The Invincible RECENSIONE | Il ritorno della Sci-Fi anni ’70
The invincible è il frutto insindacabile del lavoro di chi, da appassionato di letteratura fantascientifica e cinema d’altri tempi, ha deciso che l’esplorazione spaziale non è prerogativa di qualche riccone da strapazzo o di astronauti di dubbia provenienza: è il sogno di tutti ed è ora di partire.
Sebbene ritrovarsi nei panni della protagonista di The Invincible non sia qualcosa di strettamente invidiabile, è a dir poco piacevole constatare quanto gli sforzi di 11 Bit Studios siano riusciti a dar vita a un’esperienza narrative driven di fattura notevole, capace di restituire quel senso di meraviglia e totale solitudine che potrei immaginarmi di provare scrutando il sorgere del sole su un pianeta distante e dimenticato attraverso il casco di una tuta spaziale.
The Invincible RECENSIONE | Calma piatta su Regis III
Inutile aspettarsi corse adrenaliniche, sparatorie mozzafiato ed esplosioni; The Invincible è un concentrato di placide sensazioni a condimento di un’avventura ammaliante arricchita da una narrazione costantemente in dialogo con riflessioni di natura filosofica (anche se a volte grossolane) che, considerando l’opera da cui il videogioco è tratto – The Invincible di Stanisław Lem, autore polacco padre del più noto Solaris – è anche esattamente ciò con cui mi sarei aspettato di confrontarmi.
Nondimeno, quello che non mi sarei mai aspettato, specialmente avendo come mio solito evitato di “sbirciare” qualsiasi genere di materiale promozionale, se non lo stretto necessario a titolo informativo, sarebbe stato trovarmi fra le mani un’avventura narrativa quasi completamente pilotata e ai limiti del film interattivo, uno di quei prodotti che potremmo definire, un po’ spregevolmente, walking simulator.
Camminando ed esplorando: la forza di un’esperienza essenziale
Detto questo, come molti altri titoli che ricadono in questo “genere” sono stati capaci di stupire ed emozionare, impossibile non citare autentiche perle quali Everybody’s gone to the rapture, What remains of Edith Finch o Firewatch, anche The Invincible riesce nell’intento di catturare e stimolare la fantasia del giocatore, rendendo completamente trascurabile la potenziale necessità di addizionare la formula con elementi di gameplay del tutto superflui o sovrastrutturanti.
I ragazzi di 11 Bit Studios hanno voluto rendere omaggio a uno degli autori più influenti della storia della letteratura e trovo che, al netto di alcune mancanze da un punto di vista tecnico, siano riusciti a rendere con delicatezza e passione giustizia a un romanzo di profondità straordinaria, oggi più che mai attuale.
L’universo e la centralità dell’uomo in The Invincible
In un futuro talmente lontano da ricordare il passato, l’equipaggio dell’astronave Dragonfly, una squadra di scienziati la cui missione è esplorare settori remoti della galassia alla ricerca di forme di vita extraterrestre, si imbatte in una minaccia di origine sconosciuta e rimane bloccato sul pianeta Regis III.
L’astrobiologa Yasna, isolata dal gruppo e guidata dalla sola voce del capo della missione, parte alla ricerca dei compagni dispersi esplorando le lande polverose e desolate del pianeta, scoprendo tuttavia di non essere l’unico essere vivente in cerca di sopravvivenza in un mondo solo in apparenza paradisiaco.
Un libero adattamento del romanzo di Stanisław Lem
Questo l’incipit di quella che si rivelerà essere una pacata e silenziosa riflessione sull’esistenza e sul ruolo dell’essere umano nell’universo.
Il lavoro dello studio polacco prende immediatamente le distanze dall’opera originale del 1964 introducendo alcune differenze narrative senza però snaturarne l’essenza, donando ugualmente al giocatore un senso di timore e claustrofobia che solo un racconto, o un buon videogioco, possono trasmettere potendo contare su una fruizione di tipo attivo dei contenuti.
Estetica atompunk e immaginario Sci-Fi anni ‘70 vengono sapientemente mescolati mettendo in scena un’avventura dal colpo d’occhio assolutamente formidabile, aprendosi talvolta a scenari di una bellezza talmente abbacinante da rendere quasi piacevole la permanenza su Regis III, un pianeta che nasconde più di un segreto e su cui l’essere umano non avrebbe mai dovuto mettere piede.
