The Darkness – Recensione The Darkness

Dal fumetto al Videogioco con l’effetto sorpresa

Una formula trita e ritrita diranno molti. Tante le volte nelle quali abbiamo visto il passaggio dal fumetto al grande schermo per poi finire su quello piccolo, casalingo, in una console di videogiochi. Forse l’esempio più eclatante sarebbe quello di Spiderman, in rappresentanza della schiera statunitense, oppure Dragon Ball per quanto riguarda i manga, ma potremmo dirne tanti; solitamente è difficile ottenere un vero capolavoro, e spesso quel che si ottiene è un qualcosa di mediocre e povero, che mai riesce a sorprendere. Questa volta,però, la formula è diversa. La Starbreeze ci propone un qualcosa di veramente ben realizzato, con un pizzico di originalità e un qualcosa che mai c’era stato proposto in una riproposizione videoludica di un fumetto: l’effetto sorpresa.

Per il tuo ventunesimo compleanno ti regaliamo…The Darkness!

Tutto ha inizio all’interno di una decappottabile alquanto costosa, con Mickey al volante, Nino alla sua destra e, piazzato sul sedile posteriore, Jackie, un ragazzo come tanti, o meglio, un ladro come tanti, che sta per compiere il suo ventunesimo anno di vita. I tre stanno tornando da una rapina, andata a buon fine a quanto pare, data l’euforia che coinvolge il trio di ladruncoli. Ma allo Zio Paulie, il Padrino della situazione, la situazione puzza, e sente che qualcosa è andato storto durante la felice scorribanda dei tre giovani misfattori. In un ambiente calmo, tipico degli incontri tra il capo e i suoi sicari, Paulie, che ben presto capirete non essere irato, ma peggio, inizia a far piovere piombo sulle teste dei malcapitati. Mickey fa rombare il motore della macchina, Nino, affacciandosi dal finestrino, prova a dar pan per focaccia allo Zio, per ricevere presto man forte da Jackie, vigile ed attento dalla sua postazione sul sedile posteriore. Questo l’inizio della storia di una vicenda ripresa da un fumetto, divenuto famoso negli Stati Uniti nella seconda metà del ‘900, ma mai arrivato in Italia. Il nostro protagonista, per quanto fino ad ora sia rimasto nell’ombra del suo sedile posteriore, è Jackie Estarcado, erede dei Franchetti, una delle più potenti bande mafiose della Grande Mela, e per il suo ventunesimo compleanno gli è stato preparato un regalo con i fiocchi. Gli Estacado hanno un potere nascosto che si tramanda di padre in figlio, di generazione in generazione; quel potere è chiamato "The Darkness" e, una volta raggiunta quella che è la maggiore età negli Stati Uniti, il malcapitato, che potrebbe comunque trarre vantaggio da questa forza misteriosa, ne viene interamente colpito. Questo è solo l’inizio dell’interessantissima storia surreale del giovane killer, con lo Zio Paulie alle calcagna, che aspetta ansioso l’attimo giusto per farlo fuori.


