The Coma 2: Vicious Sisters – Recensione

Recensito su Steam

Dopo qualche tempo in early access, The Coma 2: Vicious Sisters si avvicina a essere finalmente rilasciato per intero e abbiamo avuto modo di provare ad avventurarci nei corridoi di Sewhua High per un’ultima volta prima delle release e del consecutivo wipe dei save data. Avvicinatici al gioco incuriositi dal setting spiccatamente orientale (non capita spesso di vedere horror ambientati principalmente in una scuola all’interno del panorama occidentale) e dalla potenzialità data dalla libertà creativi del publishing indipendente, ci siamo trovati davanti un prodotto non eccellente ma che ha sicuramente modo di poter dare qualcosa.

Ma senza ulteriori preamboli, discutiamo un po’ di questo The Coma 2: Vicious Sisters.

The Coma 2: Vicious Sisters

The Coma 2 è il seguito di un vecchio horror chiamato appunto The Coma, che ha ricevuto diversi apprezzamenti in terra madre, il quale riporterà noi giocatori all’interno del mondo del “Coma”, una realtà grottesca sospesa tra modo della veglia e dei sogni e condizionata in questo capitolo dall’entità delle Vicious Sisters le quali sembrano dar la caccia alla nostra protagonista: Mina. Il concept è in realtà piuttosto semplice con chiari ispirazioni al filone dei film Nightmare o ad altri titoli horror come i due Obscure per Nintendo Wii.

The Coma 2 punterà a condire questo scenario con degli interessanti parallelismi tra gli eventi del mondo reale e le distorsioni del mondo di Coma ma purtroppo non andrà mai a sottolineare troppo questo concept molto interessante (per quanto già visto in passato con titoli straordinari come Silent Hill 2), rimanendo invece in un limbo tra buone idee e intuizioni banali.

The Coma 2: Vicious Sisters

E con questa dualità possiamo in realtà descrivere poi la totalità di The Coma 2 dato che anche a livello di gameplay presenta delle meccaniche veramente efficaci, che purtroppo si devono scontrare con un’implementazione non ideale. Il gameplay è piuttosto semplice: il gioco si presenta come un titolo bidimensionale nel quale l’esplorazione e il backtracking costituiscono il nucleo dell’esperienza. L’attività principale sarà infatti l’esplorazione di varie zone, con molto backtracking all’interno della prima, per trovare diversi oggetti chiave in modo da scoprire gradualmente lo scenario completo degli eventi che circondano Mina.

Per far si che non il tutto non risulti troppo banale data la prevalente attività di camminare avanti e indietro per corridoi bidimensionali, gli sviluppatori han avuto alcune idee molto efficaci, come il posizionamento di diverse trappole nei percorsi, ognuna di diverso tipo e molte in grado di muoversi: questo riesce a evitare che il giocatore passi il suo tempo semplicemente a correre da A a B.

The Coma 2: Vicious Sisters

Questa intuizione è funzionante e aiuta molto anche l’atmosfera dei titolo: non avendo quasi alcun modo di difendersi sarà essenziale far attenzione a dove si va a parare per evitare di perdere vita inutilmente. Questo è ulteriormente aiutato dalla meccanica degli “stalker“, nemici che ti inseguono di zona in zona e che non puoi evitare se non nascondendoti fino a che non abbandonano temporaneamente la tua ricerca. Anche all’interno di questa meccanica The Coma 2: Vicious Sisters offre un twist efficiente, cioè dei quick time event che variano di difficoltà in base al proprio nascondiglio, i quali se falliti portano a essere scovati dallo stalker.

Inutile sottolineare come questo aiuti molto a creare momenti di tensione quando, nascosti sotto un banco, un QTE fallito significa la morte di Mina.

The Coma 2: Vicious Sisters

Il tutto purtroppo viene molto penalizzato da un’esecuzione non impeccabile. L’esplorazione viene costantemente ostacolata da un sistema di stamina che poteva essere implementato in ben altro modo e che finisce invece per essere più una seccatura durante l’esplorazione normale che un ostacolo durante le fughe dagli stalker. Inoltre per quanto il gioco tenti di mantenere sempre alta l’attenzione del giocatore, è innegabile che la continua necessità di ripercorrere intere mappe è stancante, specie quando per tre passaggi servirà andare ai tre estremi della mappa stessa.

Narrativamente il gioco è piuttosto solido e ha uno scenario che intrattiene ma che cade nel cliché di un personaggio che avrebbe potuto spiegare tutto dall’inizio ma non lo fa per poter risparmiare i colpi di scena per il finale. Abbiamo apprezzato molto artwork e sound design, con delle ispirazioni molto carine nel primo e una gestione del secondo in supporto al gameplay molto acuta.

The Coma 2: Vicious Sisters


The Coma 2: Vicious Sisters è in sostanza un titolo che non farà innamorare dell’horror chi non lo mastica, ma che ha qualcosa da dire per chi invece è avvezzo al genere, in particolare nel caso si sia fan delle ambientazioni in stile spiccatamente orientale. Alcune ottime idee ne aiutano la fruizione, ma il valore del gioco è ostacolato da un’implementazione spesso mediocre di tali idee.

6.3

Pro

  • Atmosfera e concept interessanti
  • Buon sound design
  • Può portare a momenti di elevata tensione
  • Meccaniche di gameplay intelligenti...

Contro

  • ... ma purtroppo non sempre ben integrate
  • Narrativamente spreca molto potenziale
  • Game Design banale
Vai alla scheda di The Coma 2: Vicious Sisters
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