The Witch and the Hundred Knight 2 – Recensione

Recensito su PlayStation 4

La casa di sviluppo Nippon Ichi, celebre per la serie dei JRPG tattici che cadono sotto il nome di Disgaea, nel 2013 tentò di discostarsi dal suo classico genere per spostarsi verso l’action JRPG con The Witch and the Hundred Knight, uscito ai tempi su Playstation 3 per poi avere una rivisitazione (si legga “rimasterizzazione”) su Playstation 4 nel 2016.

Nonostante sia la critica sia i videogiocatori non siano rimasti particolarmente impressionati dal titolo, che ha raggiunto a malapena la sufficienza secondo quasi tutta la stampa videoludica, Nippon Ichi ha annunciato il suo diretto successore, The Witch and the Hundred Knight 2, per febbraio 2017 in Giappone e per marzo 2018 nel resto del mondo.

Avranno imparato dai loro errori?

The Witch and the Hundred Knight 2

La danza delle streghe

Pur essendo The Witch and the Hundred Knight 2 il diretto seguito del primo capitolo, non ne riprende né la trama, né i personaggi ma soltanto lo spirito. Amalie è una ragazza adolescente che ha perso i genitori a causa di una strega qualche anno prima dell’inizio della storia. Sua sorella minore, Milm, un giorno contrae la “Witch Disease” ossia la malattia delle streghe, che la rende in sostanza una strega latente pronta a risvegliarsi da un momento all’altro. L’obiettivo di Amalie sarà quindi salvare sua sorella dall’infausta sorte con l’aiuto del prode Hundred Knight, un pupazzo che ha preso vita.

Il concetto di base è molto semplice e telefonato così come la progressione della storia, almeno in parte: i colpi di scena spesso saranno prevedibili e scontati e la trama procederà piuttosto lentamente a causa dell’eterna lunghezza dei dialoghi.

The Witch and the Hundred Knight 2

Un punto a favore del comparto narrativo è prerogativa di ogni titolo Nippon Ichi a partire da Disgaea: lo spirito goliardico e l’irriverente presenza di humour nero. Sebbene come è stato già detto, la storia risulti banale, nel corso della narrazione saranno comunque presenti elementi e personaggi piuttosto ambigui che miglioreranno la resa generale dello storytelling, con battute e ammiccamenti a volte subdoli, a volte no. La distinzione fra bene è male è piuttosto ambigua in The Witch and the Hundred Knight 2 e molti elementi del cast non tarderanno a farcelo notare.

I personaggi di The Witch and the Hundred Knight in generale funzionano: tutti tranne la protagonista, Amalie, che risulterà essere dannosa e odiosa dall’inizio alla fine.

The Witch and the Hundred Knight 2

Tutto il resto è noia

Veniamo al comparto tecnico: The Witch and the Hundred Knight 2 è un action JRPG con visuale isometrica. Il nostro protagonista avrà a disposizione una buona quantità di armi, suddivise in base alla rarità e al tipo di danno (taglio, colpo e magico), inoltre una maggiore varietà è data dalle “Facets”, letteralmente degli “Aspetti” che Hunny potrà indossare e che gli garantiranno determinate caratteristiche, come una maggiore difesa fisica a dispetto di quella magica, e così via.

Si potrà quindi scegliere il proprio stile di combattimento in base sia alla situazione e quindi alle debolezze dei nemici, sia alle nostre semplici preferenze. Il titolo offre molte altre piccole sfaccettature di gameplay, come il meccanismo delle Gigacalories, (di cui Hundred Knight si nutre costantemente e che costituiscono una sorta di timer al termine del quale il nostro protagonista viene depotenziato) o i Tochka, piccoli minion evocabili e così via. Il gameplay risulterebbe quindi piuttosto divertente e variegato se il gioco non fosse eccessivamente lungo, per quel che offre.

The Witch and the Hundred Knight 2

Il problema principale è alla base. Per proseguire bisognerà andare da un punto A a un punto B, segnalati su una mini mappa, passando per ambientazioni sempre simili, combattendo nemici che differiranno giusto per colore e, più raramente, forma. In ogni zona ci sarà ad esempio, un tipo di nemico debole al taglio e uno debole al colpo e, proseguendo con le ore di gioco sarà anche abbastanza semplice riconoscerli a colpo d’occhio.

Questa limitatezza, coniugata a una telecamera piuttosto antipatica e che spesso nasconderà i nemici dietro rocce e alture (che teoricamente dovrebbero diventare invisibili girando la telecamera, ma non sempre lo fanno), porterà col tempo a un eccesso di noia. Il ripetere le stesse azioni, nelle stesse aree, contro gli stessi nemici per 30 o 40 ore di gioco non è proprio il sinonimo più vicino alla parola “divertimento”.

The Witch and the Hundred Knight 2

Altro problema sta nel fattore estetico: in generale The Witch and the Hundred Knight 2 è coloratissimo e molto gradevole da vedere. Gli sprite dei vari personaggi nelle parti dei dialoghi sono molto dettagliati e pieni di particolari che li rendono unici e molto singolari purtroppo il discorso cambia in combattimento. Una HUD molto invadente, l’uso costante di effetti esagerati e la perenne presenza di blur (e di una fastidiosissima nebbia), renderanno il tutto eccessivamente confusionario sia all’inizio che dopo molte ore di gioco.

Un encomio va fatto ai boss dei vari capitoli: sono molti e, a parte un paio di casi, sono tutti molto belli esteticamente e diversi da sconfiggere. Bisognerà capire quale strategia utilizzare volta per volta e armarsi di santa pazienza perché faranno male (molto male), soprattutto nelle fasi avanzate di gioco.

Per quel che riguarda il comparto sonoro nonostante le soundtrack siano quasi tutte dimenticabili, il gioco offre due doppiaggi, quello giapponese e quello inglese, che rendono giustizia ai toni ironici che permeano il mondo di gioco, risultando volutamente scanzonati e caciaroni.

The Witch and the Hundred Knight 2


In conclusione The Witch and the Hundred Knight 2 sarebbe potuto essere molto di più. I personaggi divertenti e irriverenti non bastano a risollevare una narrazione banalotta seppur gradevole. Aggiungendo un comparto tecnico impreciso, confusionario e invadente a una ripetitività che porta alla noia, il titolo non riesce a entusiasmare e rimane piuttosto limitato. Un’occasione sprecata, peccato.

6.6

Pro

  • Stile volutamente ironico
  • Tanti boss tutti diversi e tosti
  • Alcuni personaggi interessanti
  • Doppiaggio che rende giustizia allo stile

Contro

  • Telecamera imprecisa
  • Tutto molto confusionario
  • Narrativa banale e troppo prolissa
  • Amalie
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