The Elder Scrolls IV: Oblivion – Recensione The Elder Scrolls IV: Oblivion

Bentornato “Fantasy”

Oblivion, capolavoro che resterà nella storia, è sicuramente per tutti gli appassionati del genere un’opera d’arte grafica che lascerà a bocca aperta. Se dopo Morrowind credevate di non riuscire più a vedere un gioco fantasy come si deve, tirate un sospiro di sollievo: la Bethesda è tornata con qualcosa di sovrannaturale. Giocando al precedente The Elder Scrolls si restava affascinati dall’enorme mappa e dalle tante sfaccettature che poteva regalare il gioco: pensate dunque a questo, ed in più aggiungeteci anche una grafica sublime e un gameplay migliorato.
Se siete pronti ad annullare parte della vostra vita sociale, se siete pronti ad immergervi in un mondo fantasy ricco di dettagli che vi faranno restare incollati allo schermo dallo stupore, se volete vivere in prima persona una storia dove voi sarete i protagonisti, allora affilate la spada e lustrate la vostra armatura: il fato vi sta chiamando.
 


Welcome to my world

 

Salviamo il mondo! Oppure no?

Il punto di forza di Oblivion è la libertà di esecuzione del gioco, che è assente solo all’inizio, dove sarete obbligati a seguire una linea conduttrice che vi porterà a scoprire la vostra missione principale; dopodiché potrete decidere cosa fare della vostra esistenza. Potrete decidere di completare solo la trama primaria, che vi occuperà circa trenta ore di gioco, godervi il finale e spegnere la console: sicuramente una scelta che faranno in pochi, viste le infinite possibilità che offre questo immenso fantasy game. D’altro canto, potrete invece scorrazzare in piena libertà, uccidere più persone possibili, fermarvi ad ammirare le meraviglie di questo mondo, parlare, intraprendere azioni di scambio oppure effettuare le missioni secondarie. Per chi, in ogni caso, volesse seguire il percorso canonico e quindi affrontare una giusta miscela di trama e missioni secondarie, può iniziare cercando l’Erede: infatti, grazie all’amuleto ricevuto dall’imperatore nelle prime battute di gioco, avrete vinto un viaggio per salvare il mondo! L’avventura si sviluppa in maniera avvincente e innovativa, costellata da avversari degni della situazione, come ad esempio i Daedra che incontrerete durante le vostre permanenze nei portali: avversari che sapranno mettere alla prova le vostre capacità combattive. È comunque consigliabile non procedere direttamente alla fine della trama, ma sviluppare il gioco con delle pause, potenziandovi combattendo e ottenendo oggetti rari, entrare nelle gilde più inclini al vostro stile di gioco e fare tutto ciò che Oblivion permette. La massiccia rete di azioni a vostra disposizione, vi permetterà di prolungare questa stupenda esperienza videoludica e di arricchire la vostra mente con visioni di paesaggi paradisiaci. 
 


Il guardiano

 

Meravigliosa creatura

Il lavoro svolto dal team è stato mostruoso:  lo staff è stato in varie locazioni a fotografare le singole pietre, utilizzate poi per i rivestimenti degli edifici, in modo da riprodurre a un livello altamente definito le costruzioni; con questo metodo il gioco risulta unico e indimenticabile, un lavoro simile è ammirevole, i fatti parlano da soli. Quando uscite dalle segrete della prigione, vi si porrà davanti uno spettacolo che vi spiazzerà: passerà qualche istante prima di rendervi conto che state giocando a un gioco e siete ancora seduti sul vostro divano. Iniziamo col soffermarci sull’acqua: è difficile trovare nell’ambiente dei videogames una riproduzione così fedele e veritiera, i riflessi e i rapporti con le luci sono armoniosi e si intuisce l’estrema fluidità; anche quando nuotiamo si percepisce la forza di contrasto ed il moto dell’acqua che condiziona i movimenti del nostro personaggio. Inoltre troveremo particolari che aumentano il valore di questa produzione videoludica in ogni pianta, che avrà una sua forma e un suo movimento rapportato con il vento e le azioni del tempo. Passando poi a discutere delle armi e di tutto ciò che ci porteremo dietro nella nostra avventura, notiamo che queste sono curate nei minimi particolari: l’acciaio rasenta la realtà, il bronzo sembra lavorato come una volta facevano i veri fabbri, stupefacenti le scanalature, i simboli, l’elsa e la lama ottimamente proporzionate; il legno degli archi fino alle piume delle stesse frecce sono ampiamente particolareggiati e trovare difetti, a livello grafico, è davvero arduo. Proseguiamo con l’analizzare le armature, ad esempio quelle delle guardie: la loro imponenza salta subito all’occhio ed è facile notare che le parti sono tutte disegnate con dedizione e attenzione maniacale, tanto da renderci difficile trovare imperfezioni nelle texture o framerate ballerini. Perfetta è la scelta utilizzata per i paesaggi dove troviamo aloni di luce che si estendono tra i corpi e le piante, in linea con un ambiente fantasy degno di questo nome: insomma, un “glow effect” da favola e una rinnovata conferma dell’ottimo lavoro a livello tecnico. Dopo aver analizzato i paesaggi e i luoghi da esplorare passiamo alle città dove non potrete far altro che notare l’incredibile fattezza dei muri delle chiese, sia internamente che esternamente: vere opere tridimensionali che riportano a una visione antica e mistica di luoghi sotterrati da migliaia di anni, dimenticati e ora riscoperti in tutta la loro magnificenza. Oltre alle strutture cittadine si può notare che tutta la popolazione e le varie razze sono curatissime, sia nell’aspetto grafico che nelle mansioni da loro svolte; si poteva forse lavorare meglio sulla riproduzione di movimento, che non è affatto male ma non al top come le altre qualità esposte prima. Terminiamo, infine, con gli effetti visivi e di luce, dove troviamo le fiamme e le magie che non peccano qualitativamente: i colori sono vivi e variabili soprattutto nelle azioni del fuoco. Inoltre, altro colpo d’occhio notevole, è il cielo nel quale potete ammirare, durante la notte, la volta stellata quando non ci sono nuvole a coprirne la vista. Tirando le somme, Bethesda ha superato se stessa.
 


