The Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D – Recensione The Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D
Dopo tutti questi anni, il momento è alfine giunto. Durante l’epoca del Nintendo 64, uscì il primo Zelda in tre dimensioni: Zelda Ocarina of Time. L’uscita di quel titolo rivoluzionò il mondo dei videogiochi, e da allora fino ai giorni d’oggi, è stato considerato all’unanimità il videogame più bello di sempre. I fan han sempre richiesto a gran voce un suo remake, e proprio l’anno scorso la Nintendo ha annunciato Ocarina of Time per 3DS. L’idea di poter giocare a Ocarina dove vogliamo, con grafica rinnovata, e addirittura in 3D, ha gasato tutti quanti. Ora che l’attesa è finalmente finita, però, vediamo se questa nuova versione di Ocarina of Time mantiene ciò che promette.
Chi sarà il misterioso Sheik?
Il lascito delle divinità
Il piccolo Link abita nella foresta dei Kokiri, una razza di magiche creature dall’aspetto di bambini. Ogni Kokiri è sempre accompagnato da una fatina, ma Link è l’unico a non averne mai avuta una. Un bel giorno, però, l’Albero Deku, protettore della foresta, chiama a sè una delle fate che abitano nei dintorni, Navi, chiedendole di accompagnare Link da lui. Link trova così finalmente la sua fata, ma questo evento gioioso si rivela essere solo l’inizio di una grossa serie di guai. L’albero Deku racconta infatti al giovane Kokiri di essere prossimo alla morte, a causa di una maledizione gettatagli da un uomo malvagio vestito di nero venuto dal deserto, Ganondorf. Costui è alla ricerca del potere assoluto, o meglio, della Triforza. Le tre dee rappresentanti, Forza, Coraggio, e Saggezza, dopo aver creato il nostro mondo, al momento di andarsene incrociarono, forse casualmente, la loro energia creando un artefatto a dorma di tre triangoli dorati: la Triforza. Chiunque ottenga questo artefatto, a detta dell’Albero Deku, diverrebbe inarrestabile, e il malvagio Ganondorf deve essere fermato a tutti i costi. Link viene così a conoscenza di essere un eroe prescelto dalle leggende, colui che porterà la pace su Hyrule, e senza esitazione, parte quindi accompagnato da Navi per la salvezza del mondo.
Ganondorf è spaventoso anche in sogno, vero Link?
Spada e scudo, Kokiri contro il mondo
Mettiamo caso che non abbiate mai giocato a Ocarina of Time, voi che state leggendo queste righe. Poniamo che vi siate persi il capolavoro al tempo perchè, che so, non avete mai avuto occasione di provarlo al tempo o fate parte di una generazione troppo recente. Beh, questa è senz’altro la vostra occasione di provare con mano quello che tutti considerano uno dei giochi migliori del mondo, se non addirittura il migliore. E con il suo approdo su 3DS ci sono stati grandi miglioramenti, non solo estetici, ma anche come sistema di controllo. Ed è di questo sistema di controllo che parleremo adesso.
Potremo naturalmente muovere Link con la levetta analogica, e utilizzare il pulsante B per sferrare un colpo di spada, mentre con il dorsale R tireremo fuori il nostro scudo e potremo muoverlo con la levetta, per esempio per mirare a particolari nemici dopo aver riflettuto i loro colpi a distanza. Il dorsale L, se premuto per un attimo, è utilizzato per centrare la telecamera dietro di noi, mentre se premuto a lungo fungerà da visuale di Lock On: in presenza di personaggi alleati o cartelli, potremo parlar loro o leggerli da lontano, in presenza invece di nemici potremo combatterli con una telecamera che li seguirà costantemente, rendendo quindi il combattimento molto più diretto e permettendo a Link di eseguire varie mosse a seconda della direzione che premeremo mentre attaccheremo con la spada, o anche di interpellare Navi per farci spiegare che tipo di mostro sia quello che ci troviamo di fronte e suoi eventuali punti deboli.
