The House of Da Vinci VR Recensione

Recensito su PC

The House of Da Vinci VR Recensione Firenze
Firenze si vede per poco, ma quel poco che c'è è molto gradevole.

Nuove tecnologie spesso portano alla mente le potenzialità per esperienze diverse da quanto viste in passato. The House of Da Vinci VR invece è uno di quei prodotti che si pone un obiettivo diverso. Non vuole, come tanti altri titoli VR, creare qualcosa di nuovo usando la tecnologia ma piuttosto dare un nuovo volto ad un genere noto.

Come vi ho già descritto parlando dell’ottimo Triangle Strategy VR, anche in questo caso siamo davanti ad un gioco che prende una formula che funziona benissimo su piattaforme tradizionali ma la arricchisce con la “gimmick” della realtà virtuale. Il risultato è il titolo VR più piacevole che abbia recensito fino ad ora.

The House of Da Vinci VR Recensione

The House of Da Vinci VR è essenzialmente un’interpretazione in realtà virtuale del classico genere delle avventura punta e clicca. In questo caso specifico dei punta e clicca ad enigmi, con esplorazione limitata ma fortissimo focus sul risolvere puzzle dopo puzzle.

A differenza di quanto vi ho descritto parlando di Riven, The House of The Vinci VR è un’esperienza più lineare e che ottimizza sé stesso verso la qualità, proponendo però dei compromessi che possono far storcere il naso (e nei quali riscontro essenzialmente gli unici possibili difetti del gioco).

La struttura di gioco è a movimento limitato. Nonostante sia possibile guardarsi attorno liberamente e girare la visuale (cose che vengono tenute in conto nel buon game design) non è possibile girare liberamente per le strade di Firenze o nelle varie stanze della magione di Leonardo Da Vinci.

Invece il titolo obbliga a spostarsi verso alcune posizioni predeterminate, proprio come i vecchi puzzle game punta e clicca nei quali l’esplorazione altro non era che una seria di schermate, ognuna con il proprio enigma.

The House of Da Vinci VR Recensione enigmi
Gli enigmi spesso necessitano di un po’ di “smanacciare” che li rende molto immersivi.

Puzzle classici con quel pizzico di interattività extra

Il fulcro dell’esperienza è quindi la risoluzione di puzzle, man mano più complessi ma che non ho mai trovato troppo ostici. Il team di sviluppo ha voluto rendere ogni marchingegno molto interattivo e questo ha dato al game design un’impronta molto concreta. 

Non ci sono molti enigmi basati su ragionamenti particolarmente astrusi, piuttosto nella stragrande maggioranza le soluzioni sono piuttosto pratiche. Si tratta di capire come aprire una serie di mystery box piuttosto che congiungere indizi presi in luoghi differenti per raggiungere una singola soluzione.

Ogni stanza proposta ha diversi marchingegni e le soluzioni per aprirli sono sparse tra questi, ma non si arriva mai ad un livello di complessità esagerato, nei quali ci si ritrova a non poter capire che cosa fare. Al massimo, ci saranno degli indizi nascosti dai guanti segreti di Da Vinci, una delle meccaniche extra del gioco.

The House of Da Vinci VR Recensione immersività
L’immersività è aiutata dal comparto tecnico, anche con dettagli come il doversi spostare vicino alle candele per poter leggere delle pergamene

Questa meccanica però altro non è che un modo per dare una profondità extra ai segreti. Azionando il guanto destro si aziona una specie di visione magica, che permette di vedere alcune scritte normalmente invisibili e col guanto sinistro si può vedere il passato, altra cosa utilizzata per nascondere pezzi del puzzle e poco altro.

Azionare le varie invenzioni fittizie di Da Vinci è sempre divertente e mai troppo frustrante, per quanto occasionalmente le stanze sembrano non finire mai, con marchingegni su marchingegni aggiunti dopo ogni soluzione. Un problema minore, ma che mi ha occasionalmente stancato.

The House of Da Vinci VR Recensione Storia
La storia del gioco non è un punto di forza, fa il suo ma poco più.

Una storia semplice, sottofondo di una bella ambientazione

I limiti esplorativi di The House of Da Vinci VR (unito al fatto che ho giocato questo titolo tramite Steam e non nativo su Quest 3, dove però le recensioni sono comunque ottime) permettono al gioco di essere visivamente molto gradevole.

Purtroppo non si vede spesso la bellissima Firenze del 1500 dopo Cristo, ma in quei brevi scorci il fascino di una delle città più belle del mondo è apparente. La maggior parte dell’esperienza è all’interno di stanze segrete della magione di Da Vinci e anche queste sono realizzate molto bene.

I dettagli grafici sono molto curati, tanto che in ambito VR sono tra i migliori che mi siano capitati di vedere. Al prezzo del movimento limitato, si ottiene un titolo che non solo è bello da vedere ma non soffre minimamente di problemi di performance di alcun tipo.

Inoltre è anche un ottimo gioco per chi soffrisse di motion sickness. Se dovessi cercare a forza un altro difetto del titolo, al di fuori delle limitazioni dell’esplorazione, direi che la storia è decente, ma poco ispirata. Esattamente ciò che ci si aspetta da un titolo chiamato House of Da Vinci VR e niente più.

The House of Da Vinci VR è un titolo difficile da criticare. Decide di fare una singola cosa, essere una versione più interattiva ed immersiva dei classici puzzle punta e clicca,  e la fa bene. Se siete fan del genere e avete un VR questo è un titolo imprescindibile.

9
The House of Da Vinci VR è imprescindibile per chiunque ami il genere

Pro

  • Ottimi puzzle
  • Graficamente molto buono
  • Sa cosa vuol fare e lo fa molto bene

Contro

  • Esplorazione limitata
  • Storia ok
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