The Red Strings Club – Recensione
The Red Strings Club, ultimo titolo del team spagnolo Deconstructeam, è una vera e propria rivelazione: con una squisita aria retrò da avventura grafica anni ‘90, il gioco ci propone fin da subito un gameplay atipico per il genere e una storia appassionante e ben strutturata, che dovremo comunque guidare e far sviluppare, con effetti imprevedibili, attraverso le azioni e le scelte dei protagonisti.
The Red Strings Club è un bar dalla malinconica atmosfera vintage, gestito da Donovan, un barista che possiede l’innata capacità di leggere nell’anima dei clienti grazie ai suoi cocktails (si, proprio grazie a quelli) e dal suo compagno pianista, con l’aggiunta di impianti cibernetici.
Si perché, nonostante l’atmosfera, The Red Strings Club è ambientato in un futuro cyberpunk, in una enorme e tentacolare città, dominata da corporazioni quasi onnipotenti e senza scrupoli. Se l’ambientazione è classica, non lo è di certo il modo di affrontarla. Dovremo infatti far evolvere la trama grazie alla speciale abilità di Donovan, che lo rende un preziosissimo informatore, carpendo informazioni utili ai clienti. Tali informazioni potranno poi essere utilizzate ai danni della Supercontinent LTD, spietata corporazione la cui specialità risiede nel commercializzare impianti per il controllo delle emozioni. In tutto questo ci aiuteranno oltre al compagno Brandis, anche l’androide Akara 184, in origine assegnato proprio alla realizzazione di questi particolari impianti.
Nella trama, a grandi linee, si riconosce nettamente una similitudine con le tematiche trattate da Dick nei suoi racconti, ma è il modo di affrontarle che ci ha lasciato piacevolmente sorpresi. C’è da dire che The Red Strings Club, anche se ne possiede la struttura, non è la classica avventura grafica. Molto (moltissimo) tempo lo passeremo a leggere minuziose descrizioni e dialoghi, quasi come in una graphic novel o una vecchia avventura testuale. Per questo, la mancata traduzione del testo in italiano potrebbe rappresentare una seria difficoltà per chi non conosce bene l’inglese dato che molte sfumature, anche lievi, hanno comunque un certo peso.
Oltre alla grafica, composta da una raffinatissima pixel art, e al sonoro ricercato e di atmosfera, tra i suoi punti di forza The Red Strings Club può contare su alcune trovate di gameplay, come il creare diversi tipi di cocktail che vadano a toccare determinati aspetti dell’animo del cliente, davvero geniali. Peccato che queste originalità tendano ad appiattirsi nella seconda parte dell’avventura.
In definitiva, The Red Strings Club si rivela essere un ottimo titolo, con un sacco di spunti interessanti e situazioni che “rivisitano” il classico filone cyberpunk sotto un’altra luce. Le tematiche, però, potrebbero non appassionare un giocatore distratto o non molto interessato al genere. Questo, unitamente alla mancata localizzazione italiana, rendono The Red String Club adatto, per usare un termine ormai famoso, a molti ma non a tutti.
The Red Strings Club è disponibile su Steam.
Pro
- Atmosfera
- Grafica in pixel art elegante e efficace
- Gameplay intelligente
Contro
- Manca la localizzazione in italiano
- Si appiattisce un po' nella seconda parte