Test Drive Unlimited Solar Crown RECENSIONE
Test Drive Unlimited Solar Crown sigla il ritorno dopo tredici anni di inattività della celebre serie racing arcade nata sotto la stella di Atari, debuttando finalmente su console e PC dopo una serie di rinvii. Con il nuovo capitolo, i ragazzi di KT Racing e Nacon hanno percorso la via del festival delle corse clandestine, tema diventato piuttosto ricorrente.
Difatti il nuovo Test Drive Unlimited Solar Crown ci immedesima nella città di Hong Kong, facendoci gareggiare tra i suoi lussuosi skyline con l’obiettivo di scalare le vette del panorama automobilistico clandestino. Tuttavia, nonostante le intriganti premesse fatte in corso di campagna marketing, ciò che abbiamo testato con mano è un letterale disastro su quattro ruote.
Test Drive Unlimited Solar Crown RECENSIONE | Così non va
Test Drive Unlimited Solar Crown porta con sé l’eredità di una serie che ha influenzato enormemente il panorama automobilistico videoludico. Con tanti dettagli dediti alla gestione del proprio bolide e l’ostentazione per la ricchezza, Test Drive Unlimited puntava come saga a manifestare il lusso e la potenza economica sull’asfalto e non, mettendo al centro di tutto il denaro.
Le gare non erano dunque l’unico scopo della progressione: Test Drive permetteva di sperperare le proprie ricchezze, acquistando persino beni immobiliari da sbattere in faccia agli altri giocatori, permettendo a qualsiasi utente di pavoneggiarsi non solo grazie ai cavalli contenuti sotto al cofano della propria auto, ma anche per la quantità – e bellezza – delle proprietà in possesso.
Queste breve premesse sono assolutamente doverose nell’analisi di Solar Crown, perché ciò che abbiamo avuto davanti non è un nuovo capitolo della serie racing della defunta Atari, bensì un gioco che piuttosto affidarsi alle sue basi si accontenta di copiare male i suoi competitor.
In un panorama videoludico in cui abbiamo un mostro sacro come Forza Horizon 5 e un più timido The Crew Motorfest (a tal proposito, recuperate la nostra recensione), Test Drive Unlimited Solar Crown è un brutto anatroccolo ma senza lieto fine: la sua essenza è completamente fuori focus.
Il titolo sviluppato da KT Racing segue il filone del festival motoristico, inserendo al suo interno la rivalità tra due clan. L’ingresso in una delle fazioni non ha a conti fatti un impatto sulla partita, dato che si tratta solamente di appoggiare uno schieramento per la componente online. Ma i problemi di Solar Crown risiedono in ben altri aspetti.
Il gioco si appoggia su un’impalcatura videoludica povera di contenuti e una progressione fin troppo lenta: lo sblocco di nuovi eventi non solo è estremamente oneroso nelle tempistiche, e le attività proposte non provano a dare quel pizzico di varietà assolutamente necessaria all’esperienza di gioco.
Infatti uno dei problemi cardini della produzione risiede esattamente nei contenuti che risultano scarni sotto ogni punto di vista. Considerando che Solar Crown è un videogioco always online con una natura da Game as Service, il lancio non parte assolutamente con la ruota giusta.
Infatti prima che potrete mettere mano a nuovi bolidi e avanzare di reputazione – sia come pilota che nel clan – dovrete giocare e rigiocare le stesse gare finché non metterete da parte un buon gruzzolo. Infatti i costi esorbitanti delle auto e i miseri guadagni ricavati dalle gare non permettono di acquistare nuove vetture con tanta facilità.
Contrariamente da quanto accade in altri titoli, in Solar Crown costruire un parco auto decente richiederà veramente diverso tempo, un requisito decisamente alto e scoraggiante per chi non potrà dedicare molto tempo al gioco. Dopo oltre trenta ore, noi abbiamo acquistato solamente la terza auto per il nostro garage.
Data l’importanza delle prestazioni della vettura e della sua classe, per godere dei contenuti del nuovo Test Drive Unlimited Solar Crown sarà necessario investire sul parco auto anche in maniera forzata, e dato lo scarso rapporto tra guadagno e fatica, difficilmente ci siamo sentiti invogliati a continuare a dominare le strade di Hong Kong.
