The Legend of Zelda: Tri Force Heroes – Recensione

The Legend of Zelda: Tri Force Heroes

Tre Link alla conquista dei nostri Nintendo 3DS

3DS è forse la console Nintendo con il maggior numero di titoli dedicati all’universo di The Legend of Zelda mai realizzata. Solitamente l’azienda giapponese è piuttosto parsimoniosa con la quantità di uscite della sua serie adventure di punta; questa volta però sembra aver fatto un’eccezione tanto che entro marzo 2016 avremo ben cinque giochi con protagonisti Link, Zelda, Ganondorf e compagni.

A questo punto verrebbe da chiedersi come mai un così plateale strappo alla regola: le motivazioni vanno ricercate probabilmente nell’iniziale scarso successo di 3DS, un evento così inaspettato per Nintendo che l’hanno spinta a concentrare le forze sulla costruzione di una line-up inattaccabile, ricca di titoli dal forte impatto e dal guadagno pressoché sicuro. Ecco quindi che in questo fine ottobre 2015 arriva nei negozi The Legend of Zelda: Tri Force Heroes, seguito spirituale di quel Four Swords che portò per la prima volta il multiplayer cooperativo in questa storica saga.

Spazio alla frivolezza!

Dimenticatevi i toni epici dei classici The Legend of Zelda, e pure quelli cupi e malinconici dei variMajora’s Mask o Twilight Princess: In Tri Force Heroes si parla di… moda! Ebbene sì, avete capito bene: questa volta Link dovrà assistere la sciagurata principessa Fronzolina, la quale è stata costretta da un sortilegio ad indossare un’orripilante calzamaglia nera. Niente più abiti sfarzosi, niente più pizzo, niente più raso, niente più pellicce! Toccherà quindi a noi giocatori sconfiggere la malvagia strega che ha maledetto la bella donzella così da riportare il regno di Hytopia alla normalità. Durante l’avventura si farà presto la conoscenza di vari personaggi secondari, tutti macchiette abbastanza dimenticabili va detto, ma che ben rendono l’idea generale di “frivolezza” con cui il team di sviluppo ha voluto irrorare questo particolare episodio.

Per rendere meglio l’idea ci troviamo dinanzi ad un’operazione simile a quella portata avanti da Nintendo con i vari Paper Mario e Mario & Luigi: giochi leggeri, divertenti e che si prendono tutt’altro che sul serio. Ogni tanto anche Link ha bisogno di missioni “sciocche” da portare a termine, a patto che non diventi un’abitudine però!


Un trio perfetto?

Essendo questo Tri Force Heroes un titolo profondamente orientato al multiplayer vien da sé attendersi che le meccaniche di gioco siano molto diverse rispetto ad un canonico Zelda. Il level design infatti è stato totalmente stravolto eliminando la struttura simil open world ed abbracciandone invece una molto più classica basata su livelli di piccole e medie dimensioni. Ogni mondo è infatti organizzato in quattro differenti dungeon, suddivisi a loro volta in quattro piccole sotto-aree indipendenti l’una dall’altra ma da eseguire in sequenza. Tutto ciò, per l’appunto, con il preciso scopo di offrire un’esperienza fruibile da un team di esattamente tre persone che dovranno collaborare attraverso la rete internet o, in alternativa, via wireless locale. Sì perché, a differenza dei precedenti Four Swords, questa volta l’obiettovo principale non sarà quello di competere bensì di aiutarsi reciprocamente per riuscire ad arrivare alla fine del dungeon di turno. L’elemento di gameplay cardine su cui si regge l’intero gioco è infatti il totem, così chiamato perché prevede che i tre eroi si impilino l’uno sopra l’altro per raggiungere sporgenze lontane, colpire interruttori ed eliminare determinati nemici. Il tutto condito chiaramente dalla sapiente combinazione di alcuni tra i più classici oggetti provenienti dall’intera serie come le bombe, l’arco, l’arpione o le bacchette elementali.

