The Lord of the Rings: Middle-earth Defense Prologue – Recensione Il Signore degli Anelli: la Battaglia per la Terra di Mezzo II
Gli anni passano ma l’RTS non passa mai di moda
Era la fine dei lontani anni 80 quando l’RTS, Real Time Strategy, sbarcò dapprima sul Sega Megadrive con Herzog Zwei e successivamente su computer con Dune 2, che segnò l’inizio dell’era di questo nuovo tipo di videogiochi che si preparava a dominare sugli altri. Testimoni di questo successo sono giochi che hanno segnato la storia come Age of Empires, Wacraft, e lo stesso Signore degli Anelli: la Battaglia per la Terra di Mezzo. Sono passati più di venti anni, ma l’RTS rimane uno dei generi più amati e giocati e "il Signore degli Anelli: la Battaglia per la Terra di Mezzo" raccoglie la maggior parte dell’utenza dell’RTS per la bellezza della trama e dello stile Tolkieniano.
Ma la Battaglia per la Terra di Mezzo non era una sola?
Questa è la domanda che dovrebbe colpire tutti coloro che hanno giocato il primo episodio e che ora si ritrovano a giocare, o almeno sentir parlare del seguito. In effetti Tolkien narrò una sola Battaglia per la Terra di Mezzo, appunto ripresa nel primo episodio del gioco, la seconda Battaglia altro non è che una fantasiosa idea della Electronic Arts, come già dimostrato in "Il Signore degli Anelli: la Terza Era". L’ambientazione è sempre la stessa, la Terra di Mezzo, e la storia, per sommi capi, vede sempre la lotta tra Sauron e l’alleanza dei popoli liberi, ma stavolta non dovremo guidare Frodo e Sam al Monte Fato, nè sconfiggere Saruman alla Torre di Isengard, nè salvare Boromir dalle frecce di Lurtz l’Uruk-Hai e nemmeno aiutare Gandalf nella difficile battaglia contro il Balrog di Moira al ponte di Kazhad Dûm: se vi siete chiesti cosa facessero Elrond, re degli Elfi, e i nani sopravvissuti, oltre Gimli, mentre Frodo e la Compagnia dell’Anello poneva fine alla Terza Era distruggendo l’Unico Anello, il nuovo episodio targato EA è quel che fa al caso vostro. La vostra avventura inizia a Gran Burrone nei panni di Re Elrond per difendere la capitale Elfica dall’invasione dei Goblin, per poi andare avanti, senza rivelare troppo la trama, guidando i Nani, gli Umani e gli Elfi alla ribalta.
"Suona un dong! Salta ancor! Salice bal billo! Tom Bom, bel Tom, Tom Bombadillo!"
Come regola videoludica, in un seguito si aggiungono e migliorano sempre alcune caratteristiche: nel secondo episodio del Signore degli Anelli avremo molte aggiunte, soprattutto per quanto riguarda le truppe utilizzabili e i poteri sbloccabili tramite il solito e affermato sistema ad albero che partirà col farvi sbloccare poteri minori, ma non poco utili, fino a quelli maggiori, come l’invocazione degli Ent e di Gwaihir, signore delle aquile. Parlando di invocazioni c’è un’importante nota da sottolineare che molto probabilmente soddisferà tutti i cultori della serie: non l’avevate visto nel film diretto da Peter Jackson, e ciò creò molto malumore, ma finalmente potrete ammirare in tutto il suo splendore il re delle foreste Tom Bombadil. "Nessuno l’hai mai preso" canterà l’uomo barbuto saltellando di qua e di là una volta invocato, mettendo a dura prova il motore grafico e sonoro del gioco che regge a meraviglia la spettacolare figura di questo altrettanto spettacolare personaggio. Tom Bombadil è la prima invocazione disponibile e, in termini di longevità e capacità, è l’invocazione più utile da usare e più spettacolare alla quale assistere, sia per il suo colpo più che efficace e per le sue movenze assolutamente tipiche del fantasy Tolkieniano e che ricalcano al massimo l’atteggiamento del Re dell’Anarchia.
"Laggiù ai piedi della Collina che brilla alla luce solare, sulla soglia aspetta il debole chiarore stellare". Il sistema delle strutture varia, ma non di molto dal primo capitolo, e la vostra Fortezza sarà espandibile ed ampliabile tramite appositi slot che permetteranno l’aggiunta di mura e catapulte difensive. In alcuni momenti dovrete fronteggiare attacchi da parte dei Nazgul a cavallo dei loro draghi di Minas Morgul, Orchi creati dal fuoco di Isengard, e, per finire in grande stile, contro il Balrog, invocazione disponibile per le schiere del male: quindi, sappiate che la vostra battaglia sarà sempre ad armi pari col nemico e non avrete mai un’agevolazione al di fuori della strategia tessuta dalla vostra mente. Da nominare, anche se solo di contorno, le battaglie navali che, però, difficilmente vi emozioneranno come dovrebbero data la scarsa scelta della flotta.
Mentre l’aquila si librava in volo, il vento muoveva la folta chioma elfica
La grafica è a dir poco stupenda e sottolinea i dettagli più minimi, anche nello zoom, fatto tramite la rotellina del mouse, che non sgrana la qualità e i poligoni che compongono i tratti somatici dei personaggi, per poi riuscire anche a muovere le lunghe e folte chiome elfiche, che ad ogni salto ritmico, andranno su e giù a colpo di vento a dimostrazione di come il motore sia, sì pesante, ma dall’incredibile fluidità: e questa è solo la prima cosa positiva nell’aspetto tecnico. Assolutamente da elogiare è il sonoro, guidato da musiche di sottofondo coinvolgenti, grida di battaglia dei guerrieri e degli eroi molto ben calibrate, e sentire lo scoccare delle frecce dall’arco fino al bersaglio è qualcosa di stupendo per i cultori dei giochi di guerra: tutto ciò unito ad un doppiaggio in lingua italiana eseguito in maniera magistrale sia nei dialoghi nelle scene video d’intermezzo, sia nei dialoghi fuori campo durante la battaglia.
Queste sublimi caratteristiche però hanno un prezzo da pagare in termini di processore del computer, siccome La Battaglia per la Terra di Mezzo 2 ha dei requisiti minimi notevolissimi, e soddisfare al minimo questi requisiti, significa perdersi gran parte della spettacolarità fin ora elencata.
Finita una battaglia si inizia una Guerra
La campagna, che sia fatta schierandosi dalla parte del bene o da quella del male, ha una longevità di otto missioni che non vi terranno occupati per più di 20 ore in totale, è sicuramente una nota poco positiva; la EA dopo un capolavoro del genere non poteva cedere sul più bello: ecco spuntare "la Guerra dell’Anello", una modalità diversa dalla principale che riprende molto lo stile dell’amato Total War, ovvero uno strategico a turni che vi guiderà per le varie regioni della Terra di Mezzo per sconfiggere ancora una volta la vostra controparte, infatti anche qui potrete scegliere se impersonare il bene o il male. Ovviamente anche in questo capitolo sono presenti le Schermaglie che vi faranno liberamente combattere contro chi, con chi e dove volete.
In conclusione, tutto quel che doveva esser detto è stato detto e c’è da aggiungere solo che stavolta la Electronic Arts ha davvero creato un capolavoro che, si spera, sarà ben riconosciuto anche da coloro i quali non amano lo stile di gioco.