Una ruota sgonfia
Abbiamo giocato al titolo con un volante e pedaliera Thrustmaster T248, compatibile sia su PlayStation 5, PlayStation 4 e PC. Senza troppi giri di parole, il modello di guida imbastito da KT Racing non ci ha pienamente convinti. Durante le gare infatti abbiamo recepito un feeling davvero goffo, che rimarca le esperienze di guida di titoli completamente diversi.
In gara infatti, sfrecciare tra le strade della caratteristica Hong Kong ci ha dato più di qualche grattacapo, complice anche un effetto slittamento nelle curve. Pur trattandosi di un’esperienza puramente arcade, non ci siamo sentiti soddisfatti dalla fisica delle vetture, che soffre persino all’impatto con piccoli oggetti.
Anche i piccoli urti possono rallentare il vostro bolide e data l’elevata concentrazione di transenne, alberi e pali, le gare possono diventare veramente frustranti. La nostra esperienza infatti è stata soprattutto un continuo riavvio di alcuni tracciati, poiché il titolo tende a punire severamente una guida sporca.
E a tal proposito, a causa della sua onnipresente componente online, ritentare qualche gara è stato un supplizio: non solo sarete costretti a uscire dalla competizione in questione, ma dovrete reimpostare tutte le modifiche fatto sulla vostra auto prima di ricominciare. Difatti, il titolo tende a non salvare gli accorgimenti fatti sul momento.
Paradossalmente però, Solar Crown si comporta decisamente meglio con uno stile di guida più pacato: qualora desideriate dedicarvi al free roaming e adottare un approccio più “realistico”, il titolo mette a disposizione una serie di dettagli interessanti, come l’attivazione delle frecce, l’azionamento dei tergicristalli o degli abbaglianti.
Dopotutto, in un videogioco in cui scarseggiano i contenuti, ciò che resta da fare è proprio aggirarsi per il suo open world muniti di volante, assaporando con dispiacere un mondo che non è stato sfruttato pienamente. Ancor peggio è vedere un titolo con una forte componente sociale essere così poco frequentato.
C’è nessuno?
Come vi abbiamo anticipato, il nuovo Test Drive Unlimited Solar Crown è un videogioco always online con un modello GaaS e una componente sociale centrale nell’esperienza. Difatti, non appena entrerete nel titolo, creerete un avatar che potrà interagire con gli altri giocatori.
L’hotel Solar Crown è un hub esclusivo in cui alloggerete, un luogo in cui sarà possibile modificare le proprie sembianze e dialogare con gli utenti grazie a un microfono di prossimità. Al suo interno non si sono elementi degni di nota, e anzi risulta persino fine a sé stesso.
La componente social del titolo infatti si focalizza sulla rivalità tra clan, come le sfide immediate o le gare competitive online. Ciò ha un grande impatto sul proseguimento della campagna, dato che ogni gara che abbiamo giocato ha sempre formulato un matchmaking, il quale ha dato purtroppo scarsi risultati.
In questo modo, ci saranno sempre degli inutili tempi d’attesa prima di poter giocare una gara contro l’IA, che di certo non è memorabile per il suo acume. La pietra tombale sull’esperienza online inoltre arriva dai numerosi problemi di connettività dei server, che hanno reso il titolo impraticabile per buona parte del tempo.
Infatti non solo è stato impossibile giocare le gare in alcune occasioni, ma persino effettuare gli acquisti dei potenziamenti per le auto è stato alquanto ostico, tanto da ripetere le medesime procedure di acquisto e applicazione delle modifiche più volte.
L’instabilità dei server infatti è stata solamente la ciliegina sulla torta di un disastro preannunciato. L’operato di KT Racing e Nacon è stato finora uno dei più deludenti di questa annata, un’occasione di ritagliarsi il proprio spazio nel panorama dei racing completamente gettata alle ortiche.
Un parco auto davvero misero
Il panorama dei videogiochi di corse è abituato a offrire un parco auto ampio e vario: non solo il collezionismo compulsivo di Gran Turismo 7, ma anche i già citati Forza Horizon 5 e The Crew Motorfest riescono a proporre una scelta davvero vasta e capace di soddisfare qualsiasi palato.
Per questo siamo rimasti disarmati dinanzi all’offerta motoristica di Test Drive Unlimited Solar Crown, che racchiude in piccole concessionarie un manipolo di vetture provenienti da pochissimi produttori tra Italia, Germania, Regno Unito e America. Sono incluse anche le auto classiche e quelle di lusso, come le hypercar della Bugatti.
