The Suicide of Rachel Foster – Recensione
Nell’autunno del 2018 provammo, all’interno di un affollato GamesWeek, The Suicide of Rachel Foster, un walking simulator che ci diede subito un ottimo feedback con le sue atmosfere inquietanti reminiscenti di Shining sostenute da un audio design di pregevole fattura. Chiudemmo la nostra prova della build alpha di questo titolo con buone aspettative per il titolo completo, e dopo poco più di un’anno abbiamo potuto chiudere il cerchio e giocare per intero il titolo di ONE-O-ONE GAMES. Per quanto il genere sicuramente non sia per tutti, The Suicide of Rachel Foster si afferma come un ottimo titolo, nella quale la mancanza di un’interazione complessa col mondo di gioco è sostituita da un comparto tecnico che racconta la propria storia in modo più che egregio.
Come avvertirà il gioco, non appena si inizierà una nuova partita, i dettagli sono molto importanti in The Suicide of Rachel Foster; difatti gli sviluppatori si sono accertati di includere una quantità quasi ossessiva di dettagli nell’ambientazione, con cartelli, fogli, riviste, e piccole scritte sui modelli perfettamente visibili. Proprio nei dettagli fuoriesce il primo grande pregio del titolo: la folle cura tecnica ed estetica dell’albergo. L’ambientazione trasmette un senso di realisticità, aiutando quindi molto il build up di inquietudine che deriva dal dover passare diversi giorni in solitudine, all’interno di un enorme hotel abbandonato, accompagnati solo da una voce di un soccorritore e costantemente “punzecchiati” da strani avvenimenti.
Questo accompagnato dal giù citato spaventosamente curato comparto audio, creano un’avventura paragonabile ai migliori titoli del genere, in particolare a Firewatch, gioco da cui The Suicide of Rachel Foster prende più che un’ispirazione.
Parlando della narrativa in sé, questa è scritta in funzione del fatto che The Suicide of Rachel Foster è un videogioco. Quindi basa se stessa non sul continuo progredire di avvenimenti e scoperte, ma son graduale passare delle giornate e dell’esplorazione dell’hotel, cercando di proporre sempre qualche tipo di attività nuova al giocatore, con risultati altalenanti.
Tuttavia i punti più banali dell’avventura, come ad esempio la fine della seconda giornata, sono più che ampiamente sorretti da picchi degni di nota, in particolare il giorno 3 con una trovata di gameplay che abbiamo trovato geniale e in grado di creare un “horror vibe” che pochi titoli riescono a permettersi. Considerando anche la contenuta lunghezza del titolo, il pacing non risente particolarmente di alcune sequenze riuscite peggio di altre, quindi non consideriamo questo un difetto particolarmente evidente. La narrativa stessa è avvincente e aperta a interpretazione, difatti il prestare attenzione ai dettagli non è solamente per poter apprezzare il lavoro di modellazione di ONE-O-ONE, ma anche per capire che qualcosa non torna nella narrazione in sé, e cercare spiegazioni alternative.
Una cosa da recriminare potrebbe essere che, visto le buone idee del gioco in alcuni punti, riteniamo sarebbe stato possibile inserire più interazione con l’ambiente, che invece rimane molto limitata. Inoltre la precedentemente citata ispirazione a Firewatch gioca anche a svantaggio del gioco stesso, dato che i due giochi condividono anche scene simili e una gestione della narrazione che può farvi fare dei paralleli molto evidenti. In generale però, non si tratta di cose che rovinano l’esperienza, e The Suicide of Rachel Foster rimane un titolo che consigliamo caldamente.
The Suicide of Rachel Foster è un ottimo walking simulator, che condivide un po’ troppo forse con un altro buon esponente del genere: Firewatch. Le atmosfere in stile Shining, la narrazione ambigua che nasconde più di quanto sembri e un comparto tecnico eccellente sono più che abbastanza per consigliare questa avventura. Bisogna passare sopra ad alcuni limiti di interazione ambientale e alla stranissima mancanza del chapter selection che uccide un po’ la rigiocabilità, ma vale sicuramente la pena di provare il titolo di ONE-O-ONE GAMES.
Pro
- Atmosfera fantastica
- Ottimo audio design
- Alcune sequenze molto suggestive...
Contro
- ... altre poco impattanti
- Poca interazione con l'ambiente