The Sinking City – Recensione Nintendo Switch
Il mito di Cthulhu e i racconti di Lovecraft sono ormai uno degli argomenti più amati al mondo, spingendo tantissimi altri scrittori e appassionati a raccontarle e a creare delle vere e proprie bibbie letterarie. Alcuni hanno voluto rendergli omaggio portandolo su grande schermo, altri lo hanno riportato sugli intramontabili fumetti, mentre altri hanno avuto persino il coraggio di trasformare il mito in un videogioco: Cyanide porta questo coraggioso e spaventoso racconto in The Sinking City, un’opera multimediale ambientata nel tenebroso mondo Lovecraftiano già disponibile da qualche mese su PlayStation 4, Xbox One e PC. L’azienda francese ha voluto omaggiare il mito di Cthulhu con un racconto originale e piuttosto coraggioso, ottenendone un risultato più che soddisfacente.
Come appena detto, dopo alcuni mesi dalla sua uscita sulle console casalinghe il titolo targato Cyanide è pronto a sbarcare su Nintendo Switch con delle feature esclusive pensate proprio per la piccola ibrida di casa Nintendo. The Sinking City sarà in grado di sorprenderci e spaventarci allo stesso modo anche sul piccolo schermo? “Tuffiamoci” insieme in questa tetra e cupa recensione!
Che succede ad Oakmont City?
In quest’avventura vestiremo i panni di Charles Reeds, un investigatore privato che ha dedicato la sua vita a servire l’amata patria; ora, dopo anni di doveroso servizio, inizia ad accusare alcuni problemi psicologici che lo tormenteranno per tutta la durata della trama di gioco. Il nostro investigatore è visivamente turbato e psicologicamente insano e questo dettaglio lo noteremo sin dalle prime sequenze di gioco: insonnia, visioni e voci sussurrate affliggono la mente del protagonista, portandolo quasi alla pazzia. Saranno proprie queste “strane voci” a portare l’investigatore ad Oakmont City: questa cittadina è cupa, nebbiosa e abbandonata al suo destino; il degrado sarà il minore dei mali che vi troverete davanti, se paragonato ai criminali e ai razzisti presenti in questa nuova avventura. Noterete come la città stia pian pian morendo, afflitta continuamente da insolite minacce e fenomeni inaspettati: dopo un’alluvione che ha distrutto l’intera area urbana iniziano alcune sparizioni misteriose e, contemporaneamente, appaiono mostri mai visti prima d’ora.
Queste creature sono viscide, spaventose e sopratutto aggressive: il nostro Charles sta per affrontare una delle vicende più inquietanti di sempre, senza avere la minima idea di quello che gli si parerà davanti. L’investigatore riesce in qualche modo a collegare le sue visioni alle vicende che affliggono la città, che lo portano a investigare sui misteri che stanno colpendo Oakmont City. Appena arrivati in città capiremo sin da subito che le cose non vanno affatto bene, anzi: la città è ostile e invasa dalla criminalità di ogni genere, ma questo aspetto sarà ossigeno per il nostro Charles W. Reeds. Le ambientazioni che troveremo in questo titolo rispecchiano perfettamente la mitologia lovecraftiana: il lavoro svolto dalla software house è eccelso, riuscendo a replicare alla perfezione le atmosfere spaventose create dall’autore del mito di Chtulhu (cosa non affatto semplice).
Nel mondo di The Sinking City ci troveremo in una città enorme e piena di cose da fare, iniziando dal crafting e finendo con l’infinità di incarichi a disposizione: in questo titolo avremo modo di investigare, interrogare e cercare indizi per tutta la durata dell’avventura che, ricordiamo, ci poterà via oltre venti ore per le quest primarie. Oltre queste ultime, avremo modo di completare moltissime missioni secondarie che, a tratti, ci conquisteranno per la loro longevità: le attività secondarie sono ben strutturate e ci imbatteremo in casi che, in alcune occasioni, si ricollegheranno alla storia principale arricchendo la trama (non fatevele scappare). In The Sinking City è fondamentale esplorare, investigare e ricollegare i pezzi mancanti del grande puzzle: il giocatore sarà spinto ad analizzare le varie scene del crimine e sarà costretto a indagare per ritrovare indizi che lo porteranno a risolvere i misteriosi casi.
