gen, con una patch totalmente gratuito che, oltre a portare diverse migliorie a livello grafico e al Quality of live, introduce anche qualche nuova quest. Nella mia prova su PlayStation 5 ho potuto ammirare cotanta meraviglia e innamorarvi nuovamente di The Witcher 3: Wild Hunt. Nonostante ciò, il gioco soffre un po’ il peso di suo anni, sembrerà strano ma ne sono passati quasi otto. In questa recensione ti spiegherò in maniera minuziosa tutte le migliorie introdotte in questa nuova patch e cosa purtroppo non va. Nei giorni successivi ti parlerò anche della controparte Xbox e soprattutto quella PC che vanterà un Ray Tracing completo e non solo limitato all’occlusione ambientale e all’illuminazione generale.
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Ray Tracing o Performance?
Non starò qui ad annoiarti con la trama e quant’altro, per quello ti rimando direttamente alla recensione uscita a maggio 2015. Mi concentrerò invece solo e soltanto sull’aspetto tecnico, che in fin dei conti è quello che ci interessa. Ormai è diventata un’abitudine dover scegliere tra qualità e performance e The Witcher 3 non è da meno. Infatti avremo due opzioni grafiche: una denominata RT Mode e una Performance Mode. Come è ben intuibile, nella prima avremo la massima resa grafica possibile mentre nella seconda non avremo abilitati gli effetti RT e il frame rate punterà ai 60 FPS.
Voglio iniziare a parlarti proprio da quest’ultima, perché tra le due la reputo più interessante. In performance mode The Witcher 3 risulta essere molto fluido e aggiungerei che da un gioco di quasi 8 anni sia normale. Qua il titolo adotterà la risoluzione dinamica per poter mantenere il target dei 60 FPS anche se l’immagine messa in paragone con la modalità RT risulterà meno nitida, un piccolo prezzo da pagare.
La modalità RT, come ho già scritto, introduce gli effetti RayTracing per quanto riguarda l’illuminazione globale e le ombre da contatto, spostando il target ai 30 FPS. Anche qua troviamo presente la risoluzione dinamica in modo da mantenere il target del frame rate ma nonostante ciò The Witcher 3 risulta essere poco fluido e in alcuni frangenti, soprattutto in presenza di tanti nemici, i 30 FPS sono un miraggio. Un vero peccato perché il titolo è in grado di sfruttare la tecnologia FSR di AMD e qua sembra non essere attivo, probabilmente verrà aggiunto con una patch così da migliorare le performance generali. Il Ray Tracing su The Witcher 3, per quello che è stato implementato, risultano essere davvero godibili, anche se dubito ci farai caso mentre cavalcherai con Rutilia all’interno del continente. L’illuminazione globale in RT è relegata alle luci artificiali, in questo caso le candele e sono in grado di donare un aspetto molto più realistico alle ambientazioni, soprattutto nelle ore di notte o nei luoghi molto bui come le caverne. L’occlusione ambientale in Ray Tracing è forse molto più difficile da notare, questo perché andrà ad agire sulle ombre da contatto tra i vari oggetti. L’unico modo che hai per accorgerti della loro presenza è quello di switchare da una modalità all’altra. Nonostante ciò le ombre risulteranno più morbide e molto più credibili rispetto a quanto possa fare un’altra tecnologia di occlusione ambientale.
Detto ciò, The Witcher 3 in modalità RT risulta essere ancora più bello ma, secondo il mio modesto parere, non vale la pena sacrificare il frame rate per avere qualche effetto di illuminazione in più.
Un continente più moderno
Le migliorie ovviamente non finisco qua. CD Projekt Red ha implementato diverse mod per rendere questo titolo leggendario ancora più bello da vedere e giocare. La prima di tutte è HD Reworked Project che oltre ad aggiunge le texture in 4K mantenendo lo stile originale, andrà a migliorare le mesh degli oggetti e il livello dei dettagli degli oggetti, così da poter rendere il gioco ancora più attuale, specialmente se giocato in una TV o monitor in 4k. Un’altra mod interessante aggiunta è HDMR che andrà a rimpiazzare tutte le texture dei mostri con delle texture in 4K, così da renderli ancora più spaventosi e brutti da vedere.
Le altre mod introdotte sono World Map Fixes che va a modificare le incoerenze tra mappa e mondo da gioco, Nitpicker’s Patch e FCR3 che entrambe modificano e migliorano la quality of Life del titolo. Ti ricordi che la mappa di gioco, quando consultata, era molto confusionaria perché di default mostrava tutte le cose presenti nel mondo di gioco? Ecco, CD Projekt Red ha risolto tutto questo rendendo la mappa molto più pulita e comprensibile, ovviamente tutti i punti di interesse sono presenti, basta che vai a selezionarli tra i filtri.
