The Last Of Us: Parte 1 – Recensione
Eccomi qui, a parlarti di uno dei remake più discussi degli ultimi tempi: The Last Of Us: Parte 1, remake di una delle più grandi opere di Naughty Dog e uno dei migliori videogiochi di sempre.
Sguardo al passato
A quasi 10 anni dal lancio avvenuto su PlayStation 3, il capolavoro di Naughty Dog arriva su PlayStation 5 e (a breve) su PC in questo grande Remake. The Last of Us (2013) ancora oggi è uno dei più grandi prodotti audiovisivi che un essere umano abbia mai prodotto. Uscito verso la fine dell’epoca d’oro di Ps3 il titolo eccelleva sia a livello tecnico che a livello di trama ed emozioni trasmesse, infatti vinse 256 premi, tra cui il GOTY. A solo un anno dal lancio viene proposto The Last of Us Remastered per PlayStation 4 che oltre a includere una serie di evidenti migliorie, come i 60 fps e i 1080p, offre anche il DLC prequel “The Last Of Us: Left Behind” di cui ti parlerò più avanti.
Bene, tutti i contenuti della Remastered sono oggi inclusi in The Last Of Us: Parte 1 riproposti 9 anni dopo con una veste grafica che si avvicina al fotorealismo. Qui inizia la recensione di The Last Of Us: Parte 1. Tutte le foto sono state realizzate in modalità performance e, fidati, che foto e video non danno giustizia al titolo giocato in prima persona.
Trama, grafica e lato tecnico
La trama di The Last Of Us ormai è chiara. In breve ecco la sinossi:
In una civiltà senza futuro, dove imperversano infetti e criminali, un uomo ormai segnato dalla vita, Joel, viene ingaggiato per condurre una ragazzina di 14 anni, Ellie, fino a una zona di quarantena militare. Ma quello che in principio sembra un incarico irrilevante, diventa presto un logorante viaggio attraverso l’intera nazione.
Senza andare oltre con la trama, che è uno dei punti di forza dell’opera, The Last Of Us: Parte 1 continua ad emozionare attraverso una sceneggiatura meravigliosa, ricca di colpi di scena, eccellenti stacchi di camera e (finalmente) senza caricamenti tra cutscene e gameplay. Ho giocato a pari passi insieme al Remake alla Remastered del 2014 e sì, anche se le scene sono esattamente le stesse sono spinte al fotorealismo, con una qualità del remake che è drasticamente più alta.
Il titolo offre due tipi di modalità grafiche: Precisione e Prestazioni. La prima offre 4K nativo e 40 fps mentre la modalità prestazioni offre 60 fps e 4K dinamico: entambe sono uno spettacolo per gli occhi ma consiglio di usare la modalità Prestazioni. E mi raccomando ricorda di fare tante foto (in photo mode, già presente nella remastered)!
Le animazioni facciali del titolo originale, ormai abbastanza datate, sono state rifatte da zero così da mostrare ancora di più lo stato d’animo dei personaggi e le loro espressioni. Tutti i personaggi, dai protagonisti alle comparse, sono stati rimodellati. Dal punto di vista grafico nulla da dire: il titolo punta alla perfezione aggiungendo oltre a tutto ciò effetti particellari, ombre e luci veramente eccellenti (addirittura dopo i combattimenti corpo a corpo per diversi minuti Joel sarà ricoperto di sangue dove era stato colpito e avrà le nocche arrossate a causa dei brutali colpi sferrati) il tutto è accompagnato da una colonna sonora da brividi del doppio premio Oscar Guastavo Santolalla. Se ci si ferma a osservare i materiali, i riflessi, le superfici sembrerà tutto così “vero”! Nel remake sono stati aggiunti dettagli iper realistici come le gocce di sudore che scenderanno sulla fronte di Joel dopo una sparatoria o la muscolatura dei cavalli in movimento rifatta da zero. Inoltre giocando il titolo quasi tre settimane prima del lancio e finendolo 2 volte non ho riscontrato un singolo bug: ottimo lavoro Naughty Dog!
Gameplay
Dal punto di vista di gioco The Last Of Us: Parte 1 è ottimo e molto probabilmente è costruito sul gameplay di The Last Of Us: Parte 2 ad eccezione del fatto che Joel non può sdraiarsi nei combattimenti né schivare, perché queste meccaniche ai tempi del gioco originale non erano state ancora implementate. Per chi non lo sapesse, The Last Of Us lascia libertà al giocatore se proseguire in modo stealth o menando le mani e sparando all’impazzata.