Antichità rinate

 
Il canto della natura

Un gioco come Oblivion, che finora è stato esaltato in diverse caratteristiche, non può mancare di una componente audio altrettanto importante: inutile dire che questa caratteristica tecnica è fondamentale, soprattutto perchè l’orecchio umano abbina suoni e visioni per creare un’immagine mentale, un processo che si amplifica quando siamo davanti a un qualcosa che cerca di essere emulato e vissuto con la miglior esperienza possibile. In Oblivion tutto questo è stato reso al massimo: quando camminate in un prato fiorito la musica è parte della zona in cui state camminando e si sposa con la natura circostante. Quando state combattendo, i rumori delle spade che si scontrano, le armature che si ammaccano, il respiro, il vento, tutto è fuso nell’insieme per darvi un’esperienza di gioco a 360 gradi. 
Anche gli animali, come i cavalli, oppure altri esseri fantasy che compongono il design della zona circostante, sono dotati di sonorità uniche, versi distinguibili e verosimili di quello specifico essere. Ogni persona ha una voce differente: potreste trovare somiglianze ma le stesse identiche voci saranno molto rare; non a caso anche il doppiaggio risulta buono e coordinato. Inoltre, dopo aver analizzato gli effetti sonori, facciamo anche notare una ricca quantità di colonne sonore, tutte stile “film epico”, alcune più concitate, altre da battaglia; questo ci porta semplicemente a dire che la qualità musicale è ottima, sia per le scelte effettuate sia per la corposità del suono.
Nulla è lasciato al caso, ogni tassello è al suo posto: queste sono le note per una sinfonia perfetta.
 


Il paladino

Spada&Scudo   

All’inizio della vostra avventura dovrete determinare razza, classe e specializzazione, oltre che l’aspetto fisico. A seconda dello stile di gioco che più vi aggrada dovrete decidere se impugnare una tunica e un bastone magico, un arco con un’armatura leggera, una massiccia armatura pesante con spada e scudo e via discorrendo.
Una delle opzioni interessanti è la possibilità di combattere sia prima persona che in terza. In entrambi i modi la visuale è ottima: si consiglia in ogni caso, durante gli scontri 1 Vs 1, di utilizzare la prima persona non solo per sentirsi dentro la battaglia, ma anche perché si ha una profondità migliore per schivare e contrattaccare. Ovviamente trovarsi in un combattimento in prima persona, dove vi sentirete pienamente coivolti risulterà impegnativo ma non troppo, realistico grazie alla la forza di attacchi e di schivate: tutto calibrato in grande stile. L’uso della spada e dello scudo, con una visuale in prima persona, vi donerà in pieno la sensazione di un combattimento medievale vero e proprio: anche l’uso del controller, o della tastiera, riescono a rendere ottimale l’esecuzione delle mosse e regala un’esperienza di gioco godibile al massimo delle possibilità. Inoltre, progredendo nei combattimenti e nel notare il miglioramento della vostra tecnica, oltre al continuo uso delle armi, a seconda di cosa avrete addosso e di cosa utilizzerete, le vostre abilità passive aumenteranno: quindi, se porterete sempre un’armatura leggera, la vostra esperienza con questo tipologia di armatura aumenterà ed aumenteranno le statistiche a vostro favore. Oltre alle tipologie di armi che vi si presenteranno sarà possibile incantare gli oggetti, trovarne con cariche magiche, riceverli in dono: insomma le opzioni sono tantissime e questo rende il gioco coinvolgente e vario per un divertimento che sembra non avere fine. Ogni volta che combattete, effettuate una magia, pregate o vi affidate ad un maestro guadagnerete dell’esperienza, ma non ci sarà una barra come nella maggior parte dei giochi: infatti il livellamento potrà essere completato solo se avrete accumulato punti abilità sufficienti e quando dormirete (ammesso che lo facciate), al vostro risveglio potrete aggiungere i punti alle statistiche che desiderete aumentare, come forza, agilità etc. Se avete molti soldi, potete velocizzare l’apprendimento delle vostre capacità e l’avanzamento del vostro livello grazie ai vari maestri specializzati, per una somma d’oro che aumenterà a seconda del livello che desiderate apprendere, verrete istruiti e con conseguente aumento della vostra abilità, per avanzare di livello necessiterete sempre del pisolino. Proseguendo poi nell’analisi degli oggetti da inventario bisogna sottolineare che ogni componente, dalle armi alle armature, che siano da mischia o dalla distanza,  si consumerà, costringendovi a farlo riparare dal fabbro, oppure ripararlo da soli a seconda delle abilità che svilupperete. Questo risulta sicuramente un approccio intelligente che eviterà di annoiare, oltre a dare la possiblità di riaffrontare diversamente il gioco con una classe diversa, sviluppando altrettante diverse qualità: ci sarà sempre qualcosa di nuovo da scoprire nel mondo di Oblivion, e se prima eravate diventati un ottimo fabbro, poi potreste diventare un ottimo alchimista.
Rimanendo in ambito "personaggio" avrete a disposizione tre barre per tenere sott’occhio il vostro alter ego: una per la vita, una per il mana, una per la stamina ovvero la stanchezza. Se la stamina sarà a zero i vostri colpi fisici saranno meno efficaci e la vostra corsa rallentata, ma non disperate: ci saranno pozioni per potervi curare, e oltre alla magia potrete ripristinare sia stamina che mana, dato che alcuni oggetti vi daranno bonus per recuperare più velocemente HP o MP.

