Tentacular – Recensione

Recensito su PlayStation VR2

Sentirsi un pesce fuor d’acqua (scusa la battuta) è qualcosa che tante e tanti di noi possono capire, credo. Si cresce, a volte più velocemente di quanto si pensa, e d’un tratto casa tua, il tuo quartiere, il tuo paese, le tue amicizie… tutto sembra starti stretto. Il protagonista di Tentacular, titolo in VR da me provato al lancio su PSVR 2, ti mette al centro di una storia che parla proprio di questo, ossia la ricerca del proprio posto nel mondo, in questo caso la ricerca di un lavoro con il quale contribuire a La Kalma, la città che ti ha visto appena compiere 16 anni, ma con una sola modifica: sei una bestia tentacolata, di diversi ordini di grandezza più grande di quello che ti circonda.

Tentacular
La cittadina di La Kalma è accogliente sin da subito

In questo caso quello che ti circonda è una ridente città di mare piena di avatar che, tra le loro dimensioni e il linguaggio inventato con il quale ti parleranno (inventato, sì, ma ci ho onestamente riconosciuto dello svedese), non possono non ricordare i Mii di Nintendo: per interagire con essi, in questo puzzle game in prima persona, dovremo usare i nostri tentacoli e tappare leggermente il nostro futuro interlocutore sulla testa… con delicatezza, mi raccomando.

Se in passato ci sono già stati titoli che ci hanno messo nei panni di un essere o oggetto dalle spassose capacità motorie (impossibile non pensare a I Am Bread e Octodad), qui è l’utilizzo del VR che fa di Tentacular un prodotto divertente e mirato allo spasso, almeno nelle premesse. Perché “almeno”?

Tentacular
Il core di gioco è compiere missioni per gli abitanti di La Kalma

Voglio partire da un presupposto: PlayStation VR2 è uscito da qualche settimana, quindi ho davvero pochi termini di paragone per quanto riguarda titoli di questo genere e, soprattutto, titoli contestualizzati su e in una piattaforma VR che per me è letteralmente la seconda di due provate e possedute (PlayStation VR è stata la prima). Detto ciò, è stato davvero piacevole scoprire quasi fin da subito che Tentacular vuole essere più di una tech demo, qualcosa che per ora sembra invece fare Horizon Forbidden West: Call of the Mountain: il team di sviluppo ha voluto creare un gioco completo, con una sua narrazione ben inumidita di ironia e sarcasmo, una durata piuttosto ambiziosa per un titolo VR (parlo di circa 15 ore, più altre 2-3 dedicate a missioni secondarie) e una affidabilità tecnica che spero di vedere in tanti altri titoli PlayStation VR2.

Tentacular
La nostra grandezza ci metterà spesso nella condizione di guardare gli abitanti dall’alto al basso

L’impegno, insomma, lo si vede e riconosce molto velocemente, ma è qui che subentra quello che per me è un difetto: i/le game designer al lavoro su Tentacular non hanno saputo centrare un core loop di gioco che li convincesse del tutto e per questo hanno provato a “infilare” un po’ di tutto, a livello di applicazione delle meccaniche. Sia chiaro, i player verbs (che vi ricordo essere in sostanza i “verbi” che chi gioca compie più spesso nel mondo di gioco) sono ben definiti, tanto che potrei riassumerli in “Utilizza i tuoi giganteschi tentacoli per risolvere puzzle”, ma il saliscendi che questi diversi puzzle dettano a livello di difficoltà va a sfavorire quella che è l’esperienza complessiva del titolo.

Se infatti ci saranno occasioni che ti strapperanno più di un sorriso, come il ritrovarti a lanciare dei razzi verso il cielo con lo scopo di centrare degli anelli luminosi, altre task legate alla costruzione di strutture richiedono molta più precisione: è un compito ai limiti del sadico se si considera che sei un Kaiju e che le ventose dei tuoi enormi tentacoli non ti lasciano poi così tanta libertà di movimento, soprattutto quando sei costretto ad avere a che fare con un’ampia varietà di calamite, parti integranti della risoluzione della quasi totalità dei puzzle, che sicuramente sono magnetiche, ma che un idea di equilibrio (per loro stesse o per le strutture che le coinvolgono) non lo toccano nemmeno con la punta di un bastone.

