The Witch and the Hundred Knight Revival Edition – Recensione
The Witch and the Hundred Knight è un gioco già uscito qualche anno fa, su Playstation 3. Oramai dovremmo essere ben abituati a titoli della scorsa generazione che appaiono anche sulla generazione attuale in qualità di Remastered, con risultati più o meno apprezzabili. Di certo non sta a noi, in questa sede, discutere di tali mosse commerciali, bensì è nostro compito dare un parere oggettivo sul lavoro svolto dalla casa produttrice di turno. Questa volta parliamo della tanto amata Nippon Ichi, casa che ci ha regalato perle come Disgaea, Phantom Brave, GrimGrimoire e molti altri. Il loro lavoro di restauro di un titolo uscito qui da noi appena 2 anni fa ha effettivamente senso? Cosa è stato migliorato, e cosa è stato aggiunto?
Una strega paludosa. Non petalosa, paludosa.
La storia di The Witch and the Hundred Knight (in originale Majo to Hyakkihei) parte in un luogo oscuro e poco ospitale, luogo dove un piccolo essere formato di tenebra viene dotato di intelligenza basilare da una voce misteriosa che pretende di esserne padrone. Tale piccola creatura fatta d’ombra è quasi incapace di intendere e di volere, fin quando la voce, che si rivela essere la Strega Metallia (Metallika in originale), non la doterà di un’intelligenza sufficiente ad annuire agli ordini o, a volte, a restare in dubbio. Tramite le istruzioni di Metallia (in pratica il lungo e tedioso tutorial), la creatura d’ombra chiamata Hundred Knight sarà in grado di uscire da quello spazio misterioso, andando a finire proprio nella dimora della strega. Metallia vive con il suo maggiordomo golem Arlecchino in una villa situata nel bel mezzo di una palude velenosa, poichè a causa di una maledizione l’avvenente ragazza può sopravvivere solamente in quel tipo di ambiente. Apparentemente le rimangono solo 99 giorni da vivere, e costringe l’Hundred Knight a lavorare per lei, promettendo di liberarlo quando la creaturina avrà ucciso la nemica mortale di Metallia, un’altra strega chiamata Malia (Malika in originale). Da lì in poi saremo testimoni non solo degli incredibili poteri dell’Hundred Knight, ma anche della sadica crudeltà di Metallia. Siamo davvero dalla parte dei cattivi o forse Metallia ha qualche ragione per comportarsi in maniera tanto malvagia?
Un Diablo complicato
Il sistema di gioco di The Witch and the Hundred Knight è un hack n’ slash molto simile a quello visto sul famoso Diablo. Con una visuale isometrica, muoveremo il nostro personaggio in giro per livelli pieni di orde di mostri agguerriti. Utilizzando le nostre armi dovremo distruggerli e proseguire fino ai vari checkpoint (dalla forma di piante in grado di creare una palude attorno a loro e accrescere così il potere di Metallia), ma è il “come” che si differenzia dalla controparte più conosciuta.
Innanzitutto l’Hundred Knight potrà equipaggiare fino a 5 armi contemporaneamente, anche le più diverse come spade, scettri o martelli. Ogni volta che premeremo il tasto di attacco di seguito per eseguire una combo, il personaggio userà tutte e 5 le armi a rotazione. La scelta delle armi è fondamentale, non solo per le varie resistenze e debolezze di ogni tipo di mostro, ma anche perchè ognuna di esse è contrassegnata con un numero da 1 a 5: posizionare queste armi sequenzialmente rispetto ai loro numeri potenzierà enormemente la potenza delle combo, arrivando anche a raddoppiare i danni che infliggeremo con la quinta arma.
Il gioco ha una similitudine anche con i titoli della serie Mystery Dungeon: se in questi ultimi dovremo mangiare quando la barra della fame sarà quasi vuota, in The Witch and the Hundred Knight il nostro esserino si può muovere solo tramite l’energia magica dentro di esso chiamata Gigacalorie. Le GCal, come sono chiamate nel gioco, da un massimale di 100 diminuiscono ad ogni azione che faremo, con un crollo particolare verso il basso quando scopriremo nuove aree della mappa eliminando la fog of war. Per ripristinarle senza dover per forza tornare alla base dovremo mangiare i nemici quando rimangono a vita bassa, occupando però in questa maniera preziosi spazi del nostro inventario (che è lo stomaco dell’Hundred Knight), o, in alternativa, utilizzare ai checkpoint alcuni punti esperienza “provvisori”. Uccidendo mostri difatti non otterremo solo punti esperienza per avanzare di livello, ma anche altri punti provvisori che serviranno esclusivamente ai checkpoint per ripristinare le nostre GCal o potenziare le nostre statistiche solo durante quel livello, potenziamenti che svaniranno non appena verrà completato o torneremo in base.
Miglioramenti e aggiunte
Tecnicamente il titolo su Playstation 3 non era certo eccezionale. Non brillava graficamente e c’era spesso e volentieri un blur eccessivo che impediva di comprendere bene l’azione su schermo. Nella versione Revival Edition la grafica è stata ripulita, con nuove texture, modelli poligonali, e nuova illuminazione. L’audio rimane il medesimo, con musiche ottime ma totalmente riconoscibili della casa produttrice, e un doppiaggio al top. Se già una volta la longevità permetteva un gameplay di moltissime decine di ore, con la Revival Edition è stata aggiunta una nuova area chiamata Torre dell’Illusione, accessibile solo sacrificando una delle nostre armi e con all’interno nemici e ricompense dalla potenza dipendente dall’arma sacrificata. Al suo interno troveremo anche oggetti che ci permetteranno per la prima volta di evocare la Strega Metallia e usarla come personaggio giocabile, oltre a dei catalizzatori in grado di potenziare le statistiche delle nostre armi.
[signoff icon=”quote-circled”]Dopo pochissimo tempo dall’uscita su Playstation 3, giunge su Playstation 4 la versione remastered di un gioco che non ne aveva veramente bisogno. Le migliorie tecniche di The Witch and the Hundred Knight sono piccole e poco incisive, tuttavia ci sono alcune aggiunte interessanti al gameplay e alle zone esplorabili che rendono questo titolo più una “versione definitiva” del titolo che un remaster. Se non avete mai giocato alla versione PS3 vi consigliamo caldamente l’acquisto, ma se avete già fuso il gioco a suo tempo non avete motivo di riacquistarlo.[/signoff]