Un’altra novità introdotta che io ho apprezzato, è la nuova visuale della camera, molto più vicina e intima, un po’ come quella mostrata nel gameplay dell’E3 2014. Quella che ci ha accompagnato in questi 8 anni sarà sempre presente, basterà attivarla nelle opzioni. Diverse migliorie sono state introdotte anche a Rutilia, il nostro amato cavallo che si bloccava se si trovava di fronte a un filo d’erba. Ecco, questo finalmente non succederà quasi più, come non capiterà più di trovarsela in cima al tetto di una capanna o a camminare a due zampe. Anche i danni da caduta sono finalmente sistemati, se Geralt inciamperà in uno scalino non morirà in maniera tragica.
Una cosa che mi faceva saltare i nervi quando giocavo a The Witcher 3 era il fatto che molti, fin troppi NPC si assomigliavano l’un l’altro. Con questa nuova patch il team polacco ha diversificato i personaggi non giocanti, così da non darci più il senso di frustrazione. L’ultima aggiunta, che io amo alla follia, è la modalità foto. Ti basterà cliccare i due stick analogici per fermare il gioco e scattare degli screenshot fantastici. Purtroppo, a differenza di quanto visto su Cyberpunk 2077, risulta essere molto scarna. Potremo solo modificare esposizione, contrasto, diaframma della camera e girare attorno a Geralt, senza poter cambiare la sua posa.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Ora veniamo al punto dolente di questa patch, ovvero quello che non mi è piaciuto. Purtroppo, per quanto il mondo di The Witcher 3 sia fantastico, per quanto l’open world sia fatto bene e ricco di cose da fare, il titolo inizia a sentire il peso dei suoi anni. Le animazioni, soprattutto se paragonate con le produzioni più recenti, stonano molto rispetto a cotanta meraviglia, risultato molto legnose, specialmente nei dialoghi. Su PlayStation 5 gli sviluppatori hanno deciso di sfruttare i grilletti adattivi e forse era meglio non implementarli affatto. Questo perché gli attacchi sono affidati ai tasti del pad, andando così a sprecare un’ottima opportunità. Immagina di lanciare un colpo pesante con L2 e colpire lo scudo di un nemico o un mostro che si sta difendendo e sentire la risposta sul grilletto, sarebbe stato fantastico, invece ci dovremo accontentare di lanciare un segno e sentire una lieve risposta quasi uguale a ogni magia. Interessante, anche se non mi ha fatto impazzire, è il feedback aptico che ci restituirà una piccola vibrazione mentre camminiamo o andiamo a cavallo.
Nonostante la tanto decantata velocità dell’‘SSD di PlayStation 5, The Witcher 3 risulta avere dei caricamenti abbastanza lunghi, certo nulla a che vedere con quelli di PlayStation 4 e Xbox One, ma sempre più lunghi della mia versione moddata e installata sul mio PC equipaggiato con un Samsung 980 Pro. Alla fine non è nulla di tragico, te lo dico solo per informazione, se carica la mappa in 20 o in 30 secondi non cambia la vita. Risulta invece presente il pop-in della vegetazione nella distanza, certo è molto ridotto rispetto alla versione old gen ma è ancora presente e per me che gioco da 70cm da una TV da 65” risulta essere abbastanza evidente.
Detto ciò, questa patch Next Gen per The Witcher 3 da nuovo lustro alle avventure dello strigo. Nonostante i quasi 8 anni che ci separano dalla sua prima uscita, risulta essere ancora oggi un action RPG estremamente bello e godibile, con una trama sopraffina in grado di catturarti per diverse centinaia di ore, io sono arrivato a 1450. Le migliorie introdotte, soprattutto al quality of Life, risolvono alcuni fastidiosi bug presenti nella versione old gen, così da rendere il titolo ancor più godibile, poi i 60 FPS in un gioco come questo valgano di per s’è un’altra run.
Una nuova veste grafica che vi farà amare nuovamente la storia di Geralt
Pro
- Tecnicamente eccelso
- 60 FPS che sono una goduria
- Piccole migliorie molto apprezzate
- Uno dei giochi di ruolo migliore di sempre
- Effetti Ray Tracing belli da vedere
Contro
- Effetti Ray Tracing belli da vedere ma a un costo elevato
- Grilletti adattivi assolutamente da rivedere
- Modalità foto migliorabile
- Pop-in della vegetazione ancora presente
It’s time to sesta run!