The Elder Scrolls IV: Oblivion – Recensione The Elder Scrolls IV: Oblivion
Oblivion sbanca ancora una volta
Prima su PC, poi su Xbox 360, ora su PS3 e presto su PSP: Oblivion diventa un gioco poliedrico, che raccoglie successo su tutte le console che l’hanno ospitato, portando fama e gloria ovunque esso passi. Stavolta è toccato alla Sony avvalorarsi del successo che arreca questo grande capolavoro della 2K Games: Oblivion non solo arricchisce il mercato Sony per PS3 ma dimostra anche come la nuova console nipponica possa reggere un confronto già nelle prime battute con console concorrenti come PC e Xbox.
Poche ma significative le modifiche, che naturalmente si riguardano soltanto l’aspetto tecnico, lasciando intaccata trama e giocabilià.
Punto da sottolineare: la patch rilasciata un anno dopo l’uscita di Oblivion viene incorporata nella versione per PS3 che però sarà orfana della seconda patch rilasciata dalla 2K, lasciando così i fan Sony appesi alla speranza di un rapido intervento da parte del PS3 Shop Online.
Da prigioniero a salvatore della patria
Non è una novità ritrovarsi all’inizio di ogni capitolo dell’Elder Scrolls in una prigione dopo aver commesso chissà quale grave delitto che non verrete mai a sapere nel corso della storia: ma la cosa particolare è che, grazie alla dea bendata motrice di tutte le situazioni strane della vita, la vostra cella nasconde un passaggio segreto che porta dal castello all’esterno. Il vostro Re ha bisogno di quel passaggio: il castello è sotto assedio e lui può fuggire solo da quel passaggio. Sarà accompagnato da tre guardie e voi, naturalmente approfittando della situazione, non dovrete fare altro che seguirli e godervi questa evasione in grande stile.
Durante il tragitto dovrete attraversare tutte le segrete del castello infestate da topi e goblin che però facilmente saranno sbaragliati dai soldati che guidano il Re alla salvezza. La trama prenderà una piega sempre più misteriosa ed interessante, dalla morte del Re fino alla vostra fuga alla ricerca del suo unico figlio per ordine di sua Maestà: attraversando città, paesi, borghi, gilde, stringendo amicizie con furfanti e persone di alto rango vi ritroverete presto a combattere contro il vero cattivo della situazione fino a potervi godere il meritato successo dopo lunghissime ore di gioco. Questa presentazione fa ben intuire come, nel passaggio da console Microsoft a Sony, la trama non sia stata minimamente intaccata; d’altra parte perchè cambiare una trama così coinvolgente e che ha affascinato così tanti giocatori? Non vi sarebbe stato motivo che avrebbe retto.
La regola che vige in Oblivion è "libertà assoluta": non di certo paragonabile a quella di un GTA, perchè qui l’ambiente è totalmente diverso, ma il limite della trama principale è solo un fittizio tentativo di farvi concludere immediatamente il gioco.
Miriadi di quest secondarie, gilde su gilde nelle quali salire di grado e prendere posto a capo di queste, luoghi da esplorare, artefatti da recuperare e armi da scoprire: Oblivion non smetterà mai di appassionarvi e farete di tutto per non arrivare alla missione finale della quest principale prima di aver toccato le 50 ore di gioco, se non oltre.
Niente di particolarmente nuovo nella giocabilità
Il primo aspetto notevole del genere GDR lo troverete all’uscita delle prigioni del castello: dovrete "semplicemente" creare il vostro personaggio.
Potrete modificare l’inclinazione delle sopracciglia, il colore della pupilla degli occhi o il colore dei capelli, nonché la loro lunghezza, oltre alla classe e alla razza. Impossibile da odiare questo piccolo momento di gioco che vi permetterà di creare un alter ego con i fiocchi. Naturalmente parlare della giocabilità che non cambia assolutamente niente nel passaggio da PC, o meglio, da Xbox 360 a PS3, è riduttivo e siccome non presenta molte modifiche risulta superfluo addentrarsi maggiormente nei particolari. Ma naturalmente non mancherà l’elogio per la riuscita da parte della Sony nell’ottima trasposizione sul suo monolite di ultima generazione.
Confermate infatti tutte le caratteristiche riguardanti le gilde e le loro missioni, la magia che apprenderete e le abilità che il vostro personaggio andrà imparando nel tempo.
Il gioco può essere inoltre integrato di periferica joystick per rendere più fluido e realistico il movimento, a differenza dell’uso delle 4 classiche frecce da tastiera, che occasionalmente impacceranno lo spostamento.
Caratteristiche confermate e migliorate
Per quanto concerne la grafica bisogna prendere atto del grande lavoro eseguito dalla Sony per poter competere con le versioni per PC e Xbox: il risultato è stato più che minimamente competitivo.
Partendo dalle note positive bisogna dire che il tempo dei caricamenti è notevolmente diminuito rispetto alla versione per Xbox 360 e leggermente per quanto riguarda il PC, permettendo quindi anche una maggiore fluidità all’azione di gioco. Nell’Xbox sarà capitato di notare come alcune frame fossero danneggiate, soprattutto nell’ammirare (ed è solo un esempio) il tramonto all’orrizonte, nel quale si notano alcune imperfezioni tecniche, facilmente tralasciabili, però, dall’occhio disattento: con la PS3 questo non capiterà più dal momento che anche il frame insieme con le texture è stato notevolmente migliorato.
Inutile ripetere quanto già trattato per la versione per PC: l’aspetto grafico, oltre a quanto detto pocanzi, rimane lo stesso in tutte le locazioni e nelle varie caratteristiche del PG e degli NPC.
Il sonoro, eccelso come non mai, non solo si avvale della fantastica unione tra musica di sottofondo e colonna sonora composta da Jeremy Soule, ma è anche guidato da un ottimo doppiaggio in lingua inglese ammaestrato da doppiatori famosi nel giro cinematografico.
Ancora una volta viene dunque confermata anche questa caratteristica, già sublime nella versione Microsoft e migliorata dove si poteva: ricorderete che la PS3 usufruisce dell’audio della televisione a differenza del Pc che potrebbe trovarsi in possesso di misere casse acustiche, o ancora peggio, se parliamo di un portatile, di un misero chip audio indegno per questo capolavoro.
Cara Sony, arrivi tardi
Naturalmente è scontato che chi già è in possesso della versione per Xbox o per PC, eviterà di spendere soldi per la versione PS3, che rimane inferiore allo standard dei prodotti Microsoft. Nonostante perda il confronto con casa Gates, Oblivion arricchisce il mercato Sony classificandosi come uno dei migliori acquisti possibili per la nuova console della casa nipponica.
Le caratteristiche colpiscono anche a primo acchitto e la longevità è come sempre notevole: chi non ha avuto la possibilità di provarlo su PC e preferisce la console di casa Sony dovrebbe sentirsi obbligato ad acquistare il quarto capitolo dell’Elder Scrolls.