Avrei di gran lunga preferito una festicciola fra parenti

La Tenebra, così come ci viene presentata nei sottotitoli del gioco, parlato in inglese, inizialmente altro non è che una voce oscura e cavernosa che inizierà a penetrarvi in testa tartassando le vostre orecchie come una termite nel legno. La sua manifestazione più evidente, che non tarderà a palesarsi ai vostri occhi e a quelli stupiti di Jackie, è la strana forma che assume, che tanto potrebbe richiamare alla mente l’Idra del mito greco di Ercole: due teste con denti aguzzi che spuntano dalle spalle del neo ventunenne, e che, come due angeli custodi, anche se tanto richiamano alla mente una figura diabolica, proteggeranno il predestinato difendendolo da proiettili e da quasi ogni forma di attacco. Troppo facile? Ed ecco allora che spunta la condizione: La Tenebra comparirà solo quando la luce dell’ambiente circoscritto a Jackie sia debole o, ancora meglio, totalmente assente, ed anche se la storia si svolgerà totalmente di notte, non sarà una cattiva idea sparare un colpo preciso ai lampioni che illuminano le periferie di New York, per poter dare libero sfogo alla vostra Tenebra. Il vostro potere ancestrale è infinito, e potrete invocarlo quando meglio credete, ma con attenzione, perché dopo un gran numero di colpi subiti, i due serpenti potrebbero scomparire all’improvviso, senza preavviso, e lasciarvi in balia dei numerosi nemici, che attaccheranno sempre in grandi gruppi, che siano membri della SWAT, la polizia della York statunitense, o membri appartenenti ai Franchetti. Ricordate: basta un proiettile per mettere fuori combattimento un umano, perché dopotutto questo siete senza la vostra Tenebra. Ovviamente i vostri angeli custodi non sono lì solo per uccidere e cibarsi dei cuori dei morti, unica risorsa della quale hanno bisogno per sopravvivere e tenervi una compagnia ben più che gradita, ma possono anche aiutare ad aprire porte dall’interno, guidando una delle due teste per stretti cunicoli, oppure infilarsi in spazi umanamente impossibili per Jackie: d’altronde sono pur sempre due serpenti troppo cresciuti. Tornando a parlare delle cibarie per la Tenebra, e quindi dei cuori dei morti, c’è da dire che questi servono anche per aumentare l’esperienza di essa, che raccogliendo cuori, col passare del tempo, vi regalerà alcuni poteri molto utili. Uno di questi riguarda l’evocazione dei Darkling, cinque creature molto interessanti che sbloccherete nel corso del gioco: Berserker è il primo Darkling che potrete evocare e controllare in presenza della Tenebra, salta addosso agli avversari e li elimina a mani nude; Pistolero, un Darkling con molto stile, vestito col cappello da militare reduce dalla guerra del Vietnam e col suo sigaro in bocca, dalla quale non tarderanno ad uscire parole in favore dei comunisti, la sua unica ragione di vita oltre il suo strumento da lavoro, una mitragliatrice; Kamikaze, per il quale il nome parla già da sé, che sia muro, porta o nemico non importa, è sempre pronto a fare un gran botto; infine, Eliminaluce, nome molto originale, lo potrete ottenere per ultimo, ma prima della metà della vostra avventura: suo unico potere è quello di eliminare la luce nei dintorni. Insomma, ogni tanto potrete anche trovarvi una visuale in prima persona con due pistole in mano e due serpentoni ai lati, ma ditemi voi se questo gioco possiamo davvero definirlo uno sparatutto.


È dura la vita del ladro, ma qualcuno dovrà pur farla

La prima cosa che dovremmo chiederci è quanto possa impiegarci un gioco così carico di atmosfera a caricarsi. Presto detto: ricordando sempre l’abile sistema di "spargimento dati" sviluppato nel Blu Ray, già ben testato con Oblivion, non solo quindi i caricamenti saranno veloci e privi di intoppi, ma saranno sempre conditi da alcuni flash back da parte di Jackie che ci renderà partecipi della sua vita passata con degli interessanti aneddoti inerenti la sua infanzia oppure, ma raramente, commentando da un suo punto di vista la vicenda nella quale si è trovato senza aver chiesto nulla. Il doppiaggio in inglese, nonostante non sia la nostra lingua, è comunque una goduria per le orecchie: ben sviluppato e davvero ben fatto, inoltre, per gli amanti dei nomi e dei titoli di coda, i doppiatori di “The Darkness” sono stati prelevati direttamente dal telefilm che ha sbancato negli USA "24", e a dare la voce alla Tenebra è Mike Patton, ex cantante dei Faith No More; cast d’eccezione quindi, per questo rivoluzionario videogame per PS3. Parlando poi della grafica, nonostante il lavoro si sapeva sarebbe stato difficile ed impegnativo, non ha di certo scoraggiato gli sviluppatori, che hanno confezionato un capolavoro grafico senza precedenti nel suo genere: basti vedere l’animazione della Tenebra, dai colori all’ombreggiatura degli occhi, rossi come il sangue, per capire che ci troviamo dinanzi a qualcosa di superbo, che forse comincia a mostrare le vere potenzialità della Ps3.

E tu saresti un mafioso?

Con una trama interessante e allo stesso tempo facile da seguire, senza dilungarsi troppo con costrizione nelle missioni secondarie, che allungano comunque il brodo, si regge una notevole longevità, rispetto a quanto avrebbe potuto assicurare un qualsiasi altro gioco dello stesso genere, il tutto è ben condito con un multiplayer interessante e una grande quantità di extra sbloccabili. Ma dovrà pur esserci una pecca in questo gioco che non farà gridare al capolavoro? La pecca si chiama Jackie Estarcado. Già dalle prime battute lo si vede su quel sedile posteriore della macchina, e mai ci saremmo immagini di trovarcelo come protagonista, per altro un protagonista che durante il gioco, se non fosse per i suoi commenti durante i caricamenti, sarebbe stato apatico e muto: mai una frase cattiva, da vero killer, da vero predestinato alla vita della Tenebra, mai uno scatto d’ira degno dei grandi mafiosi e della grande famiglia dalla quale proviene, un atteggiamento scarno, che lo farà facilmente cadere nel dimenticatoio, facendogli perdere il posto che facilmente passerebbe alla Tenebra. D’altra parte, però, il gioco si intitola "The Darkness" e non "Jackie Estarcado".

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