Ed è assurdo pensare come un videogioco ambientato in Cina non s’interessi del mercato automobilistico asiatico, che negli ultimi anni ha subito un boom economico grazie alle tecnologie proposte dal modello ibrido ed elettrico. Anche volendo trascurare questi aspetti, troviamo assurda la sola – e scarna – presenza di Nissan per quanto concerne il panorama nipponico.
Inoltre la personalizzazione estetica delle suddette auto ci è sembrata davvero povera, dato che non è possibile modificare la carrozzeria o curarne meglio i suoi aspetti più fondamentali. Le automobili in-game non ci sono parse particolarmente dettagliate, decisamente meno accattivanti rispetto ad altri videogiochi di guida più affermati.
Un iceberg di problemi
Durante questa recensione vi abbiamo già menzionato buona parte dei problemi di cui soffre la creatura su ruote nata dal lavoro di KT Racing. Dal problema dei server a una fisica poco credibile, sono tanti i punti critici di cui soffre il nuovo Test Drive Unlimited Solar Crown, prima tra tutti la grafica.
Visivamente il titolo è collocabile all’inizio della scorsa generazione, tanto da sembrarci poco rifinito. I modelli delle vetture non solo sono poveri di dettagli, ma soffrono di glitch grafici e l’illuminazione non rifrange sulla carrozzeria come dovrebbe, creando così un effetto pellicola sulla superficie. In aggiunta, le ombre sono persino sgranate.
Il gioco inoltre soffre di un enorme problema di pop out degli elementi, tanto da far scomparire improvvisamente alcuni veicoli civili dal traffico. Anche il caricamento delle aree risulta estremamente faticoso, appesantito soprattutto da un open world graficamente povero e poco curato.
Da Hong Kong infatti ci saremmo aspettati un’atmosfera più suggestiva e coinvolgente grazie ai suoi vasti centri urbani, tuttavia la staticità regna sovrana, soprattutto di notte dove l’illuminazione non viene sfruttata appieno. La mappa risulta spoglia e decisamente generica, un enorme potenziale incredibilmente sprecato per i nostri gusti.
Ancor peggio sono i problemi tecnici legati al titolo: bug, problemi di caricamento, crash improvvisi e prestazioni deludenti. Nelle gare, il titolo non riesce assolutamente a stabilizzarsi nei suoi sessanta fotogrammi persino in modalità prestazioni, e il risultato finale è un costante frame drop davvero spaventoso, soprattutto per un titolo automobilistico in cui è necessaria una fluidità costante.
Il titolo è un autentico disastro sotto il profilo tecnico, tanto da farci nutrire dei forti dubbi sul supporto post-lancio del titolo. Difatti non basteranno semplicemente delle patch per sistemare le magagne di cui soffre e occorre un lavoro di riparazione che non deve lasciare spazio alle incertezze.
Test Drive Unlimited Solar Crown RECENSIONE | Una cocente delusione
Le premesse poste da Test Drive Unlimited Solar Crown erano a dir poco allettanti, tanto da renderlo un papabile esponente del mercato degli automobilistici arcade. Tuttavia, il prodotto finale non ha saputo attendere le aspettative ed è collassato su sé stesso.
Il nuovo capitolo della leggendaria serie racing nata sotto Atari e consegnata nelle mani di Nacon ha rinunciato alla sua identità “economicamente facoltosa” per adottare un approccio con zero rischi, il quale gli si è ritorto contro a tal punto da risultare persino letale.
Questo ha fatto sì che il titolo diventasse un prodotto senza personalità, accontentandosi di copiare – male – una concorrenza vincente, dimenticandosi che un videogioco per distinguersi nel mercato, deve dare qualcosa ai giocatori per renderlo riconoscibile, e non irriconoscibile.
Ad affossare la produzione di KT Racing inoltre ci pensa un completo disastro tecnico e un’infrastruttura di rete davvero pessima. Con così tanti esponenti delle quattro ruote videoludiche decisamente più validi, non troviamo motivi per cui suggerirvi di dare una chance a Solar Crown. E questo, lo diciamo con grande rammarico.
Un videogioco a dir poco disastroso.
Pro
- Nulla di rilevante
Contro
- Un disastro tecnico
- Infrastruttura di rete che non funziona
- Privo di personalità
- Pessimo da giocare persino con il volante