The Elder Scrolls: Legends – Recensione
Il pubblico non è certo nuovo ai giochi di carte collezionabili online, genere al quale appartiene The Elder Scrolls: Legends. Il successo nei decenni passati di Magic e Yu-Gi-Oh! non ha semplicemente fatto nascere innumerevoli altri giochi, ma ha fornito agli sviluppatori l’opportunità di gestire un proprio gioco digitale. Niente più carte tra le mani o pacchetti da comprare in negozio, ora le carte collezionabili sono su computer, cellulari e tablet.
Inutile dire che il più famoso è Hearthstone di Blizzard, del quale potete leggere le recensioni dell’ultima avventura (Una Notte a Karazhan) e dell’ultima espansione (I Bassifondi di Meccania), in attesa della nuova espansione che uscirà a metà aprile. E se Blizzard ha fatto la sua mossa molto tempo fa, recentemente si sta affacciando al mercato anche Gwent, il gioco di carte di The Witcher, di cui trovate qui la nostra anteprima. Ma, un po’ in sordina, forse a causa di una pubblicità che non ha esattamente raggiunto molti, anche Bethesda ha deciso di dire la sua.
The Elder Scrolls: Legends ha avuto una closed beta da Aprile 2016, divenuta open ad Agosto. Da allora chiunque è stato in grado di testare il gioco nella sua fase di sviluppo, fino a pochi giorni fa, quando è stato rilasciato ufficialmente. Il 10 Marzo 2017 è quindi il day one di The Elder Scrolls: Legends, e tutte le carte e gli obiettivi ottenuti in fase di beta sono stati mantenuti dagli utenti che sono stati fedeli fino a questo momento. Ma è da adesso che si fa sul serio: è prevista a breve, infatti, un’espansione che apporterà nuove carte e meccaniche. Di questa espansione parleremo all’uscita, per il momento concentriamoci sul gioco base.
Zona di luce, zona di ombra
Le meccaniche di The Elder Scrolls: Legends, almeno come base, sono molto simili a quelle di Hearthstone. Ogni giocatore ha a disposizione dei cristalli di Magicka (che partono da 1 e che incrementano di uno ogni turno) da spendere ogni turno per giocare carte creatura o carte magia. Le carte magia hanno effetti istantanei molto variegati (oppure possono essere magie di Supporto che rimangono sul campo e danno il loro effetto passivamente fin quando non vengono distrutte), mentre le carte creatura possiedono i valori di attacco e di punti vita ed eventuali effetti speciali. Fin qui tutto molto classico: ogni turno ogni giocatore può giocare carte creatura o magia e attaccare le creature dell’avversario o direttamente i suoi punti vita con ognuna delle creature poste sul campo in un turno precedente. Ciò che rende veramente speciale The Elder Scrolls: Legends e crea un vero e proprio tripudio di strategie e tattica, è la presenza di due diverse aree di gioco che dividono il campo: le creature poste su un’area possono attaccare solamente gli avversari posti sulla stessa area. Oltretutto l’area di destra, diversamente da quella “normale” di sinistra, è chiamata Zona di Ombra e rende inattaccabili per un turno tutti i mostri evocati in tale zona.
Basterebbe già questo a dare una profonda identità al gioco, ma c’è molto altro. Le creature hanno in comune alcuni effetti con quelle di Hearthstone (come per esempio la Provocazione, qui chiamata Guardia, che non consente attacchi diretti al giocatore prima di liberarsi della creatura dotata di questa abilità, oppure Carica, che consente un attacco nello stesso turno dell’evocazione), ma possiedono anche diversi effetti inediti. Prosciugamento fa recuperare al giocatore Punti Vita pari ai danni inflitti dalla creatura, Tocco Letale permette alla creatura di distruggerne una avversaria a prescindere da quanti danni infligge, Furto permette alla creatura di attivare un effetto speciale se infligge danni ai PV del giocatore nemico, Rigenerazione fa tornare i PV di una creatura al massimo all’inizio del suo turno, o ancora Sfondamento che permette di infliggere alla vita dell’avversario danni pari alla differenza tra il valore di attacco della nostra creatura e quello della creatura nemica che è stata attaccata.
La meccanica più interessante, però, è il sistema di Rune, che permette di vedere veri e propri ribaltamenti di vantaggio. Ogni giocatore (che ha 30 PV) possiede 5 Rune, posizionate attorno al ritratto del proprio avatar. Ogniqualvolta un giocatore perde 5 PV una runa viene distrutta e viene pescata una carta. Già questo porta un considerevole vantaggio alla mano del giocatore offeso, ma, come se ciò non bastasse, esistono alcune carte dotate dell’attributo Profezia: se una carta del genere viene pescata in seguito alla distruzione di una Runa, può essere giocata immediatamente, anche nel turno avversario, e senza alcun costo di mana. Inutile dire che questo porta la strategia a livelli ancor più alti, permettendo ai giocatori di studiare il proprio mazzo anche basandosi su questa meccanica molto particolare, che più di una volta ha portato alla vittoria un player che sembrava spacciato.