Come nei titoli precedenti, essendo in un mondo allo sfascio pieno di infetti e soggetti ostili, le risorse saranno molto limitate e quindi sarà necessario esplorare per bene l’ambiente per raccogliere materiali utili per craftare munizioni, trappole e cure. Anche le armi sono molto spartane: arco, vecchi fucili e tante mazzate. Il Dualsense presenta una resistenza più o meno forte ai grilletti in base all’arma che si utilizza e in generale la vibrazione è molto buona anche se si poteva fare di meglio. Rifatte le animazioni dei miglioramenti arma, ora molto più dettagliate e realistiche.
Sono presenti i soliti collezionabili ovvero piastrine, fumetti, casseforti e documenti (molti più qui che in The Last Of Us: Parte 2) e qualche oggetto da osservare assieme ai dialoghi opzionali premendo triangolo quando viene richiesto.
Presente (come in tutti gli ultimi titoli Naughty Dog) la modalità Extra in cui sarà possibile acquistare alcuni effetti grafici, modelli dei personaggi, bozzetti e contenuti sul Making Of del gioco e i sui dietro le quinte. Ottima aggiunta le skin, che consistono in magliette per Joel o per Ellie da utilizzare durante l’avventura: sono presenti maglie di God of War ragnarok, Ghost of Tsushima, ICO e praticamente tutte le esclusive Sony. Le difficoltà presenti sono: Molto Facile, Facile, Intermedio, Difficile e Sopravvissuto ed è presente la modalità “Morte Permanente” che come dice la parola se si morirà anche una sola volta costringerà a ricominciare il gioco da capo. La difficoltà influenza solo le risorse da trovare, il danno inflitto dai nemici e l’intelligenza artificiale che a livelli alti è ottima, sebbene non molto distante da quello che era in The Last Of Us: Parte 2.
The Last Of Us: Left Behind
The Last Of Us Left Behind è un breve ma importantissimo DLC dalla durata di circa 2 ore e narra alcune vicende necessarie per capire al meglio la trama legata al passato di Ellie e qualche fase di intermezzo “tagliata” dall’avventura principale. Il Gameplay è il medesimo del gioco base ma esplorare il centro commerciale abbandonato sotto questa veste grafica è qualcosa di spettacolare. Giocatelo solo dopo aver finito la storia perché è pieno zeppo di spoiler. Titolo Accessibile a chiunque.
Come ormai Naughty Dog ci ha abituato, questo Remake offre funzioni inclusive molto importanti e apprezzate.
Sono presenti veramente molte funzioni ottime per i giocatori che hanno difficoltà audiovisive e non solo. Ad esempio l’intero titolo potrà essere giocato con il lettore schermo, oppure il Dualsense potrà vibrare nei dialoghi per rendere più chiaro l’inizio delle battute o una linea potrà indicare la strada principale al giocatore. Tutti i giochi dovrebbero avere un’accessibilità del genere.
C’era davvero bisogno di questo remake?
The Last Of Us è spettacolare, come lo era nel 2013, ed è uno dei migliori videogiochi di sempre. Ma il remake vale davvero 80 euro (al lancio)?
Sì. Li vale tutti (soprattutto) per chi non ci ha mai giocato, ma anche per chi come me è particolarmente legato al titolo e magari in vista della serie tv con Pedro Pascal per coloro che si avvicineranno al titolo con il debutto della tanto chiacchierata serie ad episodi. Comunque il lavoro svolto non è poco e rende un grande capolavoro del 2013 moderno come non mai. Confrontandolo con la remastered del 2014 ci si rende conto del progresso: i dettagli aggiunti – in primis le animazioni facciali – riescono a trasmettere ancora meglio le emozioni al giocatore e in un titolo come The Last Of US è fondamentale. Sì, vale il prezzo da pagare visto che è questo il dilemma. Come l’importo di un film si paga in base alla qualità (SD, Blu Ray e 4K) anche per The Last Of Us: Parte 1 è lo stesso: chi vuole spenderci poco e si accontenta della qualità di 9 anni fa prenda la remastered e chi vuole una qualità altissima prenda il remake e PACE. Resta il fatto che The Last of Us è un opera che andrebbe giocata da qualsiasi gamer.
Pro
- Grafica che punta al fotorealismo
- Tecnicamente eccelso
- Continua a commuovere e regalare emozioni
- Gameplay più fresco
Contro
- L'IA poteva essere migliorata
- Al lancio manca la modalità fazioni (Naughty Dog ci sta lavorando)
Recensione piacevolissima, e non vedo l’ora di poter mettere mano a questo remake.