The Sly Collection – Recensione The Sly Collection
Sucker Punched!
Anno 2002: viene pubblicato Sly Raccoon. Il titolo è un platform puro che riscuote ottimi consensi di pubblico e critica. Passano due anni e i ragazzi di Sucker Punch provano a proporre un nuovo successo con il seguito diretto: Sly 2: La Banda dei Ladri: anche questo titolo è accolto in modo più che positivo sia per quanto riguarda la critica specializzata che per quanto concerne il popolo videoludico. Anno 2005: è la volta di Sly 3, uno Sly che sembra aver perso la sua dose di idee genuine e divertenti, che propone una campagna forse più trascinata del dovuto e delle modalità multigiocatore trascurabili. Senza nient’altro dire sull’indiscutibile qualità di una serie andata prima in un vertiginoso crescendo e poi scivolata sul tortuoso terreno della mancanza d’idee, andiamo ad analizzare il lavoro svolto in fase di rimasterizzazione, ossia sull’operato perpetrato dagli sviluppatori al fine di permettere ai succitati classici per PS2 di girare in Full HD anche sulle nostre PS3. Le recensioni dei capitoli originali, rimasti a livello di gameplay e meccaniche immutati in questa conversione, le potete trovare su GameSource.
Cell-Shading
Proprio parlando di qualità, salta subito all’occhio la cura risposta nella trasposizione in HD di ognuno dei tre capitoli che narrano le gesta del nostro amato procione e della sua improbabile banda: fermo restando che i segni del tempo siano comunque inevitabilmente facili da notare, è bello vedere con quanta fluidità Sly & Soci corrano, saltino, roteino, causino esplosioni ed usino le più disparate abilità senza l’ombra di un rallentamento, con una pulizia a schermo invidiabile e colori mai così vivi e caratteristici: è facendo riferimento alla palette visiva selezionata che, difatti, ci si può sentire più soddisfatti: il cell-shading di mezza decade fa (letteralmente un’era in campo tecnologico) rende ancora oggi più che bene, specie grazie alla vivacità che l’alta risoluzione riesce a conferire al mondo che si trova ad animare.
Si potrebbe storcere il naso di fronte alle cut-scenes del primo capitolo, vittime di fastidiose bande nere a causa della risoluzione di cui soffrivano all’epoca della pubblicazione del titolo, ma sarebbe perdersi in inutili dibattiti per un titolo che si fonda completamente sulla profondità (ed al contempo sulla totale semplicità) del suo gameplay.
Rimane invariato il comparto sonoro: musiche strumentali d’atmosfera si adattano perfettamente ad ogni situazione di gioco, accompagnando il giocatore attraverso i più disparati scenari d’azione; eccezionale, come già appuntato nelle singole recensioni, il doppiaggio in lingua italiana: ispirato, preciso, sincronizzato, frutto di un lavoro svolto con cura maniacale e di cui non possiamo essere che grati facendo riferimento a titoli ben più blasonati che possono vantarne di tutt’altra categoria.
Muovi questo Move!
Purtroppo, per questa Trilogy Edition, non è tutto rosa e fiori: l’aggiunta sicuramente evitabile di quattro minigiochi tutt’altro che ispirati avrebbe potuto costituire un incentivo ad acquistare il prodotto in questione anche per chi ne avesse già saggiato in tutte le salse i titoli che lo compongono: dispiace notare come queste sessioni, in cui sarà necessario utilizzare il nostro Playstation Move in modi invero piuttosto restrittivi per le potenzialità della periferica, siano noiose e pressoché identiche le une alle altre, incapaci come sono di divertire malgrado venga offerta la possibilità di giocare in compagnia di amici fino ad un limite di quattro partecipanti. Nemmeno il Navigation Controller viene sfruttato: sarà per lo più necessario solamente muovere la periferica per mirare o spostarci lungo percorsi lineari o per colpire oggetti in una sorta di tiro al piattello. Insomma, un’aggiunta davvero inutile che con Sly e compagni non centra proprio nulla.
Tre, il numero perfetto.
In definitiva si può affermare che questa Sly Trilogy costituisca un vero e proprio affare per qualsiasi videogiocatore: chi ha già portato a termine le avventure del ladro procione avrà l’occasione di riviverle con un pizzico di nostalgia e divertendosi ancor di più grazie all’aggiunta dei trofei ed all’alta risoluzione, grazie alla quale nessuno dei capitoli offerti sfigura anche a distanza di diversi anni dalla pubblicazione; viceversa, chi non ha provato nessuno dei titoli che compongono questa collection avrà l’occasione di reperire a prezzo budget alcuni dei più bei platform mai creati: divertenti, vari, per certi versi persino innovativi per un genere che, si sa, ha soffiato sulle sue ultime candeline con l’avvento del ventunesimo secolo. Malgrado la presenza dei minigiochi non possa che considerarsi un’aggiunta, tale non si può certo definire piacevole a causa della loro superficialità; superfluo ma non inutile affermare che comunque questi non riescano ad influenzare negativamente un giudizio estremamente positivo, complici una conversione con i fiocchi e delle meccaniche ancora oggi divertenti ed intelligenti.
Aspettando il nuovo, annunciato capitolo, salutiamo Sly e compagni nel migliore dei modi, augurandogli di riprendersi per tempo dopo i tentennamenti del capitolo conclusivo di quella che finora è stata la loro trilogia.