Nota a piè di pagina è la possibilità di affrontare in ogni caso i vari mondi in single player: i due compagni di Link saranno infatti sostituiti da dei fantocci che daranno modo di realizzare comunque il sopracitato totem attraverso la possibilità, data direttamente al giocatore, di prenderne il possesso rendendoli così animati. Vien da sé però che il tutto diventerà molto più macchinoso e poco fluido, evidenziando la già palese natura cooperativa del prodotto.


Taglio e cucito

Ma l’elemento modaiolo come si intersece in tutto ciò? Beh, è presto detto: i tre Link potranno indossare ognuno un differente abito diverso che amplificherà l’effetto di un determinato strumento o, in alternativa, conferirà abilità uniche. Un esempio? L’abito Kokirin da la possibilità di lanciare tre frecce anziché una mentre l’abito Zora farà nuotare più velocemente il personaggio. Acquistare nuovi abiti è quindi fondamentale per la buona riuscita delle missioni ed essi si otterranno commissionandone la realizzazione ad un’apposita sarta che, se fornita delle giuste materie prime, sarà ben lieta di cucirli per noi. Vi è una componente di crafting quindi in questo Zelda e richiederà che i vari dungeon siano giocati più volte ciascuno per poter ottenere tutte le materie prime necessarie e, di conseguenza, anche tutti gli abiti disponibili.


A piccoli passi

Una delle lacune più grandi di Nintendo è sempre stata la componente online dei suoi titoli; recentemente, però, grazie anche al prezioso supporto della community, tutto ciò sta lentamente cambiando, come ha d’altra parte dimostrato lo stesso Splatoon. Anche Tri Force Heroes è “figlio” di questo lento ma necessario processo di ammodernamento, tanto che le modalità di comunicazione messe a disposizione sono molteplici e tutte volte a promuovere la cooperazione tra utenti. Si potrà dare vita a partite sia online che offline, le prime con un gruppo di amici o con dei perfetti sconosciuti, mentre le seconde sia con chi possiede una copia fisica del gioco che con coloro che ne sono sprovvisti.

Molto buona la varietà dei match a cui si avrà accesso: i vari dungeon che compongono la campagna principale potranno essere percorsi sia senza che con obiettivi secondari, mentre l’arena consentirà a tre eroi di sfidarsi in un sano e competitivo deathmatch all’interno di ambienti ricchi di insidie.

Grandi assenti sono invece le chat vocale e testuale, che non di rado fanno pesare la loro assenza in quanto alcuni passaggi risultano essere particolarmente ostici da superare senza una comunicazione diretta tra i tre giocatori.


Esperimento riuscito!

Giocando a Tri Force Heroes si ha l’impressione che quello di Nintendo sia stato un vero e proprio esperimento per espandere il brand verso nuovi orizzonti. L’idea di una serie spin-off dedicata al multiplayer online non ci dispiace affatto, e la qualità del prodotto appena recensito fa ben sperare su eventuali sviluppi futuri. Sia chiaro, non ci troviamo dinanzi ad un capolavoro come lo sono stati invece molti dei capitoli ufficiali, ma la qualità globale è più che buona ed il gioco riesce a fare quello per cui è stato progettato: divertire in multiplayer. Se sommate al tutto un comparto grafico essenziale ma al tempo stesso funzionale al suo scopo (e mutuato di peso da A Link Between Worlds) e una colonna sonora come sempre sopra le righe, otterrete un ottimo prodotto che ogni possessore di Nintendo 3DS non può e non deve lasciarsi sfuggire.

Ammetto di essere stato inizialmente titubante sulla buona riuscita di questo progetto. Provato però il gioco completo mi sono dovuto ricredere: Tri Force Heroes è uno Zelda atipico ma che riesce comunque a regalare tanto sano divertimento soprattutto in multiplayer. Certo, c’è anche la modalità in singolo, vi assicuriamo però che il grosso del divertimento lo avrete in compagnia di altri due amici, online o in carne ed ossa che siano.

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