The Awesome Adventures of Captain Spirit – Recensione
Il suo annuncio durante questa trascorsa edizione dell’E3 ha decisamente fatto breccia nel cuore di tutti gli appassionati delle vicende di Max e Chloe, cuori che sappiamo bene essere stati spezzati e distrutti a dovere nel corso di Life is Strange. Al solo inizio della classica sound track indie di sottofondo, tutti avevamo già capito che The Awesome Adventures of Captain Spirit sarebbe stato un qualcosa di fortemente legato alla precedente opera dei ragazzi di Dontnod Entertainment, e così effettivamente è stato.
Premessa tanto banale quanto importante: il gioco, se così effettivamente si può definire, è composto da un solo singolo capitolo, della durata complessiva di circa 2/3 ore. Non andremo quindi troppo affondo nell’analisi del titolo, onde evitare di andarvi a rovinare quella che per noi è stata una piacevole avventura, un piccolo quanto emozionante viaggio tra fantasia e realtà in compagnia del piccolo Chris Eriksen, un ragazzino di 10 anni che vive solo con il padre Charles dopo la prematura scomparsa della madre.
The Awesome Adventures of Captain Spirit inizia esattamente come ce lo si aspetta: una traccia indie folk e una panoramica di quella che sarà a grandi linee la nostra area di gioco, ovvero la casa di Chris e del padre Charles. Veniamo quindi catapultati all’interno della cameretta del protagonista, intento a giocare impersonando Captain Spirit, il supereroe da lui inventato. Dopo quindi una breve sequenza atta a farci definire il nostro costume, prendiamo quindi effettivamente il controllo di Chris, che pad alla mano restituisce le stesse sensazioni che abbiamo provato durante Life is Strange. Potremo quindi esplorare la cameretta del ragazzo prendendo dimestichezza con i semplici comandi del gioco. Infatti, non saranno molte le azioni che potremo intraprendere, ma non ci aspettavamo sicuramente chissà che tipo di gameplay, se non interagire con i diversi oggetti presenti nella stanza (e il concept rimarrà lo stesso praticamente per tutta la durata del gioco).
Ciò che però salta subito all’occhio è sicuramente l’opzione che ci permette di usare i nostri “super poteri” per andare ad eseguire delle azioni come accendere la TV, usare il microonde o aprire la porta del garage; con la pressione mantenuta del tasto R2, in combo al tasto X, vedremo Chris imitare suoni e mosse dei classici poteri da eroe, che si rivelano essere poi frutto della sua immaginazione. Ci ha però sorpreso come però il protagonista riesca ad immedesimarsi perfettamente in tutto ciò, strappandoci un sorriso ogni qual volta lo si vede soddisfatto del gesto compiuto.
E questo grazie soprattutto all’ottimo lavoro svolto in fase di sviluppo dei personaggi, sia a livello di movimento che di caratterizzazione. Chris e Charles riescono difatti a restituire perfettamente le sensazioni di angoscia e disagio che provano a seguito del disgraziato evento che sono stati costretti a subire. Non avremo modo di interagire molto con il padre, ma per quel poco che è stato con noi ci ha fortemente convinti.
Comincia quindi il fulcro dell’avventura, che ci porta ad andare in giro per la casa e il giardino alla ricerca di trovare qualcosa di divertente da fare per passare il sabato mattina. Con la pressione del touch pad avremo modo di vedere i vari obiettivi (non del tutto necessari però) che potremo andare a completare, come trovare tutti i pezzi del costume, sconfiggere il nostro acerrimo nemico o semplicemente dare una mano in casa. Ma per Chris niente di tutto ciò viene affrontato nella “solita” maniera, facendo prevalere in più di un’occasione la sua fervida immaginazione, teletrasportandoci in luoghi bui e pericolasi, spazi che solo l’incredibile Captain Spirit può affrontare. E Chris ci crede, ci crede talmente tanto che senza rendercene conto siamo completamente assorti nella sua fantasia, per poi rimanere anche un po’ delusi nello scoprire che non è reale.
Si alternano quindi le sequenze svolte nella testa di Chris a quelle all’interno della proprietà degli Eriksen; durante queste fasi, l’unico tip da tenere a mente è quello di esplorare, esplorare ed ancora esplorare. Non lasciarsi sfuggire nessun particolare e cercare di analizzare ed utilizzare qualsiasi oggetto con il quale avremo modo di interagire: senza entrare troppo nei particolari, tanti dettagli sulla trama, così come i collegamenti con il precedente capitolo, saranno svelati tramite la lettura di riviste, articoli di giornale o ricordi che torneranno in mente a Chris. Questi ultimi in particolare ci hanno lasciato più di una volta con una morsa al petto, una sensazione di inadeguatezza e di tristezza che è difficile esprimere a parole: noi sappiamo benissimo cosa è successo, cosa ha portato il protagonista e suo padre alla loro condizione attuale, ma il gioco riesce a far provare le stesse emozioni che Chris sente dentro di se. Una scena in particolare ci ha davvero spiazzato, complice anche l’ottima colonna sonora sempre abbinata alla perfezione alle varie situazioni, e per un gioco di “sole” due ore è un vanto non indifferente.
Giunti a questo punto è difficile aggiungere qualcosa senza fare spoiler, data anche la sequenza finale che per quanto possa risultare scontata a noi è decisamente piaciuta, non vi resta quindi che catapultarvi in questo The Awesome Adventures of Captain Spirit, aiutare Chris e attendere con una certa impazienza l’uscita di Life is Strange 2.
The Awesome Adventures of Captain Spirit rappresenta quindi un piacevole incipit a quello che ci aspettiamo essere qualcosa di decisamente più grande. Nonostante le circa due ore che serviranno a completarlo, le avventure di Chris vi terranno senza problemi incollati allo schermo, riuscendo a coinvolgervi emotivamente in una maniera del tutto inaspettata. Vorrete sapere sempre di più, andando a frugare in ogni angolo della casa e non, alla ricerca di nuove informazioni su tutto ciò che circonda la famiglia Eriksen. E scoprirete, scoprirete tanto, fino ad arrivare in un lampo alla fine, con la voglia di avere delle risposte che purtroppo non otterremo… o per lo meno, non ora.
Pro
- Protagonista ben caratterizzato ed espressivo
- Riesce ad emozionare nonostante la sua poca durata
- Sequenze "fantastiche" ben realizzate
Contro
- Decisamente "troppo" corto