La precisione richiesta in alcuni frangenti di gioco è davvero troppa e porta al limite della frustrazione anche un giocatore paziente come mi ritengo essere, soprattutto quando l’ostacolo che ti trovi davanti non è un masochistico desiderio di completare la manciata di missioni secondarie che Tentacular offre, ma superare una missione principale. È presente una meccanica di “suggerimento” interna ad ogni livello, ma questa consiste solo in una rappresentazione illustrata della struttura finale che ti viene richiesta.

Tentacular
Una delle mie costruzioni più riuscite

In sé i controlli sono piuttosto semplici, anche grazie ai controller di PlayStation VR2: premi i due trigger per prendere le cose con il rispettivo tentacolo, usa gli analogici per muoversi, ma in-game a volte sembra che venga meno l’affidabilità delle nostre stesse mani; non sono mancanze tecniche, ne sono sicuro, è solo la meccanica di base che avrebbe dovuto essere ideata per lasciare un po’ più spazio di manovra all’errore. Interessante, tra l’altro, l’utilizzo della vibrazione a livello del casco stesso, presente in rare occasioni ma sempre funzionale ad esse.

Altro plauso che fa assolutamente fatto a Firepunchd Games UG (studio berlinese nato nel 2015 e ora con 5 giochi all’attivo) è la scelta di rendere ogni elemento dei menù di gioco qualcosa di fisico, presente nel mondo di gioco: è il passo dopo la UI diegetica, che personalmente ritengo perfetta, e sembra una di quelle idee di UI/UX design che a posteriori ti fanno chiedere “come abbiamo fatto a non pensarci prima?”. Sono scelte come questa, consce del medium VR, che mi permettono di apprezzare di più gli alti di questo titolo ma anche sentirmi molto più affossato quando incontro i “bassi” di cui ti parlavo prima.

Tentacular vuole essere insomma un’esperienza per tutte le età, ma alcune missioni davvero mi fanno dubitare della certezza di questa mia affermazione.

Tentacular
Ogni elemento del menu di gioco è qualcosa di fisico nel mondo stesso.

Oltre alla storyline principale e alla manciata di quest secondarie esiste una modalità “Playground”, per la quale mano a mano sbloccheremo elementi, e la possibilità di rigiocare tutti i livelli cercando di concluderli nel tempo limite proposto: sono aggiunte valide, capaci di metterti ancora più alla prova, ma rimangono una parte palesemente non integrale all’esperienza di gioco.


Tentacular è sicuramente un’esperienza che consiglio a chiunque abbia deciso di investire in PlayStation VR2: governare i tentacoli del Kaiju protagonista è divertente, la cittadina e le missioni attraverso le quali ci muoveremo sono evidenti frutti di un’amore e una passione incondizionata per il medium, e i puzzle sono di per sé abbastanza ben ideati, ma alcune situazioni elevano troppo lo skill floor richiesto, rendendo il boccone un bel po’ più amaro nella sua totalità.

Tentacular RECENSIONE | Un MUST-HAVE per PSVR2?

Con l'arrivo di PSVR2 ci siamo tuffati nel peculiare mondo di Tentacular dove proprio con le nostre mani abbiamo dato vita ad una gigantesca bestia tentacolare che dovrà... lavorare!

7
Da provare, ma con una giusta dose di pazienza.

Pro

  • Tecnicamente fluido
  • Prendere confidenza con le meccaniche è immediato...

Contro

  • ...ma alcuni puzzle richiedono un livello di precisione davvero troppo elevato
  • La difficoltà è altalenante
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