The Golf Club 2 – Recensione

Con The Golf Club 2 i ragazzi di Hb studios ci riprovano: a circa tra anni da The Golf Club che ci aveva impressionato con il suo editor, ci viene proposto il sequel riveduto e corretto. Rispetto al predecessore i contenuti sono maggiori e il layout risulta più completo e accattivante.

Semplificare il Golf a “mettere in una buca una palla con una mazza” e piuttosto riduttivo, qui ci troviamo di fronte ad un titolo ostico da padroneggiare come lo sport che porta nelle nostre case.

SPA-GHE-TTI !!!!

Si inizia con un completo tutorial che però fa intuire la strada intrapresa dagli sviluppatori. Da subito vengono usati termini tecnici o mostrate tecniche senza particolari spiegazioni su quando utilizzarle. Insomma se non si è pratici del vero golf alcuni passaggi non saranno cosi semplici, soprattutto una volta sul campo.

Si passa dalla velocità di esecuzione dello swing (da eseguire con lo stick analogico) al ritmo dello stesso, all’influenza del vento, tipologie di colpo, loft delle mazze, e molto altro ancora.

Il golf non è uno sport per tutti

Una volta creato il nostro alter ego virtuale con un completo editor, si viene buttati in campo. Fin dalle prime battute si capisce che la curva di apprendimento è molto ripida e schizza verso l’alto in un attimo. Spesso il gameplay metterà a dura prova la nostra pazienza, ma abbiamo di fronte una simulazione di golf che non contiene nulla di arcade.

Quindi dimentichiamoci i comandi semplificati di Rory McIlroy PGA Tour ne tanto meno effetti speciali ipercolorati in stile Everybody’s golf: preparatevi a un livello di sfida importante, anche se potrebbe allontanare i giocatori meno pazienti o neofiti del genere.

L’inferno verde

Come già detto si andrà a utilizzare lo stick analogico per imprimere la forza del nostro colpo simulando l’azione dello swing con la levetta, oltre a dove considerare dove far atterrare la pallina, la pendenza del terreno, la tipologia e il vento, il tutto facendo un movimento il più fluido possibile per non incappare i colpi flosci o con traiettorie sbilenche.

Ma la sfida nella sfida sarà quella di padroneggiare il colpo con il putt dove saranno richieste precisione e una lettura del terreno degne del Tiger Woods dei bei tempi. Questo in realtà più per colpa della calibrazione degli stick in questo colpo, dove l’imprecazione sarà dietro l’angolo per aver buttato via il birdie della vittoria.

Fortunatamente è stato rilasciato un’aggiornamento che dalle prime partite ha migliorato la situazione.

Ci vediamo in club house

Il primo capito di The Golf Club era veramente crudo a livello di contenuti. Per ovviare a questo in The Golf Club 2 sono stati inserite le modalità carriera e le società. Nella prima possibilità il giocatore ha la possibilità di creare un proprio circuito gare per migliorare il proprio handicap e guadagnare crediti. Mentre nelle società è possibile creare un proprio club in cui organizzare tornei con gli altri iscritti.

A conti fatti le società non sono altro che una carriera aperta alle altre società del gioco dove è possibile iscriversi a tornei delle altre società. Cosi facendo è possibile sfidare altri giocatori per guadagnare la valuta del gioco in modo da sbloccare oggetti per il proprio alter ego e per la propria società.

C’è da spostare una buca

Tra le varie modalità, ritroviamo ereditato e migliorato l’editor dei campi, che permette di creare sia il layout di un campo che ogni singola area.

Questa features permette al gioco di HB-Studios di aumentare la propria longevità mettendo a disposizione dei più smanettoni un ottimo editor in cui si possono divertire a creare ogni tipo di situazione, e all’utilizzatore dei contenuti un numero pressoché infinito di campi su cui giocare.

The Golf Club ci accompagna alla scoperta del golf con qualche schiaffo al morale e qualche incertezza nel gameplay e nel framerate, ma sul panorama videoludico è il migliore del suo genere.