The Long Dark – Recensione
Forse ricorderete quel periodo, circa tre anni fa, durante il quale quasi ogni settimana potevamo assistere alla nascita di un nuovo Early Access su Steam a tema Survival. I temi trattati erano i più disparati ma le modalità si assomigliavano tutte. Alcuni di questi titoli hanno avuto successo, altri sono stati dei totali fallimenti. Quasi tutti erano accomunati dall’ormai classico gameplay perfezionato in Minecraft, vera nave scuola per questa tipologia di giochi, fino al recente Impact Winter. Dovevi raccogliere risorse, cibarti, creare equipaggiamenti migliori e combattere con le numerose minacce. Molto spesso questi Early Access erano copie l’uno dell’altro, senz’anima e subito noiosi. Fin dall’inizio invece, The Long Dark si poneva in modo diverso.
Oggi gli sviluppatori di Hinterland Studio Inc. descrivono il loro lavoro così:
“Non ci sono zombie, solo tu, il freddo e tutto quello che madre natura può radunare.”
Vi assicuriamo che tanto basta.
Copriti…fuori fa freddo
The Long Dark è una simulazione di sopravvivenza molto immersiva che spingerà i vostri sforzi al limite. In seguito a un incidente aereo, rinvenite nelle terre selvagge di una non precisata zona del Canada. Una catastrofe naturale geomagnetica trascina la Terra nella desolazione.
L’elettricità è fuori uso e apparentemente nessuno è sopravvissuto. Siete soli nella neve, dovete al più presto trovare riparo e pensare a come resistere giorno dopo giorno.
The Long Dark vi provoca, tutto può uccidervi ma il nemico principale è sicuramente il freddo. Il tempo atmosferico è imprevedibile, una tempesta può far saltare i vostri piani e bloccarvi per giorni nel vostro rifugio. La zona ricca di risorse che avete osservato il giorno prima potrebbe essere un ritrovo di lupi il giorno dopo. I vostri vestiti potrebbero bagnarsi e portarvi all’ipotermia. La ferita che vi siete procurati in una brutta caduta ieri potrebbe infettarsi oggi e senza medicine o rimedi naturali improvvisati non andrete molto lontano. Il cibo che avete raccolto potrebbe andare in fretta a male e quel dannato fuoco non ne vorrà sapere sapere di accendersi se non troverete un buon combustibile.
Se vagamente avete compreso l’idea vi apparirà chiaro come The Long Dark sia dura e pura sopravvivenza. Niente fronzoli: voi e la natura, sopravvivere o morire.
Un pregio va al sistema di crafting e degli oggetti in generale. Ogni parte del vostro equipaggiamento può deperire, essere danneggiata e riparata. Questo vale sia per gli attrezzi che per i vestiti, vero scudo termico verso il freddo mortale che avvolgerà le vostre giornate. Un oggetto ritrovato all’esterno può essere congelato e divenire inservibile se prima non lo portate al riparo per un certo lasso di tempo. Le carcasse di animali possono sfamarvi ma dovete cuocere il cibo per evitare malattie. Anche solo l’accensione di un fuoco può diventare un problema senza i giusti materiali. Tutte le operazioni che volete svolgere hanno delle chance di successo variabili, dipendenti da cosa utilizzerete e dalla vostra abilità. Ogni skill può essere potenziata con l’esperienza o tramite lo studio di manuali ritrovati nelle vostre peregrinazioni.
Il buon giorno si vede dal mattino
La ricerca di nuove risorse è una parte centrale nell’esperienza offerta da The Long Dark. Gli insediamenti umani abbandonati sono rari e spesso tradiscono le speranze. Siete costretti a scegliere che strada seguire ma le ore di luce non sono infinite. Trovarsi lontano da un rifugio sicuro al calar della notte è una delle cose peggiori che vi possono capitare. L’esplorazione delle numerose e vaste aree è davvero riuscita: dovete orientarvi grazie ai segni della natura, non avete infatti né mappa né punti di riferimento.
Siamo stati piacevolmente colpiti dalla maturità di questa avventura, l’atmosfera generale di desolazione è resa alla perfezione. La visuale di gioco è prevalentemente vuota, senza menù di interfaccia, barre della salute o altro. Questo aiuta molto nel concentrare la vostra attenzione su che direzione prendere basandovi sulla vista o sull’udito. Infatti il comparto sonoro è parte integrante dell’esperienza di gioco e spesso può far la differenza udire per tempo un pericolo o accorgervi di una potenziale risorsa.
Graficamente The Long Dark è un fenomenale lavoro di cel-shading che funziona alla grande. Gli effetti visivi di luce sono coinvolgenti come pochi videogiochi hanno saputo fare. Le ambientazioni sono sufficientemente varie senza dimenticare però che una landa desolata può ripetersi per molti chilometri, contribuendo al senso generale di disorientamento.
Avevo una casetta piccolina in Canadà
All’annuncio del rilascio di The Long Dark, è stata rivelato a sorpresa un gioco nel gioco, un’avventura a episodi chiamata Wintermute. Attualmente sono disponibili i primi due episodi dove, nei panni del pilota Will Mackenzie, dovete sopravvivere e tentare di ritrovare la compagna di viaggio Astrid, ora dispersa. Non facciamo spoiler, ma potete vedere qui di seguito il video del trailer di lancio che potrà dare un’idea generale di cosa vi attende in questa avventura.
Wintermute non è il cuore di The Long Dark ma le sue meccaniche sono molto simili e possono fare da tutorial per chi si avvicina per la prima volta a questo gioco. Non sarà semplice infatti imparare i trucchi per sopravvivere.
Dopo oltre tre anni di Early Access siamo felici di aver ripercorso i passi che hanno portato al rilascio di The Long Dark. Spesso i giochi in accesso anticipato subiscono ritardi o sviluppi affrettati che confezionano infine un prodotto scadente: The Long Dark si è fatto attendere, ma è valsa la pena aspettare. Un titolo maturo, bello da vedere e da ascoltare. Difficile al punto giusto e che aggiunge anche un’avventura a episodi come piacevole diversivo dall’interessante e coinvolgente sfida che offre la modalità Survival.
Pro
- Sfida Survival ai massimi livelli
- Gestione oggetti e crafting realistico
- Atmosfere di gioco riuscite
Contro
- Può essere frustrante