The Caligula Effect 2 RECENSIONE, un porting da dimenticare
The Caligula Effect 2 è il JRPG di NIS America e FuRyu giunto su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC in Estate 2021, ma che ben presto farà anche la sua apparizione su PlayStation 5 con una versione nativa. Un’edizione, a scanso di equivoci, che dovrà essere acquistata a prezzo pieno.
Da qualche mese a questa parte il publisher di The Legend of Heroes e Disagea si sta impegnando per portare i suoi prodotti di punta sulla nuova console di casa Sony, con l’intento di offrire edizioni migliorate da un punto di vista tecnico e grafico.
Proprio per questo, da The Caligula Effect 2 ci si aspettava un miglioramento che giustificasse l’arrivo di questa versione nativa, soprattutto per via dell’impossibilità di effettuare il consueto upgrade della copia PlayStation 4. Il gioco varrà la candela? Scopriamolo nel dettaglio.
The Caligula Effect 2 RECENSIONE | La vita dentro una simulazione
The Caligula Effect 2 ci catapulta ancora una volta in un presente distopico dove Regret, una doll virtuale, ha creato una realtà simulata intrappolando decine di migliaia di umani. In questo mondo le persone non solo dimenticano la loro vita precedente, ma vivono spensierate e prive dei loro rimorsi.
Redo, questo è il nome della realtà, si identifica come la promessa di vivere una vita senza alcun rimorso, ideale soprattutto per coloro che vogliono condurre un’esistenza gratificante. Per quanto tale realtà possa risultare allettante, questa porta le persone a impazzire fino a trasformarsi in creature mostruose.
Tuttavia non tutti gli umani intrappolati si fanno convincere dalla menzogna di Redo: uno studente misterioso, il protagonista, non solo capisce che il mondo in cui si trova è fittizio, ma trova persino la forza per contrastarlo. Da qui incontrerà X (leggasi Chi), una virtuadoll intenzionata a sgominare i piani di Regret.
I due uniranno le forze in quella che sarà una missione per liberare l’umanità da un mondo fatto di promesse ingannevoli, coinvolgendo infine un manipolo di studenti risvegliati, i quali – in un modo o nell’altro – contribuiranno al compimento di un’impresa così rischiosa.
Prima di giungere al cospetto di Regret, i membri del Go-home Club (così si identifica il manipolo di protagonisti) dovranno affrontare gli alleati della minacciosa virtuadoll, liberando passo dopo passo le persone dalla morsa ingannevole di Redo. Un canovaccio narrativo che però non riesce ad entusiasmare.
Nonostante il titolo sia uno specchio della nostra società legata saldamente all’utilizzo della tecnologia, il filone del racconto risulta tutt’altro che coinvolgente, colpa anche dell’assenza di colpi di scena significativi. Eppure, le storie legate ai membri del Go-Home Club sono di tutt’altra pasta.
Infatti lo sviluppo della narrazione passa soprattutto attraverso gli episodi speciali legati ad ogni personaggio del party. Fidelizzando il rapporto con ogni comprimario attraverso le battaglie, si ha la possibilità di vivere degli scampoli di storia che permetteranno di approfondirne il background, apprendendo così diverse sfaccettature del racconto.
D’altronde, ogni personaggio è caratterizzato dai propri pentimenti, finendo per giunta a nutrire dei dubbi sulla missione intrapresa. Questo perché Redo non è soltanto una realtà illusoria, ma anche un grande punto di domanda sulla moralità di un mondo privo di rimorsi.
Ed è proprio su questo punto su cui fanno leva le storie secondarie, poiché ciascun alleato è stato inglobato da Redo proprio a causa di questi dubbi, come se fosse una prigione riabilitativa per coloro che conducono un’esistenza oppressa da tali pensieri.
Una miriade di storie per The Caligula Effect 2
In The Caligula Effect 2 troviamo una grande quantità di personaggi con cui interagire (più di cento), che corrispondono ad altrettante e più missioni secondarie da portare a termine. Il Casuality Link è un menù che tiene traccia delle affinità con tutti i personaggi presenti nel gioco, collegandoli come una grande ragnatela in vari gruppi caratterizzati da storie uniche.
Queste interazioni si concretizzano in una serie di fetch quest piuttosto rapide da portare a termine, che permettono però di ottenere ricompense alquanto interessanti. Ogni personaggio appartenente al Casuality Link viene caratterizzato da una piccola descrizione che ci permette di apprendere sempre qualche nozione aggiuntiva sull’ampio cast del gioco.
Diversamente da quanto accade in altri titoli, i rapporti affinati con gli altri personaggi non hanno un impatto concreto sul gameplay, rivelandosi quindi un elemento di contorno che va ad arricchire la coralità della narrazione. Certamente le ricompense saranno alquanto golose, ma in sostanza tali rapporti non portano allo sviluppo delle meccaniche di gioco.
Un fattore, questo, che limita le potenzialità di un sistema di affinità modesto, accontentandosi dunque di erogare delle piccole ricompense che potranno tornare più o meno utili al giocatore. E sebbene lo sviluppo dei legami con i comprimari dipenda soprattutto dalle scelte dialogali intraprese, basterà spendere una manciata di punti per rimettere le cose a posto.
Infatti, nel momento in cui lo sviluppo del rapporto con un personaggio viene bloccato, sarà possibile rimediare all’errore interagendo con X, che concederà una seconda occasione per riparare all’errore fatto. In questo modo completare ciascun episodio legato ai personaggi sarà più semplice, ma anche meno sfidante.
Battaglia a ritmo di musica
The Caligula Effect 2 si presenta con un sistema di combattimento a turni in cui la componente tattica gioca un ruolo preminente. Infatti nel titolo ciascun membro del party è caratterizzato da abilità uniche, sbloccabili perlopiù attraverso il consueto level up. Queste skill si dividono tra attacco, supporto e passive, dando a ogni comprimario una funzione specifica in battaglia.
