The Chant – Recensione
The Chant, primo gioco della neonata Brass Token compie il suo debutto dopo oltre 5 anni di sviluppo: è il titolo Horror per Halloween?
Panico nell’isola sperduta.
Anni 70, un’isola sperduta, una setta spirituale… cosa potrebbe andare storto? Il giocatore impersona Jess, una ragazza che grazie alla sua amica Kim approda a Glory Island, un’isola in mezzo al nulla dove l’anima viene “purificata” attraverso dei rituali. Ovviamente il rituale a cui parteciperà la nostra Jess offrirà un plot twist orrorifico e l’isola finirà in mano a “demoni e cultisti”. Se si esclude qualche sporadico colpo di scena la trama di The Chant risulta abbastanza lineare e già vista in molti prodotti horror, e anche il background dei singoli personaggi è approfondito soprattutto grazie ai collezionabili ma si poteva fare decisamente di meglio. Ottimo invece il doppiaggio in Italiano, sempre più raro da trovare al giorno d’oggi.
Corri, combatti, costruisci.
The Chant è un gioco Action/Adventure in terza persona in cui si alternano fasi di combattimento a fughe a gambe levate. Jess dispone di tre indicatori: salute mentale, vitalità e fede. Quando la salute mentale giungerà a zero un attacco di panico colpirà la protagonista e in questo caso non sarà possibile combattere fino a che Jess tornerà in sé (basta allontanarsi dai nemici oppure curarsi con delle erbe). La vitalità è la classica barra della vita che se azzerata porterà al game over mentre la fede consente di sferrare attacchi speciali che si sbloccheranno con la raccolta degli amuleti. The Chant presenta anche delle “decisioni” a risposta multipla che in nessun modo influenzano la trama ma vanno solo a diminuire uno dei tre indicatori elencati prima. Sono presenti diversi collezionabili che vanno ad “approfondire” i personaggi e la storia di Glory island. Il gioco si riesce a finire in 7 ore raccogliendo gran parte dei collezionabili a difficoltà media. Ah, il gioco fa paura? Ni, i Jumpscare vecchio stile fanno saltare dalla sedia ma l’atmosfera non è particolarmente terrificante.
Per combattere sarà necessario raccogliere in giro per la mappa di gioco erbe e oggetti vari utili per costruire delle armi corpo a corpo e massacrare le creature e i cultisti che infestano l’isola. Il combattimento è molto semplice e consiste principalmente in attacchi, schivate e utilizzo di abilità (che potranno essere potenziate attraverso il relativo albero). Sono presenti pochi enigmi ambientali, ma tutto sommato interessanti grazie a un Level Desing sufficiente anche se non proprio brillante.
Grafica da alti e bassi.
Dal punto di vista tecnico e grafico The Chant ha i suoi alti e bassi: modelli molto buoni accompagnati da animazioni facciali arretrate di anni, gli spazi chiusi e le ombre sono molto buoni mentre gli spazi aperti decisamente meno. I combattimenti sono accettabili ma ripetitivi e abbastanza legnosi, l’ambientazione è interessante ma già vista decine di volte. Peccato, perché il potenziale era estremamente elevato. Essendo però l’opera prima del team sono abbastanza fiducioso per i progetti futuri. Come fluidità il titolo raggiunge e mantiene senza problemi i 60 fps fissi, e su questo aspetto non capisco la scelta di rendere The Chant next gen only: ho visto titoli molto più pesanti girare su PlayStation 4 e Xbox One senza problemi.
The Chant è il primo prodotto di Brass Token, le potenzialità sono alte ma mal sfruttate. Ottimo il doppiaggio in Italiano e interessante la storia (sebbene già vista), ma gameplay troppo ripetitivo e macchinoso. Il titolo raggiunge senza problemi la sufficienza ed è chiaro che il team di sviluppo ha talento. Talento che spero venga presto notato e finanziato maggiormente così da regalarci in futuro titoli più rifiniti e all'altezza.
Pro
- Ambientazione interessante
- Doppiaggio Italiano ottimo
- Spaventa con la vecchia formula Jumpscare
Contro
- Tecnicamente arretrato
- Ripetitivo
- La trama sa di già visto