The Land Beneath Us RECENSIONE | Un viaggio affascinante

Sviluppato da FairPlay Studios, The Land Beneath Us si inserisce in una fase di grande abbondanza per il genere roguelite, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, situazione che costringe anche i fans più incalliti a compiere delle scelte. Sarà riuscito a porsi come valida alternativa a titoli più blasonati? Vediamolo nella nostra recensione!

The Land Beneath Us, alla ricerca della Creatrice

Ambientato in un mondo fortemente ispirato alla mitologia gallese, The Land Beneath Us propone una premessa narrativa tanto semplice quanto interessante. Impersoneremo un’entità robotica risvegliatasi in un laboratorio, dove un enigmatica IA ci assegnerà una missione di vitale importanza: salvare la Creatrice.

Il nostro eroe metallico USH 001, per gli amici Sven, dovrà quindi inoltrarsi nelle profondità dell’Inframondo di Annwn e sconfiggere i potenti demoni che custodiscono i frammenti dell’anima della Creatrice. Ma scoprirà presto che la sua missione è ben più complessa del previsto e lo costringerà a prendere una decisione di vitale importanza per il destino del mondo.

Spada, lancia o pistola?

I combattimenti di The Land Beneath Us hanno luogo in arene a scacchiera di dimensioni generalmente piccole, all’interno delle quali sarà necessario sconfiggere tutti i nemici prima di poter proseguire e raggiungere il piano successivo. Ogni nostro attacco o movimento equivale a un turno e sarà quindi seguito dal turno nemico.

Sven può equipaggiare un massimo di quattro armi contemporaneamente, ciascuna delle quali è esclusivamente legata a una delle quattro direzioni in cui è possibile muoversi. Questo significa che un nemico che si trovi a sinistra di Sven potrà essere colpito solo con l’arma a sinistra, a meno di riposizionarsi per cambiare direzione.

Questa limitazione, unita alle diverse caratteristiche in termini di portata, danno ed effetti speciali delle numerose armi a disposizione, contribuisce a rendere i combattimenti più tattici ed esaltanti, rendendo necessaria un’attenta valutazione della situazione per non ritrovarsi in posizioni svantaggiose nei turni successivi.

La seconda particolarità del sistema di combattimento è legata ai chip, abilità equipaggiabili che si attivano dopo una precisa combinazione di movimenti e che provocano svariati effetti. Tali abilità hanno un cooldown che è tuttavia possibile ridurre permanentemente investendo risorse, il che aumenta anche l’efficacia del chip in questione.

E’ inoltre presente un sistema di teletrasporto che permette di spostarsi liberamente per evitare attacchi o riposizionarsi, limitato unicamente da un breve cooldown e dalla limitata area d’effetto.

Un viaggio nell’Inframondo

Una volta sconfitti tutti i nemici di un piano Sven riceverà in genere due valute, una delle quali sarà utilizzabile a run completata per potenziare in modo permanente chip o abilità passive che semplifichino la vita nelle avventure successive, mentre l’altra servirà a potenziamenti immediati all’interno della stessa run, come forzieri che, previo pagamento, offrono una scelta di reliquie o armi.

Sono inoltre presenti piani speciali che non includono nemici ma permettono di incontrare PNG come il fabbro che aumenta il danno delle armi in nostro possesso, un effetto ottenibile anche gratuitamente trovando più volte la stessa arma, o l’incantatrice che invece permette l’evoluzione delle reliquie.

La quantità di valuta ottenibile nel corso della run può essere incrementata rigiocando una sezione già completata e aumentandone la difficoltà tramite la libera scelta di malus che spaziano dal semplice aumento delle statistiche dei nemici al blocco totale di abilità a nostra disposizione, in maniera simile a quanto fatto da Hades (qui la nostra recensione).

Sono inoltre presenti un buon quantitativo di missioni che offrono ricompense importanti come lo sblocco permanente di nuove armi e chip e che richiedono nella maggior parte dei casi di sconfiggere un certo quantitativo di nemici con diverse armi o abilità, oppure di completare determinate aree a livelli di difficoltà più elevati.

Qualche problema di rigiocabilità

Al contrario di molti esponenti del genere roguelite, ogni run di The Land Beneath Us inizia con la scelta dell’area dell’Inframondo in cui avventurarsi. Ogni zona ha infatti precise caratteristiche in termini di ambientazione, nemici e boss presenti, limitando così in maniera significativa la casualità e l’imprevedibilità della run stessa.

Ogni area è composta da 30 piani all’interno dei quali, come già accennato, dovremo sconfiggere tutti i nemici prima di poter proseguire. Ogni 10 piani incontreremo un boss, ma dal momento che ciascuna delle sezioni dell’Inframondo ha tre boss in totale e quello finale si trova al trentesimo piano, l’unico elemento di casualità è la posizione del primo e del secondo boss, che potrebbero trovarsi al decimo o ventesimo piano.

Questa scelta divide di fatto il titolo in sezioni ben definite che rendono poco utile e appagante il rigiocare un’area già completata, ma, pur essendo funzionale al proseguimento della storia che costringe il giocatore a prendere una decisione importante a livello di trama e gameplay ogni qualvolta si completi una sezione per la prima volta, riduce drasticamente la rigiocabilità, elemento importante per un titolo di questo genere.

Conclusione

The Land Beneath Us è in fin dei conti un ottimo roguelite che, forte del suo eccellente sistema di combattimento, è in grado di buon quantitativo di ore di gioco. Il suo problema principale è la scarsa rigiocabilità, che si presenta prepotentemente una volta completata la storia principale.

The Land Beneath Us è disponibile per PlayStation 5, Xbox Series S|X,  Nintendo Switch e PC. Se sei interessato all’acquisto del gioco, puoi farlo seguendo questo link su Steam!