Veniamo ora alle funzioni dello schermo inferiore, che diventa in questo caso più utile che mai. Avremo infatti sott’occhio sul Touch Screen tutto quello che potrebbe tornarci utile: dalle rupie in nostro possesso alla mappa di dove ci troviamo, oltre a comodissimi pulsanti rapidi per cambiare oggetti ed equipaggiamento. Ci saranno anche 4 slot dove inserire oggetti utilizzabili premendoli col dito, due dei quali assegnati anche ai pulsanti X e Y. Questi sarebbero i punti migliori dove equipaggiare le nostre armi a distanza come l’arco o la fionda, e anche in questo frangente il 3DS ci offre una bella novità grazie al suo giroscopio. Mentre mireremo in modalità prima persona, infatti, oltre a usare il pad per spostare la visuale, potremo semplicemente muovere la console nello spazio attorno a noi, come se noi stessi fossimo Link. Grazie alla combinazione tra queste due modalità, mirare i nemici sarà ancora più veloce, intuitivo e preciso che mai.
Grazie al giroscopio potremo mirare muovendo direttamente la console nelle nostre mani
Per il resto, questo Zelda ricalca alla perfezione gli altri capitoli, inteso come gameplay: l’azione si svolge tra un dungeon e l’altro, all’interno dei quali troveremo nuove armi e accessori con i quali sconfiggere i boss di turno e proseguire così nell’avventura. Torna anche la caratteristica più amata di Ocarina of Time: la presenza del giorno e della notte. Durante il nostro viaggio per Hyrule infatti, il tempo avrà una fondamentale importanza: durante il giorno Link potrà vagare indisturbato, incontrando amici e alleati, entrando in città e approfittando di cosa gli offrono i negozi, mentre di notte le porte delle case saranno chiuse e terribili mostri si aggireranno per le lande. Quali sono quindi le altre novità che abbiamo in questa cartuccia? Poche cose in realtà, e la maggiore di queste è votata all’aiuto dei giocatori più occasionali. Troveremo infatti in giro per il modo le Pietre Sheicka, tramite le quali saremo in grado di visionare dei semplici video su come proseguire nel gioco, nel caso ci fossimo bloccati in un punto troppo ostico o complicato da affrontare.
Grazie alle canzoni dell’Ocarina potremo usare vari incantesimi, persino teletrasportarci in altre zone o cambiare la notte col giorno.
Un capolavoro rimesso a nuovo
Vediamo ora dal punto di vista tecnico cosa ci offre questo piccolo, grande restauro. I modelli poligonali e le texture sono tutte rimesse a nuovo, offrendoci una resa grafica che, lo ammettiamo, sarebbe potuta essere migliore date le capacità del 3DS, ma pur sempre bellissima. Gli unici lati negativi possiamo trovarli per alcuni ambienti abbastanza spogli, e diverse texture che nonostante il restauro, rimangono di bassa qualità, come quelle delle pareti sulle quali possiamo arrampicarci. Il 3D della console è della massima qualità, oltre a una impressionante profondità vedremo spesso fate o effetti di luce uscire letteralmente dallo schermo. Il comparto audio non è cambiato da allora, il che potrebbe essere un lato negativo, causa una "occasione sprecata" di avere musiche orchestrali e quant’altro, ma allo stesso tempo permette di mantenere lo spirito originale dell’opera e delle musiche così come erano state ideate. Grazie ad alcune sapienti aggiunte che non snaturano il prodotto originale, comunque, la giocabilità tocca picchi altissimi, così come la longevità aumenta a dismisura grazie a una modalità per riaffrontare i boss già sconfitti, e grazie anche alla possibilità di sbloccare Ocarina of Time Master Quest alla fine del gioco, cioè una versione riveduta dell’avventura con dungeon rifatti per offrire una difficoltà molto più elevata.
Il piccolo Link non è mai stato tanto carino.
In conclusione
The Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D. Un titolo atteso da molto, troppo tempo, e che non delude le aspettative. Molte le piccole aggiunte, e tutte inserite in maniera quasi cauta, leggiadra, per non intaccare la bellezza del gioco originale. Mai scelta fu più azzeccata: Ocarina of Time abbaglia in tutto il suo splendore grazie alla sua storia magica e a tutto ciò che lo ha reso il gioco più bello di sempre, ora abbellito con una nuova veste grafica e soprattutto con un effetto 3D che rende la terra di Hyrule più vera che mai. Questo non è solo un gioco da avere a tutti i costi, ma dovrebbe essere il motivo stesso che vi spinge a comprare un 3DS, se già non ne avete uno.