The Dark Pictures: Switchback VR – Recensione
Nel florido catalogo di titoli per PlayStation VR2 si possono trovare e vivere diverse tipologie di esperienze, tra queste vi è anche un genere molto popolare: l’horror. Paura, tensione e precisione saranno gli elementi chiave del nuovo titolo di Supermassive Games che dopo Until Dawn: Rush of Blood, tornano nuovamente a lavorare ad un titolo per realtà virtuale capace di sperimentare in maniera curiosa e geniale alcune delle feature di PSVR 2. Sali a bordo della giostra degli orrori in questa recensione di The Dark Pictures: Switchback VR.
“Attenzione, allontanarsi dalla linea gialla”
L’enigmatica trama di The Dark Pictures: Switchback VR viene centillinata in diversi segmenti ad ogni intermezzo tra i dieci livelli che compongono questa breve ma intensa esperienza del terrore. Proprio per via della sua breve natura, eviterò di soffermarmi troppo sui dettagli, sebbene, è bene informarvi di come anche in questo titolo, come da tradizione per Supermassive Games, ci saranno scelte che influenzeranno l’esito finale del vostro viaggio.
The Dark Pictures: Switchback VR si rivela ben presto un eccellente titolo per i neofiti della realtà virtuale in quanto, sarà caldamente richiesto di giocare da seduti. Questo riduce notevolmente qualsiasi effetto di motion sickness e gli unici movimenti richiesti saranno sporadicamente delle schivate a destra, sinistra o giù per evitare degli ostacoli e naturalmente, le nostre mani che avranno due pistole pronte a far fuoco alle orde di creature che incontreremo nel cammino.
Un cammino estremamente lineare, del resto siamo su una giostra e i binari sono prefissati, sebbene, ci saranno spesso situazioni in cui potremo cambiare direzione del binario e scoprire percorsi alternativi. Le differenze risiedono puramente negli scenari proposti e nei nemici che si andranno ad affrontare, mentre i momenti focali dell’esperienza rimarranno per ovvie ragioni legate a sezioni predefinite. Potrai comunque scoprire i bivi percorsi e capire cosa hai evitato ad ogni fine livello con un apposita mappa.
Oltre alle scelte sul percorso vi sarà in ogni mondo un’occasione per poter salvare un passeggero presente con noi nel treno all’inizio dell’avventura. Ho trovato interessante l’utilizzo di diverse situazioni che necessitavano un minimo di analisi dell’ambiente prima di procedere all’azione. Difatti, vi saranno letterali enigmi ambientali che andranno risolti entro un certo tempo per determinare le sorti dei poveri malcapitati e ciò, come da tradizione nei titoli del franchise, rappresenterà un cambiamento nel finale (e naturalmente relativi trofei).
“Don’t blink”
Come nei più classici degli shooter su binari, le nostre pistole (dalle munizioni infinite) saranno messe alla prova nel colpire le diverse tipologie di aberrazioni (provenienti dai diversi capitoli della prima stagione della Dark Pictures Anthology) che cercheranno ad ogni occasione di colpirci, sia letteralmente che mentalmente con jump scares ben piazzati. Uno dei momenti più interessanti dell’esperienza è sicuramente quello dedicato agli scontri contro una tipologia di nemico che richiama fortemente gli Angeli Piangenti di Doctor Who.
Per chi non conoscesse la serie, questi mostri si muovono solamente nel momento in cui non sono alla portata della nostra vista, ergo, ogni volta che si sbattono le palpebre essi si muoveranno sempre più vicini alla preda, ovvero noi. Stesso concetto viene applicato in The Dark Pictures: Switchback VR ed è impossibile descrivere la tensione che ho provato in questi momenti. In primo luogo, un plauso all’egregio lavoro dell’hardware di PlayStation VR 2 che riconosce (sfortunatamente per me) ogni minima chiusura degli occhi e questo ha permesso di rendere l’incontro memorabile.
Sarebbe stato sicuramente interessante sfruttare di più questa feature, creando magari avversari che necessitavano di essere guardati solamente in alcune zone per poterli colpire o comunque sia, diversificare maggiormente le minacce che sì, provengono dai differenti capitoli della serie principale ma che in fin dei conti, hanno tutti lo stesso pattern: arrivare più o meno velocemente alla carrozza e iniziare a colpire il giocatore.
Un passo indietro
Se fino ad ora The Dark Pictures: Switchback VR si è rivelato essere un titolo divertente quanto spaventoso, ecco che bisogna inevitabilmente parlare della nota dolente di questa produzione: il comparto tecnico. La qualità generale delle texture rasenta la sufficienza e in diverse situazioni (specialmente quelle in cui si scorrerà velocemente su binari), si potrà vedere con i propri occhi il caricamento progressivo delle texture che stride al resto dell’esperienza, in special modo se si considera quanto sia ridotto il campo visivo degli scenari, essendo per lo più in ambienti chiusi o volutamente oscurati da nebbia.
Come menzionato precedentemente, vi è un grande utilizzo dei feedback aptici e trigger adattativi di PlayStation VR2 che amplificano maggiormente le sensazioni di determinate situazioni. Il feedback delle armi è ben realizzato e il sistema di puntamento è puramente arcade, tanto che il più delle volte vi basterà mirare approssimativamente al bersaglio desiderato per colpirlo senza troppe difficoltà. Questo fattore è legato naturalmente alla natura del titolo che non rinuncia al più classico degli indicatori a schermo del punteggio (con relativo moltiplicatore) che servirà per mostrare ai propri amici o al mondo intero la propria bravura.
The Dark Pictures: Switchback VR è un titolo divertente quanto spaventoso. Così semplice e funzionale nei suoi comandi e nel suo gameplay che è difficile desistere dal consigliare questo titolo tra le prime potenziali esperienze in realtà virtuale. Gli orrori di Supermassive Games si scontrano però in un titolo che compie un letterale passo indietro per quanto concerne il comparto tecnico, con un risultato appena sufficiente che rappresenta il neo più grande di un titolo altrimenti unico, specialmente per il suo genere di appartenenza.
Spaventoso al punto giusto. Sfrutta egregiamente l'hardware di PSVR 2. Peccato per il comparto tecnico.
Pro
- Spaventosamente divertente
- Ottimo utilizzo delle feature di PSVR 2
- Perfetto come primo gioco VR
Contro
- Poco longevo
- Comparto tecnico sufficiente