Storia ed Evoluzioni
Un’altra differenza rispetto ad Hearthstone è il fatto che il mazzo è formato da 50 carte, piuttosto che 30. Ogni carta ha un limite massimo di 3 copie, comprese le Leggendarie (ma ne esistono alcune, molto potenti, che sono limitate a 1 copia per mazzo), e ogni mazzo può essere composto da un massimo di due “categorie” diverse. Se in Hearthstone infatti ci sono le classi (e quindi ogni mazzo può essere composto da carte “neutrali” e da quelle esclusive per la classe scelta), in The Elder Scrolls: Legends le carte non Neutrali si dividono in 5 attributi differenti: Forza (che si basa su armi da equipaggiare alle creature e su creature con Carica, Sfondamento e dall’alto valore di attacco), Intelligenza (che si basa su magie e artefatti), Volontà (che si basa sul calare numerose creature e guadagnare punti vita), Agilità (che si basa su Furto e su tattiche meschine come il Tocco Letale e il cambio di zona), e infine Resistenza (che si basano su Guardia, Rigenerazione, e creature dagli alti Punti Vita). Ogni giocatore può quindi decidere se creare un mazzo “puro”, usando una sola categoria più le carte neutrali, oppure se scegliere due diverse categorie usando anche speciali carte “bicolore” esclusive di ogni accoppiata di categorie. I giocatori non sono quindi limitati da una classe, ma possono scegliere una razza tra le tante disponibili negli avatar e questa determinerà la natura di alcune carte ricevute in regalo, ogni 3 vittorie.
Oltre alle battaglie normali e a quelle classificate (che ci permetteranno di ottenere da 0 a 3 copie di una carta Epica nuova creata appositamente ogni mese, a seconda del rango raggiunto), è presente anche l’immancabile arena, che al prezzo di 150 monete (o di un pagamento con valuta reale) ci permetterà di cimentarci in un’esperienza single player o contro avversari reali, in una scalata verso le, rispettivamente, 9 o 7 vittorie prima di subire 3 sconfitte. A seconda delle vittorie ottenute si otterranno premi considerevoli sotto forma di pacchetti di carte, monete o cristalli per creare le carte che desideriamo – decisamente più convenienti rispetto alla spesa di 100 monete per un singolo pacchetto.
La parte interessante è la presenza di una modalità Storia single player per i neofiti. In questa modalità prenderemo le sembianze di un “Eroe dimenticato” in viaggio per evitare che il malvagio elfo Naafirim evochi i demoni Daedra e li rilasci in giro per il mondo. Proseguire con la trama ci farà ottenere alcune carte iniziali con un simbolo verde in un angolo, che si evolveranno in una versione più potente una volta raggiunto un certo livello di esperienza dell’account. Oltre a ciò, in alcuni punti della modalità storia dovremo effettuare alcune scelte su come comportarci (come per esempio scegliere se uccidere un nemico o se lasciarlo in vita) e ciò cambierà radicalmente la carta che otterremo come ricompensa.
Gente che parla a se stessa
Graficamente The Elder Scrolls: Legends è abbastanza essenziale: i menù sono semplici e ben strutturati e la plancia di gioco mostra tutto il necessario, dando le dovute spiegazioni per ogni effetto semplicemente tenendo il mouse puntato sulla carta. Le musiche sono molto suggestive, mentre una nota di demerito va al doppiaggio italiano: nonostante sia di buona fattura, si nota immediatamente la scarsità di doppiatori, e ciò risulta in moltissime creature che utilizzano la stessa voce per la loro evocazione o il loro attacco; non è raro osservare due o tre creature diverse in campo contemporaneamente che parlano con la stessa voce, dando una sensazione un po’ fastidiosa a causa di un latente senso di “risparmio”.
A parte ciò, il titolo è assolutamente all’altezza del nome che porta e delle produzioni concorrenti, forse addirittura una spanna più in alto. Inutile dire che la longevità è praticamente infinita, e abbiamo notato una certa generosità nell’elargire carte Leggendarie in confronto alle produzioni concorrenti.
The Elder Scrolls: Legends è una produzione di tutto rispetto, che prende le basi di giochi già affermati e le approfondisce, proponendo meccaniche nuove e originali, molto innovative e dal gigantesco potenziale strategico. A nostro parere questo gioco attualmente è una spanna sopra a tutti gli altri di questo genere, e siamo veramente curiosi di vedere quale sarà il suo futuro e dove si rivolgerà il meta con l’arrivo della prima espansione, di prossima uscita. Un peccato per il doppiaggio italiano realizzato un po’ al risparmio, ma ciò non influisce minimamente sulla qualità del prodotto, consigliato veramente a tutti.
Pro
- Alte possibilità di strategia e tattica
- Una nuova carta ogni mese
- Grandi potenzialità
Contro
- Doppiaggio italiano un po' povero