The Last of Us Part II Remastered PC Recensione

Quando The Last of Us Part II approdò su PlayStation 4 nel 2020, si fece strada a colpi di emozioni crude e paesaggi mozzafiato, spaccando in due il pubblico con una storia che non lasciava indifferenti. Un capolavoro per alcuni, un pugno nello stomaco per altri, ma su una cosa tutti concordavano: era un gioiello tecnico.
Oggi, nel 2025, The Last of Us Part II Remastered sbarca su PC, portando con sé non solo il peso di quell’eredità, ma anche la missione di lavare via l’amaro ricordo del porting disastroso di The Last of Us Part I.
Con Nixxes Software al timone – un nome che è sinonimo di eccellenza nei porting PlayStation – questa versione promette di brillare sotto il profilo tecnico, e spoiler: ci riesce eccome.
Naughty Dog, nel frattempo, ha gli occhi puntati sul futuro con Intergalactic: The Heretic Prophet, il suo prossimo grande progetto. Ma non dimentica i fan di Ellie: come chicca, questa remastered include una skin della protagonista con il giubbotto di Jordan A. Mun, l’eroina di Intergalactic, un extra che arriverà anche su PS5 con un aggiornamento gratuito.
The Last of Us Part II Remastered PC Recensione | Un equilibrio quasi perfetto
Partiamo dalle fondamenta: cosa serve per far girare questo colosso? I requisiti minimi parlano di un Intel Core i5-8400 o un AMD Ryzen 5 1500X, 16 GB di RAM e una GTX 1060 o RX 580, per spremere fuori 1080p a 30 FPS con dettagli bassi.
Salendo ai raccomandati, si passa a un Core i7-9700K o Ryzen 7 3700X, ancora 16 GB di RAM e una RTX 3060 o RX 6700 XT, con l’obiettivo di 1440p a 60 FPS e impostazioni alte.
Numeri che non spaventano, in linea con altri titoli PlayStation approdati su PC, ma la vera magia sta nel come questi requisiti si traducono in pratica.
Sul mio sistema – un Ryzen 7 5800X, 32 GB di RAM DDR4 a 3200 MHz e una RTX 4070 Super – il titolo funziona egregiamente. Con tutte le impostazioni grafiche al massimo, DLSS su Qualità e Frame Generation attivo, ho navigato tra i 130 e i 144 FPS a 1440p, senza mai un singhiozzo, segno di un lavoro ben calibrato che non spreca risorse né lascia l’hardware a poltrire.
Il confronto con The Last of Us Part I è inevitabile: quel porting era un incubo, con crash, stuttering e un’ottimizzazione che sembrava buttata lì alla bell’e meglio. Qui, invece, Nixxes Software ha preso le redini e ha trasformato il caos in armonia.
Veniamo al piatto forte: come si vede e come gira. Su PC, The Last of Us Part II Remastered offre un ventaglio di opzioni che fanno felici gli smanettoni: risoluzioni da 1080p a 4K, frame rate sbloccato e supporto al Variable Refresh Rate (VRR). Sul mio setup, a 1440p con impostazioni al massimo, è un puro spettacolo.
Il DLSS ormai è una benedizione: il boost prestazionale è tangibile, e la qualità visiva tiene botta. Ma c’è un’ombra: in certi scenari – pensa alla vegetazione fitta o alle superfici lucide sotto la pioggia – la nitidezza diventa eccessiva, quasi artificiale.
Foglie e bordi si stagliano con un contrasto che può stancare gli occhi, un difetto che non rovina l’esperienza ma si fa notare. Rispetto alla PS5, i miglioramenti visivi sono sottili – texture un filo più definite, una distanza visiva appena più generosa – ma la vera differenza sta nella libertà del PC: qui puoi spingere oltre, e il gioco ti segue senza battere ciglio.
Parlando di estetica pura. The Last of Us Part II Remastered su PC non riscrive il libro della grafica rispetto alla PS5, ma lo arricchisce con tocchi di classe. Le texture, già superbe, guadagnano un pizzico di nitidezza su dettagli come il legno marcio o i vestiti consunti di Ellie. L’illuminazione, cuore pulsante del motore di Naughty Dog, sfoggia ombre morbide e una resa che cattura l’anima di ogni scena.
Qualcuno potrebbe chiedersi: e il ray-tracing? Non c’è, ma non serve. La qualità visiva è già così alta che aggiungere riflessi o ombre in tempo reale sarebbe stato un lusso superfluo, non una necessità.
Rispetto alla PS5, dove il gioco oscilla tra 1440p upscalato a 4K a 30 FPS e 1080p nativo a 60 FPS, il PC offre un’esperienza più fluida e personalizzabile. Eppure, il salto grafico non è abissale: è un’evoluzione, non una rivoluzione. E va bene così. Il vero trionfo è la stabilità: dove The Last of Us Part I inciampava su texture corrotte e crash, qui Nixxes ha tessuto un porting che fila liscio come seta.
Un porting vive o muore anche sui comandi, e qui siamo su un terreno solido. Con il DualSense, feedback aptico e grilletti adattivi funzionano alla perfezione, in wireless o via cavo, portando su PC quella vibrazione unica che rende ogni colpo d’arco o arma inceppata un’esperienza fisica.
Con mouse e tastiera, invece, il gioco si trasforma: la precisione del puntamento è chirurgica, perfetta per lo stealth o le sparatorie, e la mappatura personalizzabile ti lascia plasmare i controlli a tuo piacimento.
La stabilità è il fiore all’occhiello. Dopo ore di gioco, non un crash, non un freeze, non un bug degno di nota. L’unico graffietto? Il caricamento delle shader all’avvio di ogni livello in No Return: 5-10 secondi su SSD NVMe che spezzano il ritmo di una modalità altrimenti impeccabile. È un fastidio lieve, un’inezia rispetto al disastro di The Last of Us Part I, dove il gioco sembrava implorare pietà tra texture rotte e arresti improvvisi.
Qui, Nixxes ha fatto un miracolo: un lancio pulito, con patch day-one che lucidano un prodotto già splendente.
Impossibile non citare la modalità No Return, un’aggiunta decisamente interessante e divertente, un roguelike che mette alla prova le proprie competenze con il gameplay del sequel sviluppato da Naughty Dog e che a tratti è quasi un gioco nel gioco. Da menzionare anche l’aggiunta di due personaggi extra: Bill e Marlene.
Naughty Dog e Nixxes hanno riscritto il copione dopo il flop di Part I, regalandoci un porting che è un piacere da giocare e da ammirare. Se il tuo PC è pronto, questo è il modo definitivo di vivere l’odissea di Ellie ed Abby.
Un porting che trasforma l’incubo di Part I in un sogno tecnico, fluido e quasi perfetto.
Pro
- Ottimizzazione eccellente: 130-144 FPS a 1440p con tutto al massimo
- Stabilità perfetta: nessun crash o bug rilevanti
Contro
- Caricamento shader a volte invasive