Una delle cose fondamentali di questo titolo è raccogliere tutti gli oggetti sparsi per il mondo di gioco, che torneranno utili per scoprire gli altri mille retroscena segreti presenti ad Oakmont City: i registri, le varie documentazioni, le lettere abbandonate e biglietti anonimi – tutti ben nascosti – ci condurranno verso nuovi misteri e inquietanti retroscena, per cui ricordatevi di raccoglierne il maggior numero possibile.
Gameplay di ferro
Purtroppo il il sistema di combattimento lascia molto a desiderare: nonostante il budget non proprio stellare della produzione, il sistema di combattimento di The Siking City è di una rigidità paurosa, sia con le armi da fuoco che con i combattimenti corpo a corpo. Ci è capitato di morire in maniera assurda, quasi increduli a causa dell’impossibilità di colpire i nemici per via della lentezza nel mirare con le armi a lunga distanza. La situazione non migliorare una volta aperto l’albero delle abilità che, a nostro parere, è uno degli aspetti più confusi del gioco: purtroppo il sistema di Skill Tree è alquanto scarno ed, effettivamente, non ha una vere e propria utilità pad alla mano. The Sinking City, ahinoi, si porta dietro alcuni problemi già visti sulle console di casa Sony e Microsoft.
La paura fa 90 anche su Nintendo Switch
Partiamo dal presupposto che il porting su Nintendo Switch è alquanto ottimo, e calcolando le performance dell’ibrida made in Nintendo è un miracolo sia visivo che stilistico: in questa versione possiamo notare come gli sviluppatori abbiano concentrato il massimo dei propri sforzi, proponendo un porting solido sia graficamente che tecnicamente. Graficamente il downgrade è percepibile, ma neanche troppo considerando l’hardware di Nintendo Switch: L’Unreal Engine 4 dà sempre il meglio di sé e anche nelle occasioni più “difficili” abbiamo potuto assistere a delle scene mozzafiato sia in modalità portatile che in modalità TV. Ovviamente alcune texture e alcuni dettagli ambientali sono stati modificati a dovere, ma non intaccano l’esperienza di gioco in alcun modo.
Uno dei fattori che ci ha più sorpreso è sicuramente quello del Frame-Rate, una delle piaghe più profonde che affligge la piccola Switch: il lavoro svolto dal team di sviluppo è straordinario, con il gioco che si mantiene sui 30fps in qualsiasi situazione, anche e soprattutto in quelle più “chiassose”. The Sinking City, inoltre, sfrutta su Nintendo Switch alcune peculiarità della console della grande N e lo fa in maniera piacevole e precisa: in questa versione potremo utilizzare il giroscopio per mirare e sparare, meccanica che risulta spesso utile e divertente. Un’altra caratteristica che sfrutta la console è sicuramente quella di poter utilizzare il touch screen durante i vari dialoghi e per la navigazione nei menù interattivi. Ovviamente queste poche caratteristiche non arricchiscono l’esperienza di gioco, ma troviamo lo stesso interessanti le aggiunte inserite in questa versione di The Sinking City.
The Sinking City è perfetto per tutti, sia per coloro che non hanno mai toccato con mano il mondo lovecratiano sia per coloro che hanno amato le opere letterarie del genere. Nonostante alcune problematiche che il titolo si porta dietro sin dall’uscita su PlayStation 4, Xbox One e PC, crediamo che questo sia uno dei porting più apprezzabili usciti sino ad ora su Nintendo Switch. Se siete disposti a chiudere un occhio sia sul lato tecnico che grafico del titolo, siamo certi che l’esperienza di The Sinking City vi regalerà una compagnia piacevole e tenebrosa ovunque voi siate. Il titolo è disponibile sull’eShop Nintendo alla modica cifra di 49,90 €.
Pro
- Storia intrigante
- Ambientazioni fedelissime e ben caratterizzate
- Sfrutta alcune peculiarità di Nintendo Switch
- Ottimo porting grafico
Contro
- Gameplay datato e combattimenti poco intuitivi
- Necessita una patch di correzione
- Presenta ancora alcune problematiche già note sulle console casalinghe