È opportuno ora passare ad analizzare il mondo che ci circonda non solo a livello tecnico ma anche a livello di giocabilità. I luoghi che compongono Oblivion sono vastissimi e saranno, ovviamente, adornati da città, grandi sezioni boschive, ma anche dungeon, caverne, rovine e portali. Data questa grande vastità si crea la problematica dello spostamento che può essere ovviata tramite la corsa, usando un destriero ma anche saltando il viaggio con la modalità “automatico”; cosi facendo però rischiate di tralasciare particolari da scoprire nel gioco. Ma non solo le grandi valli percorribili rendono enorme questo titolo, perchè le azioni intraprese nel gioco determineranno la vostra sorte: se ucciderete una persona “chiave” per una certa missione, questa vi verrà preclusa, quindi attenzione a dove puntate la vostra lama. Con questa aggiunta si è creato un aspetto che porta ad ulteriori varianti, rendendo voi stessi i fautori del vostro cammino: un modo concreto per ampliare la libertà di gioco, già di per sè immensa.
L’unico difetto significativo che vale la pena di evidenziare è la posizione di salto: quando spiccate il salto, il vostro personaggio resterà come immobile in una posizione prefissata, senza effettuare il minimo movimento di adattamento, nemmeno se il salto è prolungato. Inoltre è sempre uguale, non c’è una sola variante  quindi, siccome il salto verrà usato molto spesso, la visione di tale rigidità risulta noiosa.
 


Non sapete cosa vi attende

 
La storia infinita

E’ proprio il caso di dirlo: questo gioco sembra davvero senza fine. Oltre alla quest principale, che di per sé supera la  durata media dei giochi in commercio e che vi metterà dinanzi a delle scelte così nette e determinanti che sarete naturalmente tentati a rigiocare per scoprire cosa celava l’altra strada, ci sono tantissime sub quest da completare. 
Per questo è chiaro che vi sono una moltitudine di sfaccettature in questo universo che prende il nome di The Elder  Scrolls IV, tali da renderlo sicuramente uno dei lavori più longevi in circolazione. Potete in ogni caso passare svariate ore ad ammirare incredibili orizzonti come quadri di paesaggi infiniti. Gusterete ogni più sperduta steppa, osservando anche la più semplice varietà floreale, ma anche scovare antichi templi e perduti altari divini, pregare per gli dei che vi possano dare benedizioni e fortuna per il vostro viaggio.
 


Uno dei tanti panorami mozzafiato

 
Opera divina

Senza il rischio di esagerare, si potrebbe definire proprio con queste parole la quarta uscita della saga The Elder Scrolls, soprattutto se paragonato alle produzioni odierne; non si può certo parlare di perfezione in quanto diviene abbastanza facile trovare sempre qualcosa che non si pone nel punto giusto, ma rapportati questi minuscoli difetti alla grandezza di un lavoro titanico come Oblivion si può tranquillamente parlare di un lavoro eccellente.
Ogni giocatore appassionato del genere, ma anche ogni appassionato di videogiochi, dovrebbe averne una copia. E se ancora non l’avete, correte a comprarla.
Anche se solo attraverso uno schermo, questo gioco riuscirà a farvi sognare.

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