The Elder Scrolls IV: Shivering Isles – Recensione The Elder Scrolls IV: Shivering Isles

Seconda espansione: secondo miglioramento

Dopo Knights of the Nine, prima espansione di Oblivion, la Bethesda sforna un altro spin off della serie che ha battuto la concorrenza senza problemi: Shivering Isles. Aggiunte nella trama, miglioramenti nelle caratteristiche tecniche, maggiore qualità dei personaggi e della giocabilità: un’espansione che supera anche la precedente, già superiore al gioco di parecchio.

Demenza e Mania arrivano a Cyrodill

Installata l’espansione, la prima cosa che noteremo è la comparsa di un’isoletta vicino a Bravil; recandoci presso questo nuovo luogo, vi troveremo un portale, apparentemente comparso dal nulla, e una guardia davanti ad esso che ci scoraggerà dall’attraversarlo. Dopo aver giustamente ignorato i consigli del soldato ed esserci inoltrati dentro il nuovo portale, faremo la conoscenza del logorroico e petulante Lord Sheogorath, dio della pazzia, che ci affiderà il compito di salvare il regno dalle oscure forze di Jyggalag, Grigiamarcia e Cavalieri dell’Ordine. Nel caso in cui decidessimo di accettare un così oneroso incarico, cosa più che ovvia per dare ragione e significato a questa espansione, Sheogorath ci sottoporrà ad una prova: sconfiggere il guardiano di Passwall, una delle città poste al confine di Cyrodill. Una volta portata a termine questa breve ma intensa quest decideremo se inoltrarci nelle oscure ed angosciose terre di Demenza, luogo tutt’altro che ameno, tetro, cupo, dai colori smorti e pieno di inquietanti creature; oppure nelle ridenti zone di Mania, luogo dall’aspetto accattivante, pieno di gente sempre in festa e contornato da una fitta vegetazione multicolore. Insomma una bella trama elaborata e non buttata lì giusto per mettere sul mercato un’altra espansione: un minimo di altre 20 ore da dedicare al nostro Oblivion.
Shivering Isles non è certo povero in quanto a novità e aggiunge anche alcuni mostri nuovi al capolavoro Bethesda, come alcuni insetti giganti o altri esseri preistorici o, ancora, serpenti enormi e piuttosto pericolosi. L’IA dei nuovi nemici è particolarmente ben implementata: non di rado i mostri attaccheranno in gruppo sentendosi minacciati e difficilmente riusciremo a farli fuori senza riportare neanche un graffio. Tra i nuovi nemici, spiccano i cavalieri dell’ordine, dotati di spade affilate e corazze di cristallo.
Se le missioni affidateci da Sheogorath non saranno altro che dei banali espedienti per salire di livello e condurre il giocatore fino alla fine dell’espansione, decisamente più stravaganti ed appassionanti saranno le missioni secondarie, che, per quanto strampalate possano sembrare, sono divertenti e avvincenti.


Nuove pazzie per il nostro alter ego

Oltre quella già descritta dei nemici, l’IA generale dei personaggi, sia quelli principali con i quali interagiremo, sia quelli secondari è buona e non si discosta quasi per nulla da quella utilizzata circa un anno fa per Oblivion. Inutile esprimere un commento sulla giocabilità, identica al gioco base in tutto e per tutto, sia per quanto riguarda il combattimento e sia per quanto riguarda la gestione del proprio personaggio. Una bella novità è rappresentata dall’inventario, al quale sono stati aggiunti nuovi ingredienti, fra questi il minerale della follia e l’ambra da sfruttare per produrre nuove armi e corazze speciali. Si aggiungeranno nuove armi particolari e dalle funzioni inedite, tutte guidate da un pizzico di pazzia, come anche tutte le quest che affronteremo, degne del Dio della Pazzia. Si riprende anche l’ambiente fantasy che caratterizzò a suo tempo Morrowind e che era stato abbandonato nella versione base di Oblivion: le caverne, gli antri oscuri, i villaggi, saranno tutti mossi da alto ingegno fantasy.


Ah! quelle traduzioni…

Tecnicamente parlando, il gioco non offre granché di nuovo rispetto alla versione base: grafica e sonoro sono pressappoco identici, e ovviamente questo non è un male, ma un miglioramento non fa mai male. Ancora una volta ottimi gli effetti di illuminazione dinamica, migliorati i colori del gioco, molto più vivaci, sgargianti e sicuramente più suggestivi e d’impatto. Ottima la colonna sonora, rimasta invariata rispetto al gioco base, eccellenti gli effetti sonori ma, ancora una volta, appena sufficienti i dialoghi, gestiti da poche persone con le voci che man mano risulteranno essere troppo simili l’una all’altra; ancora troppi diffetti di traduzione.

Ramingo, le isole tremanti ti aspettano

Shivering Isles è sicuramente migliore della precedente espansione, nteressante la trama che va ad aggiungere quel tocco di fascino in più ad uno dei migliori giochi di tutti i tempi. Inutile aggiungere altro, oltre al consiglio di fiondarvi in negozio e procurarvi una copia dell’espansione, in vendita a soli 29,99 Euro con tanto di confezione, affare per gli amanti del genere e cimelio per i collezionisti più accaniti.
Se avete amato Oblivion, apprezzerete questo add-on, e se, invece, non lo avete mai provato, questa potrebbe essere una buona occasione per prendere tutto insieme ed installare nel proprio computer un capolavoro senza precedente che continua a sbaragliare la concorrenza senza difficoltà.

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