The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel

Non è un mistero il fatto che, di tanto in tanto, le versioni europee dei titoli nipponici tardino ad essere pubblicate, costringendo gli appassionati ad attendere anche anni prima di avere fra le mani il titolo tanto agognato. A questa famiglia appartiene proprio The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel, un JRPG sviluppato da Nihon Falcom Corporation, software house ormai veterana nello sviluppo dei giochi di ruolo. Trails of Cold Steel (primo capitolo di una trilogia) è uscito in Giappone nel lontano settembre 2013 e di conseguenza, noi europei, ci ritroviamo con un prodotto risalente a quasi 3 anni fa: è valsa la pena, quindi, attendere così tanto? Scopriamolo insieme!

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel recensione

Camicie nere? No, divise rosse!

Rean Schwarzer non è di certo il primo personaggio del mondo videoludico a volersi iscrivere a un’accademia militare, anzi, tale idea risulta essere un po’ un cliché. Così come il suo primo incontro con la sbadata ragazza dai capelli biondi, con tanto di impacciato urto: tutto fa presagire il fatto che sarà una nostra compagna d’avventure, cosa che verrà confermata poco dopo quando verremo a scoprire che l’Accademia di Thors è divisa in varie classi, ognuna avente un proprio colore di appartenenza. Le divise rosse di Rean e Alisa (la ragazza menzionata poco prima) sono appartenenti alla VII classe, del tutto diversa dalle altre cinque, tanto che vi è il numero sette a rimarcarlo. Normalmente, infatti, nobili e plebei vengono smistati in classi differenti, all’interno dell’Accademia, ma ciò non vale per la classe VII dove tale regola viene totalmente annullata.

Ricordate ora dei cliché di cui avevamo fatto accenno prima? Per quanto riguarda la trama, rimuoveteli: infatti la narrazione, andando avanti, assume tratti sempre più avvincenti con un intreccio che riserverà molte sorprese e non farà altro che stimolare ancor di più la voglia di continuare a giocare, grazie anche allo stile del titolo che risulta essere un misto di spirito “antico stampo” dei JRPG misto a alle innovazioni introdotte da Falcom.

Vi saranno infatti alcune piccole chicche come ad esempio: lo sviluppo dei legami fra personaggi, in stile Persona; a seconda di alcune scelte infatti il legame fra due personaggi potrà rafforzarsi, cosa che avrà delle conseguenze anche in battaglia come vedremo in seguito; oppure lo scorrere del tempo, mentre giocheremo infatti scorreranno i giorni e i mesi, con tanto di stagioni, cosa che verrà rispecchiata anche visivamente, dai ciliegi in fiore alla neve.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel recensione

Più botte, più esperienza

Il sistema di combattimento di Trails of Cold Steel fonde innovazione con classicità. I mostri saranno visibili sulla mappa e, come ormai quasi da regola, se riusciremo ad attaccarli da dietro otterremo dei piccoli vantaggi entrando in battaglia. Il party attivo potrà essere composto al massimo da 4 membri che potranno concatenare i loro attacchi: a seconda dell’ordine della combo il danno inflitto ai nemici potrà essere più o meno alto, questo a causa dei legami fra i personaggi di cui abbiamo parlato in precedenza, quindi più due personaggi saranno affini più danno infliggeranno (con probabilità di stordire il nemico) se all’interno della combo attaccheranno l’uno dietro l’altro.

Interessante è anche il sistema di attribuzione dell’esperienza: come ogni RPG che si rispetti potremo attaccare i nemici sia con attacchi a bersaglio singolo che multiplo. Nel secondo caso, se riusciremo a buttar giù più nemici con un solo colpo aumenterà anche l’esperienza ricevuta, alzando il valore del moltiplicatore impresso sullo schermo durante gli scontri.

Ogni personaggio disporrà inoltre di magie, chiamate Arti, che verranno apprese tramite il meccanismo dell’ARCUS, che strizza l’occhio al sistema delle materia di Final Fantasy VII. Questi non è altro che uno strumento all’interno del quale sarà possibile inserire dei quarzi, oggetti che permetteranno appunto l’apprendimento delle suddette Arti. Oltre a queste i personaggi disporranno anche di Skill, caratterizzate da un quarzo master. Ogni volta che useremo le Arti, useremo i punti EP e guadagneremo punti CP. I CP sono i punti che ci garantiranno l’ uso delle Skill. Queste si rivelano veramente potenti nell’economia del combattimento in quanto ci permetteranno di avere grandi vantaggi come l’impossibilità di attacco da parte del nemico per un determinato tempo o infliggere status negativi (circa venticinque in totale) ai nemici. Potremo anche decidere di conservare i CP per poter usare le potenti mosse finali dei personaggi: una volta arrivati a cento, infatti, potremo scatenarle sui nemici, per non parlare del fatto che se si raggiunge il massimo dei CP, ossia duecento, gli effetti saranno raddoppiati. Questo mix di caratteristiche riguardanti il battle system sarà un po’ complicato da masticare inizialmente ma, una volta appreso, si rivelerà essere davvero appagante.

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel recensione

Per certi versi splendente, per altri meno

The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel dispone di un comparto grafico degno di nota, contando che si parla ancora di old gen (fra PS3 e PS Vita). I modelli risultano essere puliti e la cura per i dettagli non manca, senza contare poi i colori vivaci che animano il mondo di Erebonia. Le animazioni invece si rivelano a tratti un po’ legnose.

Degna di nota è anche la colonna sonora del titolo che si lascia ascoltare con piacere, adattandosi perfettamente ai ritmi del titolo e rispecchiandone passo passo, con la sue cadenze, gli avvenimenti della trama. Il doppiaggio, interamente in inglese, invece si rivela essere abbastanza piatto per una buona fetta dei personaggi, in quanto le voci risultano essere abbastanza stonate rispetto ai ritmi del discorso.

 

8.3
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