Alle skill vanno aggiunte degli attacchi speciali attivabili solamente dopo aver riempito la barra “Overdose”, che scatenano una sequenza di mosse devastanti, soprattutto durante le boss fight. Anch’esse si differenziano in base al personaggio in utilizzo, il che dona un pizzico di varietà durante i combattimenti.
Ma come menzionato poc’anzi, le battaglie in The Caligula Effect 2 sono soprattutto strategiche, poiché grazie alla presenza dell’Imaginary Chain il giocatore può organizzare tutti gli attacchi prevedendo le mosse dell’avversario e come contrastarle. Prevedendo il tempismo delle azioni, si possono dunque schivare gli attacchi o bloccarli completamente, ottenendo così un importante vantaggio.
Ogni personaggio e tecnica occupa un lasso di tempo definito, e poterlo capire preventivamente permette dunque di organizzare al meglio la fase offensiva. Più un’abilità è potente e più tempo un personaggio impiegherà prima di lanciare il prossimo attacco. Inoltre, grazie alla funzione auto-battle, questo processo viene automatizzato lasciandoci solamente da gestire le redini del protagonista.
Grazie alla modalità Voltage (che evocherà X a supporto in battaglia), le tempistiche che separano un attacco dall’altro vengono drasticamente diminuite, permettendo dunque di lanciare con maggiore rapidità le abilità di ciascun membro del party. I benefici della modalità Voltage sono dettati soprattutto dai bonus che abbiamo sbloccato per X.
Il sistema di combattimento si mostra piuttosto articolato, con l’Imaginary Chain che delinea delle dinamiche interessanti. Infatti l’azione in The Caligula Effect 2 dev’essere gestita con tempistiche precise che permettano al party di prevenire e rispondere agli attacchi degli avversari, sfruttando soprattutto le previsioni fornite dal gioco stesso.
Procedendo senza metodica si rischia soltanto di avere su schermo un’azione estremamente confusa, che a tratti può anche risultare fatale. Concatenando le giuste abilità con i tempi dovuti – che potranno essere anche impostati – si ottiene invece un turno efficace, che potrebbe persino eliminare tutti gli avversari in un solo colpo.
Gli Stigma
Buona parte delle build dei personaggi passano attraverso gli Stigma. Questi oggetti delineano le statistiche dei protagonisti, imbastendo così delle configurazioni precise per ognuno di essi. Si dividono in varie categorie (Attack Impulse, Defense Instinct e Amplification) andando così ad interessare parametri piuttosto precisi.
Gli Stigma in The Caligula Effect 2 non si limitano soltanto a migliorare un personaggio, ma sbloccano addirittura delle abilità passive peculiari, che possono essere equipaggiate a parte. Questi particolari oggetti permettono di estrapolare il potenziale massimo da ciascun membro del party, ampliandone persino la personalizzazione.
Tuttavia, questi non si limitano unicamente alla battaglia. Le abilità che sbloccano sono soprattutto utili per il compimento delle side quest, che richiedono delle particolari doti per alcune interazioni fondamentali per le missioni. Infatti molte delle quest disponibili nel gioco chiederanno delle particolari abilità di interlocuzione, costringendo il giocatore a cambiare gli Stigma frequentemente.
Un porting non proprio all’altezza
The Caligula Effect 2 sbarca su PlayStation 5 con un porting il cui scopo è quello di svecchiarne il comparto tecnico e grafico, peccato che tale obiettivo non è stato adempito come d’aspettativa. Infatti a differenza di porting come Ys VIII e Ys IX (siete ad un passo dalla nostra recensione), in cui il miglioramento grafico è più evidente, in quest’occasione il risultato è stato deludente.
Questo perché, oltre a una riduzione dei caricamenti, il comparto grafico non ha mostrato segni di miglioramento marcati, sebbene la qualità dell’immagine risulta complessivamente più pulita. Il titolo inoltre sulla console ammiraglia di Sony risulta anche più fluido, fattore che per un videogioco della sua caratura non comporta chissà quale differenza.
Ciò che manca a questa operazione è un elemento che sappia giustificare l’esistenza di un porting premium, e che non sarà accessibile – come invece accade in gran parte dei casi – tramite un update gratuito della propria copia Ps4 di The Caligula Effect 2.
Queste mancanze sono persino più rilevanti durante l’esplorazione e nei dialoghi, dove le pessime animazioni e l’assenza di livelli più dettagliati offuscano una direzione artistica più che interessante. Il character design curato dall’artista Oguchi invece se la cava meglio, soprattutto nelle illustrazioni che risultano delicate e dettagliate.
Bene anche il doppiaggio originale che pone degli accostamenti vocali alquanto azzeccati, mentre la colonna sonora è uno degli elementi meglio riusciti della produzione, infatti le battaglie vengono caratterizzate da ottime tracce audio, che le rendono più coinvolgenti. Infine, il titolo è localizzato in lingua inglese.
In conclusione
La versione Playstation 5 di The Caligula Effect 2 si mostra come un porting debole, che non riesce a dare un senso all’operazione imbastita da NIS America. Nonostante si tratti di un JRPG valido, il nostro consiglio è quello di rimanere sulla versione PlayStation 4, poiché le minime differenze che separano un’edizione dall’altra sono talmente minime da non giustificare l’acquisto di questa versione.
Un porting debole che non si differenzia dalla versione old-gen.
Pro
- Gameplay più fluido
- L'imaginary chain è sempre una meccanica interessante
Contro
- Miglioramenti minimi rispetto alla versione old-gen
- Update a pagamento