The Godfather – Recensione The Godfather
Il ritorno della famiglia
Tratta dal celebre romanzo di Mario Puzo, la trilogia cinematografica curata da Francis Ford Coppola è sicuramente una tra le più rinomate in tutto il globo, con i suoi personaggi entrati nell’immaginario collettivo (primo fra tutti Don Vito Corleone, impersonificato dal grande Marlon Brando, che si guadagnò il secondo premio Oscar grazie a questa interpretazione), alle moltitudini di scene cult e alla nuova accezione che la trilogia ha saputo coniare riguardo a termini come famiglia, e soprattutto rispetto.
A distanza di oltre trent’anni dal primo film che narra le vicende della famiglia Corleone, EA si propone di creare un videogioco che riesca a dare vita alle stesse atmosfere del primo Padrino, pur con tutte le problematiche che possono nascere (prima fra tutte l’opposizione di Coppola) quando si prova a convertire un tale capolavoro in un formato come quello videoludico.
Alle dipendenze di Luca Brasi
Siamo nella New York degli anni trenta, a Little Italy, dove un uomo vede la sua attività bruciare davanti ai suoi occhi prima di venire crivellato da colpi di mitra appartenenti ai sicari di Don Barrese, un influente capo malavitoso della grande mela.
La moglie, ma soprattutto il figlio, vedono tutto, e vengono calmati da un’altra figura di spicco della città, Don Vito Corleone, il quale promette al ragazzo in lacrime che avrà la sua vendetta a tempo debito.
La scena si sposta a dieci anni più tardi, la moglie dell’uomo assassinato e madre del protagonista chiede aiuto a Don Vito Corleone, poiché il figlio pare essersi messo nei guai.
Il Padrino, da uomo d’onore qual’è, manda in aiuto del giovane il suo più spietato sicario: l’imponente Luca Brasi, un vero e proprio animale, che salva il protagonista da tre bifolchi che lo stavano malmenando picchiandoli a sangue e con noncuranza con un tubo di ferro.
Brasi vi insegnerà come malmenare i vostri nemici, e vi prenderà sotto la sua ala protettiva, facendovi compiere delle mansioni per conto della famiglia Corleone, come riscuotere il pizzo dai negozianti (“ragionando” in modo più o meno pacato con i proprietari dei negozi), inserendovi nel mondo del racket e in quello del gioco d’azzardo.
Con il passare delle ore il giovane picciotto riuscirà ad entrare sempre di più nelle grazie dei Corleone, ad ottenere maggior rispetto e divenire una figura di spicco all’interno della famiglia.
Tutta la trama del gioco si svolge parallelamente a quella della trilogia cinematografica: dovrete portare il Padrino in ambulanza fino all’ospedale, fare da guardia ed eliminare i sicari mandati dalla famiglia Tattaglia, e intraprendere varie missioni che sfociano nelle scene cult della trilogia: come dimenticare quando ricatterete un produttore cinematografico facendogli ritrovare la testa di un cavallo morto sul letto?
“Sono anni che vieni a casa mia, e non mi hai ancora offerto il caffè…e questo non è rispetto.” (Don Vito Corleone)
Il titolo EA è incentrato sul free roaming (come i celebri episodi della serie GTA o Mafia) permettendo al giocatore di circolare liberamente per la città (divisa in quartieri influenzati da diverse famiglie mafiose) tra una missione e l’altra.
Il sistema di controllo si dimostra estremamente funzionale, grazie anche alla possibilità di cambiare la visuale delle telecamere attraverso l’analogico di destra del joypad, inoltre i controlli si differenziano in base all’azione che dovrà compiere il protagonista: durante un combattimento corpo a corpo utilizzeremo la levetta analogica per colpire il nemico, mentre nelle sparatorie utilizzeremo i tasti dorsali per locare e colpire il vostro bersaglio.
Potrete far fuori coloro che non hanno rispetto per la famiglia nei modi più svariati possibili, attraverso l’utilizzo di diversi tipi di armi e con metodi diversi, resi possibili da un’ottimo utilizzo di tutti i tasti del joypad e delle levette analogiche, il tutto senza complicare le cose, ma dando le stesse possibilità che potrebbe avere lo stesso titolo giocato attraverso una tastiera, ma sicuramente con una maggiore immediatezza.
E’ da segnalare inoltre la possibilità di potenziare il proprio personaggio dopo aver completato missioni o quest secondarie (che sono molte e sparse per tutto l’ambiente di gioco), scegliendo quale abilità aumentare: quelle del combattimento corpo a corpo, armi da fuoco, velocità, energia e abilità da strada.
Un aspetto importante del titolo EA è dato dal risvolto che hanno le azioni compiute dal giocatore sul delicato equilibrio tra le potenti famiglie che controllano la città: se colpirete spesso una famiglia rivale, finirete ben presto con lo scatenare una guerra aperta, e per non avere tra i piedi anche la polizia locale potrete sempre corrompere qualche agente con qualche mazzetta, il che lo renderà ben disposto a chiudere un occhio di fronte ai vostri loschi affari.
La grafica del gioco è sicuramente ben curata, la realizzazione poligonale dei personaggi è di buona fattura, le ambientazioni della New York degli anni 40 sono ben ricostruite, e il motore grafico è fluido e non presenta rallentamenti di sorta. Manca forse un po’ di varietà nel tipo di personaggi e nei mezzi presenti nella Grande Mela e, anche se discreta, va detto che la grafica non sfrutta del tutto le potenzialità del vecchio monolite nero.
E’ da sottolineare l’editor con cui potrete modificare a vostro piacimento l’aspetto del vostro protagonista non solo nelle fattezze, ma anche nel vestiario, attraverso il quale acquisirete un aspetto più o meno rispettabile, cosa non da sottovalutare, dal momento che in un gioco come Il Padrino, il rispetto è tutto.
La colonna sonora, pur riprendendo molte melodie del film, lascia un po’ a desiderare, poiché accompagnando le varie sessioni di gioco resta ai margini, senza riuscire mai a dare spessore ad alcuni momenti clou della trama, specie nelle fasi più concitate.
Ottimo invece il doppiaggio dei personaggi, specie quelli più importanti con cui vi troverete ben presto ad avere a che fare.
Il titolo EA presenta sicuramente una buona longevità di base: il gioco è diviso in vari capitoli che scorrono del tutto paralleli alla trama cinematografica, ma ci sono svariate quest da intraprendere in tutti i quartieri di New York, e molti segreti da scovare che non faranno certo storcere il naso ai giocatori che desiderano completare questo gioco nella sua interezza.
Un titolo certamente di ampio respiro, con all’interno molte chicche che faranno la gioia anche degli amanti del capolavoro di Coppola: ad ogni missione completata saranno visibili in un menù alcune scene del primo film della trilogia, in lingua originale e sottotitolato in italiano.
Un gioco che non potrete rifiutare
Il Padrino è sicuramente un buon titolo, dotato di un ottimo gameplay e capace di ricreare alla perfezione lo scenario presentato nelle celebri pellicole, pur offrendo una trama parallela che per forza di cose non riesce a reggere il confronto con quella del film (cosa non così grave se pensiamo alla portata di tale capolavoro).
Il titolo EA si difende comunque bene, e non sfigura di fronte a titoli come Mafia o alla serie GTA, non riuscendo nell’intento di mostrarsi così libero da ogni vincolo come solo i titoli Rockstar Games sanno essere.
Consigliato a chi ama il romanzo di Puzo e la trilogia di Coppola, e perché no, anche a chi vuole passare qualche ora a far dormire i nemici con i pesci.