The Town of Light – Recensione
https://www.youtube.com/watch?v=RP-AJCd-HHM
Abbiamo seguito attentamente lo sviluppo di The Town of Light, opera prima degli italiani LKA.it, come dimostrano la nostra anteprima e il nostro hands on. Finalmente possiamo scoprire se tutte le impressioni positive, riscontrate nelle fasi di sviluppo, saranno confermate in questa release definitiva disponibile per PC su Steam.
La storia della vita (o non vita) di Renée
Renée è una ragazza nata negli anni Venti in un piccolo paese italiano della Toscana. Non è però come le altre giovani della sua età, la sua mente ha qualcosa di particolare, inconcepibile a occhi esterni, spaventoso per lei. The Town of Light tocca un tema delicato del nostro passato attraverso la ricostruzione fedele del manicomio di Volterra, nel quale la nostra protagonista verrà rinchiusa come paziente, dopo aver dimostrato comportamenti aggressivi verso la madre, all’età di appena 16 anni, nel marzo del 1938.
Quello che ci aspetta in questa esplorazione dei luoghi e della psiche della protagonista è un viaggio breve e intenso che metterà a fuoco, attraverso l’ispirazione tratta da documenti reali, ciò che per la nostra società moderna non può che definirsi inumano. Non voglio svelare troppi dettagli della trama, punto di forza e perno del titolo, ma vi invito ad approfondire l’incipit narrativo dietro The Town of Light tramite la lettura del Diario di Renée, messo a disposizione online da LKA.it sul sito ufficiale del gioco.
Soli ma senza paura
Non è un mistero che a livello di gameplay il gioco segua le orme di un altro indie molto apprezzato come Gone Home, certamente l’ambientazione scelta per The Town of Light è molto differente e senza dubbio più ampia. La semplicità dei comandi è una scelta dettata dalla volontà di focalizzare l’attenzione del giocatore sulla storia, vera attrattiva di un titolo come questo. Non ci troviamo quindi di fronte a un adventure game in prima persona dalle tinte horror e con jump scare, come la location del manicomio potrebbe erroneamente suggerire, ma andremo incontro a tutta una serie di emozioni profonde che sfociano anche nell’inquietudine man mano che apprenderemo, tramite cut scenes animate e fasi di gioco più oniriche, la toccante storia della protagonista. Anche l’interazione è ridotta ai minimi termini e sembrerebbe chiara l’intenzione degli sviluppatori di non distrarre il giocatore dagli eventi principali di The Town of Light, nonostante sia evidente la cura riposta, tramite motore grafico Unity, nel voler ricreare ambienti e oggetti dell’epoca, dai cartelli, alle targhe fino ai documenti.
Riguardo agli strumenti in nostro possesso, mouse e tastiera o gamepad compatibile, potremo semplicemente muoverci e guardarci intorno, interagendo con determinati oggetti e potendo ingrandire, ancora una volta per leggere o osservare più attentamente, determinati particolari. A nostra disposizione avremo poi un menù, richiamabile col tasto J della tastiera, per rivedere le nostre azioni, rileggere documenti e visionare i filmati. La nota dolente di titoli come questo è la brevità, e non nascondo lo stupore nell’essere riuscito a terminare The Town of Light, di cui però avevo già un’infarinatura, nell’arco di 3-4 ore scarse. Naturalmente la possibilità di osservare liberamente tutti gli ambienti darà modo di soffermarsi a lungo prima di compiere determinate azioni chiave per il proseguimento della storia, evitando magari l’utilizzo degli aiuti (tasto H della tastiera, sarà Renée a indirizzarci). In aggiunta segnaliamo la presenza di alcuni easter egg nascosti oltre alla possibilità di sbloccare i vari achievements che stuzzicheranno la curiosità dei più.
Le diverse sfacettature della mente
Una delle feature più interessanti di The Town of Light è rappresentata dai percorsi narrativi multipli che porteranno all’epilogo dei fatti. Essi possono variare a seconda di determinate risposte che daremo a Renée in situazioni chiave o semplicemente tramite azioni particolari e rappresentano un aspetto molto interessante del titolo per la possibilità di apprezzare uno sviluppo psicologico della protagonista differente nell’arco dei 15 capitoli che compongono l’opera prima di LKA.it. Avremo poi la possibilità di sperimentare altre vie senza preoccuparci di dover ricominciare il titolo dall’inizio, grazie alla possibilità di scelta dei capitoli una volta sbloccati. Un’altra componente particolarmente apprezzabile è la cura per il comparto audio con una credibile prova recitativa in fase di doppiaggio che riesce a provocare emozioni in diverse occasioni. La colonna sonora, composta da pochi brani, risulta estremamente efficace per sottolineare momenti chiave dell’esperienza di gioco ed è di ottima fattura così come in generale il comparto sonoro, capace di far rivivere anche un manicomio diroccato come quello di Volterra. Il nostro consiglio, per questi motivi, è di dotarsi di un buon headset per apprezzare a dovere l’avvolgente sonoro del titolo e l’esperienza di gioco in generale.