The Elder Scrolls Online: Morrowind – Recensione
The Elder Scrolls Online: Morrowind non ha bisogno di presentazioni. È sempre difficile mettersi a recensire un titolo parte di una lunga tradizione di videogiochi. Non servirebbero nemmeno tante parole perché il titolo direbbe già tutto, ma bisogna pur scendere nei meandri del videogioco per poterne sviscerare pregi e difetti. Per la verità, in questo caso, i pregi superano fin troppo i difetti e potremmo chiudere questa recensione direttamente con questa frase.
Chi, infatti, non conosce la serie The Elder Scrolls? Tutti noi abbiamo giocato ad almeno un titolo di questa famosissima serie nella nostra vita. Fra noi c’è chi ha cominciato sicuramente da Oblivion, uno spartiacque vero e proprio nella storia dei videogiochi, e poi c’è chi ha cominciato direttamente sulle innevate montagne di Skyrim. Ma c’è un’altra tipologia di giocatore: il vecchio (stampo) che ha giocato addirittura al capitolo antecedente a Oblivion: Morrowind. Proprio Morrowind è oggetto dell’espansione per The Elder Scrolls Online che riporta i fanatici e i nostalgici della serie agli albori della vita da videogiocatori. Morrowind fu solo il terzo videogioco della seria dopo The Elder Scrolls: Arena e The Elder Scrolls: Daggerfall, ma è anche quello che in maniera maggiore fu apprezzato, tanto da guadagnarsi plausi e premi a distanza di vent’anni.
Con questa espansione Bethesda ci riporta indietro di molti anni ma allo stesso tempo crea una Morrowind al passo coi tempi e con quanto le moderne tecnologie mettono a disposizione. Diciamo subito che, nonostante il gioco sia a tutti gli effetti un MMORPG, questa caratteristica non si nota più di tanto e non inficia quasi mai lo svolgimento della trama grazie a un sapiente e perfezionatissimo uso degli NPC, i quali, nonostante la presenza su schermo di altri giocatori umani, non avranno occhi che per noi.
La terra di Morrowind, inoltre, è stata resa magnificamente e siamo probabilmente di fronte alla miglior grafica mai vista in un MMORPG. The Elder Scrolls Online: Morrowind non scende a compromessi e si dota di texture ottime e allo stesso tempo leggere (se avete la potenza di calcolo giusta e una scheda video di fascia medio-alta), di elementi architettonici e paesaggistici realizzai con cura, di suoni diversificati e con la giusta profondità di campo.
Le paludi sono piene di giunchi che si piegano al vento, i villaggi pieni di animali da cortile che scorrazzano e di NPC che svolgono le più disparate attività quotidiane, come tenere pulita a colpi di ramazza la soglia della propria abitazione o mettere nel recinto le “galline” (i Guar, piccoli rettili tenuti dagli abitanti alla stregua di simpatiche galline). Le costruzioni piramidali della capitale e dell’intera isola posta al centro della regione sono magistrali. L’occlusione ambientale evoca addirittura la sfocatura data dal calore che alza vapore acqueo. Insomma: sembra perfetto, ma si sa, la perfezione nasconde qualcosa.
In questo caso la tanto ostentata bellezza deve pur nascondere un po’ di polvere sotto al tappeto. Sebbene The Elder Scroll Online: Morrowind sia riuscito a liberarsi dai problemi di glitch che affliggono i suoi simili c’è ancora qualcosina da migliorare per quanto riguarda la solidità dei poligoni e il fatto che alcuni oggetti ambientali possano essere letteralmente attraversati come fossimo fantasmi.
Un altro elemento di possibile disturbo è l’affollamento di altri giocatori umani su schermo. Nelle zone in cui vi è un NPC piuttosto importante e al quale si fa visita piuttosto spesso, vi è un tale assembramento di personaggi umani da non permettere l’interazione con il personaggio controllato dalla IA.
A livello di trama sappiamo tutti benissimo che da un MMORPG non ci si può aspettare più di tanto e The Elder Scrolls Online: Morrowind da questo lato si impegna ma potrebbe fare molto di più. Purtroppo i presupposti della trama, cioè la perdita di divinità da parte del Dio-Re degli elfi oscuri Vivec, non sono dei migliori.
Fin da subito la storia non ha mordente e si capisce fin troppo bene che questa è stata scritta per il solo scopo di far girare il giocatore come una trottola in un mondo tanto ben realizzato graficamente. Un plauso va comunque fatto al doppiaggio inglese perfetto e stimolante e ai modelli degli NPC: realizzati in maniera sublime e a tratti sexy.
I combattimenti soffrono, anche se raramente, di cali di frame e disconnessioni improvvise, mentre l’immenso e incommensurabile mondo di gioco si riduce all’isola di Vvanderfell, la quale, nonostante sia enorme, è anche piena zeppa di pericoli dietro ogni angolo, tanto da rendere l’esplorazione libera quasi impossibile nelle prime fasi di gioco. Ne viene fuori un gioco che vuol mantenere il giocatore su dei binari ben definiti in modo da non stancarlo con l’eccessiva grandezza della mappa. Il risultato è buono, ma qualcuno potrebbe anche stancarsi di non poter uscire dai sentieri a piacimento perché solo pochi metri più in là c’è un golem gigantesco…
The Elder Scrolls Online: Morrowind resta uno dei migliori MMORPG (se proprio non vogliamo dire “il migliore”) di tutti i tempi e lo dimostra con meccaniche solide, una grafica ineccepibile e un mondo di gioco vasto e intrigante, adatto alle anime avventurose. Peccato per quella trama poco incisiva. Peccato davvero.
Pro
- Comparto grafico mozzafiato e senza sbavature
- Nessun problema di connessione
- Ottima sincronizzazione dei server
- Offre una vera e propria seconda vita a Morrowind
- Mondo di gioco vastissimo
- Molto Social
Contro
- Si poteva fare di più dal punto di vista sonoro
- Trama non ineccepibile e banale