The Invincible RECENSIONE | Unreal Engine mostra i muscoli in un titolo AA di qualità
Così, complice l’eccellente comparto tecnico e sonoro sostenuto dall’Unreal Engine di Epic Games, le poche ore necessarie al completamento della storia scorrono veloci e senza indugi, stimolando continuamente lo spettatore grazie a continui colpi di scena e dialoghi scritti e recitati in maniera assolutamente convincente, mantenendo vivo il ritmo della progressione anche durante i molti momenti di stasi, forse più tipici di uno spettacolo teatrale che di un videogioco o un film.
Momenti di congelamento del tempo che ho francamente trovato ben dosati ed essenziali al fine di mettere in atto un processo di sospensione e riflessione proprio dell’attività di lettura, ma solitamente incompatibile con la grammatica e la scansione temporale di un videogioco e di un prodotto cinematografico o televisivo.
Quando libri e videogiochi sono un tutt’uno: il gameplay di The Invincible
Vagare per le pianure e le grotte di Regis III armati solamente di un metal detector e di un tracciatore di segnale, accompagnati da un tappeto sonoro essenziale ma coinvolgente composto nella sua quasi totalità da interferenze radio e rumore del vento, basta e avanza per convincere della bontà di un titolo che punta tutto sul racconto più che sull’esperienza videoludica, affermandosi come vera e propria storia interattiva.
Poco o nulla importa se lungo tutto The Invincible non ci troveremo a far altro che camminare, leggere documentazione e assistere a scene d’intermezzo senza dover quasi mai premere un tasto; il racconto si mantiene costantemente su ottimi livelli di intrattenimento senza mai mostrare il fianco ad attimi di bassa qualità, dimostrandosi solido e intrigante fino alla sua conclusione.
Duole solamente rilevare che la possibilità di influenzare in maniera importante gli eventi in seguito ad alcune scelte, lungamente decantata dagli sviluppatori, non si è affatto rivelata così fondamentale e, al netto di alcune differenze nei dialoghi e nell’atto conclusivo della storia, i bivi proposti dal gioco conducono raramente a variazioni sostanziali dell’arco degli eventi.
Questo dettaglio, unitamente ad alcune imprecisioni nell’interazione della protagonista con determinati oggetti – momenti relativamente frequenti in cui il collegamento tra le animazioni di Yasna risulta estremamente impreciso e poco gradevole se comparato alla bellezza dell’ambientazione – rappresenta l’unico grosso neo di una produzione che nonostante l’impossibilità di competere con titoli di caratura più elevata, è perfettamente in grado di affascinare e stimolare chiunque sia anche solo lontanamente intrigato dalle tematiche trattate.
The Invincible RECENSIONE | Conclusioni
11 Bit Studios forgia l’affascinante trasposizione videoludica di una delle opere fantascientifiche più intriganti del secolo scorso, affermandosi come uno studio capace di portare in immagini una vicenda dai risvolti profondi e di donare al giocatore sensazioni molto più vicine a quelle della lettura che di un prodotto d’intrattenimento interattivo.
Calma, solitudine, curiosità, meraviglia e incredulità sono solamente alcune delle emozioni che hanno tenuto vivo il mio interesse per la storia di The Invincible fin dai primissimi minuti di gioco e, grazie all’imponente, anche se essenziale, messa in scena tecnica e artistica mai oscurata da problemi di prestazioni, sono stato felice di godere di una storia di esplorazione spaziale con i fiocchi, che mi ha ricordato da vicino quanto provato nel divorare capolavori quali Solaris e Cronache Marziane.
L’immaginario atompunk che fonde estetica retrò e tecnologia futuristica, tornato recentemente di moda nel mondo dei videogiochi grazie ad Atomic Heart, è abilmente sfruttato dagli sviluppatori per proporre ambientazioni incredibili senza soluzione di continuità, dando modo al giocatore di immedesimarsi completamente nelle situazioni tanto quanto ci si perderebbe affogando tra le pagine di un libro che vorremmo non finisse mai.
Un coinvolgimento spezzato unicamente da alcuni difetti nelle animazioni che sfortunatamente cozzano alquanto con un comparto tecnico e artistico globalmente di ottimo livello. Perfetto per chi cerca una buona narrazione nella speranza di lasciare da parte spade e mitragliatori in favore di un’esperienza più riflessiva, anche se non del tutto originale.
Se ti andasse di acquistare The Invincible a un prezzo scontato, puoi farlo seguendo questo link. Il gioco è disponibile dal 6 novembre 2023 per PC, PS5 e Xbox Series X|S.
La perfetta trasposizione videoludica del capolavoro di Stanisław Lem
Pro
- Visivamente eccelso
- Narrativamente intrigante
- Comparto sonoro coinvolgente
- Scrittura di ottimo livello
Contro
- Qualche difetto nelle animazioni
- Manca la traduzione italiana
- Le scelte non causano cambiamenti sostanziali