The Gardens Between – Recensione
Che cos’è l’amicizia se non un viaggio nel tempo, presi per mano con la persona a cui si è più legati? The Gardens Between è senza dubbio un cammino, ma anche l’enorme balzo che The Voxel Agents ha compiuto passando dalle piattaforme mobile a quelle ben più esigenti e importanti come PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch. La tematica scelta, quella dell’amicizia in fase giovanile, si presta benissimo a rappresentare un ideale percorso verso la maturità tanto dei protagonisti quanto degli sviluppatori di questo interessante titolo.
Amici d’infanzia
Quasi tutti noi in fase pre-adolescenziale siamo stati avvolti da quell’innocenza e quella fantasia tipiche dei bambini, che rendono incredibili anche le situazioni più quotidiane. Per questo non stupisce l’alone di surrealismo che permea durante tutta l’esperienza di gioco di The Gardens Between. Qui scopriremo il magico viaggio di Arina e Frendt attraverso una serie di isole, dopo essere stati risucchiati da un vortice temporale. La collaborazione tra i due ci porterà a scoprire situazioni del passato attraverso sette isole, ciascuna delle quali divisa in tre livelli.
Inutile nascondere il fatto che The Gardens Between deve molto al mondo dei titoli mobile, a partire dal noto Monument Valley. Lo si evince, oltre che dal genere, soprattutto dalla semplicità dei comandi: un pulsante per andare avanti, uno per riavvolgere il tempo e uno per compiere azioni, tutto qui. Imparare i comandi del titolo risulterà quindi semplice e immediato così come le meccaniche di gioco stesse.
Lo scopo di ogni isolotto è infatti quello di raggiungerne la cima e inserire una lampada in cui avremo immagazzinato una fonte di energia presente in ogni livello e in grado di liberare il ricordo collegato a quel particolare luogo. Per farlo dovremo manipolare il tempo e interagire con alcune particolari presenze disseminate all’interno del livello. Andando avanti nella nostra avventura le cose si faranno più complicate per Arina e Frendt, ma il livello di difficoltà generale non risulterà mai impossibile. Per questo la longevità del titolo si attesta su pochissime ore di gioco e senza nessun incentivo volto a ricominciare la storia, se non per sbloccare i classici achievements (17 nella versione Steam).
Surrealismo color pastello
Per quanto breve, l’esperienza di gioco di The Gardens Between è particolarmente riuscita oltre che per un interessante gameplay, soprattutto grazie a un livello grafico perfettamente adatto al titolo: colpo d’occhio in grado di restituire un’esperienza visiva fiabesca e accattivante grazie ai suoi colori pastello e ai suoi semplici ma efficaci effetti di luce.
La collaborazione con Tim Shiel, compositore australiano di musica elettronica, completa l’opera di The Voxel Agents regalandoci una colonna sonora dall’atmosfera incredibile. Il comparto sonoro è completato inoltre da un’effettistica ben realizzata e credibile, che sopperisce alla mancanza di qualsivoglia dialogo. Ultima nota riguarda la completa localizzazione del titolo, da intendersi però limitatamente ai menù di gioco e ai titoli di testa e di coda, vista la mancanza di descrizioni o dialoghi.
The Gardens Between è quello che vorremmo sempre avere da un puzzle game: rompicapo semplici ma, allo stesso tempo, impegnativi, una trama interessante nella sua semplicità e una resa audio visiva appagante e in grado di coinvolgere maggiormente nell’esperienza di gioco. Nonostante la brevità del titolo, i ragazzi di The Voxel Agents sono riusciti a confezionare un prodotto che può dire la sua anche all’interno del panorama PC e console.
Pro
- Trama semplice ma non banale
- Buon mix tra semplicità e difficoltà degli enigmi
- Aspetto grafico e colonna sonora d'impatto
Contro
- Troppo breve