Tennis World Tour: Roland Garros Edition – Recensione
Il ritorno in campo di Tennis World Tour segna l’uscita di questa riedizione sponsorizzata dal Roland Garros e denominata Tennis World Tour: Roland Garros Edition. In seguito alle critiche arrivate dalla stampa internazionale per la sua vendita incompleta – addirittura c’è chi ha definito l’uscita come in early access – Breakpoint, con la distribuzione di BigBen Interactive, ha cercato di aggiustare il tiro e di lavorare per migliorare il titolo. Certo, probabilmente siamo ancora lontani da avere un videogioco completo, tuttavia bisogna dare il merito allo studio di sviluppo di continuare a supportare questo capitolo. Tennis World Tour, quindi, ritorna sugli scaffali del mercato videoludico con la rinnovata Roland Garros Edition.
Tennis World Tour Roland Garros Edition contiene tutti i DLC usciti finora, compresi quelli della Legends Edition che includono André Agassi e John McEnroe come giocatori utilizzabili. Inoltre, come il nome suggerisce, vengono aggiunti tre campi con le licenze complete del Roland Garros: Philippe-Chatrier, Suzanne-Lenglen e Simonne-Mathieu, che portano quindi a 21 il numero di stadi utilizzabili. A questo si aggiunge la possibilità di giocare nella modalità carriera al Roland Garros e al Mutua Madrid Open, con il campo centrale “La Caja Magica”. Ai 31 giocatori del roster originale si aggiungono Rafael Nadal, Kristina Mladenovic e Caroline Garcia. Certo, stiamo sempre parlando di un numero abbastanza limitato di scelte, tuttavia grazie alla tecnologia del motion capture tutti i movimenti dei tennisti sono rappresentati alla perfezione su ogni tipo di campo. Superfici diverse incidono diversamente sullo stile di gioco, questo si traduce tanto in un Nadal fenomenale su terra battuta quanto in un Isner maestro del serve & volley. Oltre alla licenza del Roland Garros e del Mutua Madrid Open, il vero punto di forza della produzione risiede nella presenza di numerosi marchi di prestigio, tra attrezzature ufficiali e sponsor storici: da Adidas a Nike, da Fila a Lacoste, passando per la linea sportiva di Roger Federer.
Queste piccole chicche arricchiscono quella che è forse l’unica modalità interessante di tutto il videogioco: la carriera. Realizzata finemente e con un editor del personaggio decisamente profondo, la modalità carriera è forse l’unico baluardo, insieme alle già citate licenze, che tiene il titolo sul livello della sufficienza. Una volta creato l’alter ego digitale, inizieremo quella che è probabilmente una delle carriere, all’interno dei titoli sportivi, meglio realizzata. Iniziando dalla possibilità di scegliere fra tantissime attrezzature, come racchette, polsini, berretti o scarpe, fino alle carte dello stile. Questi oggetti servono a dipingere lo stare in campo del nostro tennista, che si definisce in base a tre archetipi: difesa, attacco e serve & volley. Facendo tornei, vincendo partite e sbloccando le citate carte, potremo disegnare su misura lo stile di gioco dell’alter ego digitale. A questo si aggiunge la possibilità di assumere allenatori o manager che offrono a loro volta diversi bonus, come l’aumento di una statistica quanto piuttosto il guadagno economico derivante dalla vittoria di un torneo.
Ogni stagione si articola su diversi elementi: si può decidere di iscriversi a un torneo, allenarsi in un fondamentale come il servizio, assumere un nuovo allenatore, firmare un contratto o piuttosto prendersi un po’ di riposo fra un torneo e un altro. Se questa scelta non ci permette di avere dei bonus alle statistiche o un guadagno economico, è comunque fondamentale per evitare infortuni, che potrebbero tenerci lontano dal campo per diverso tempo e quindi di perdere posizioni di ranking.
Iniziando dai tornei più piccoli, fino ad arrivare ai Grand Slam, l’obiettivo è quello di raggiungere la vetta del Ranking ATP/WTA. Una struttura delineata e decisamente profonda. Lo stesso non si può dire per le altre modalità. Oltre alla carriera, infatti, si può scegliere solo fra un’esibizione o la creazione di un torneo, elemento assente inizialmente. Inoltre, non è ancora implentata l’opzione di giocare un doppio. Elementi che tuttavia dovrebbero venire aggiunti con nuovi aggiornamenti.
Il gameplay non si discosta molto da quella che è la versione originale. Con i tasti è possibile decidere come colpire la pallina fra un colpo piatto, uno slice, un lift, un lob, una smorzata o una volée. Non stiamo parlando del realismo di Top Spin 4, tuttavia risulta a tratti decisamente divertente quando si riescono a mettere in campo diverse strategie. Abbiamo notato alcune chicche giocando nei campi in terra battuta: effettuando uno scivolamento, infatti, sul terreno di gioco resta il segno della scivolata. Altre volte abbiamo notato i tennisti arrabbarsi per una giocata sbagliata, lasciandosi andare e veleitarie lamentele come il lancio della racchetta.
L’IA degli avversari è buona anche se talvolta altalenante. Abbiamo notato che molto spesso gli scambi sono lunghi e faticosi, a differenza di quanto succede in una reale partita in cui si cerca di ottenere il punto con un breve scambio. A volte è facile ingannare l’avversario giocando una palla lunga seguita da una volée a rete, altre volte invece l’avversario riesce a trovare dei passanti degni del migliore Roger Federer.
Quello che ruota intorno al campo, tuttavia, non è realizzato con lo stesso livello di dettaglio: sia l’arbitro che i giudici di linea sembrano finti. Non vi è la possibilità di richiedere l’occhio di falco e il direttore di gara non scende mai dalla sedia per verificare i punti contestati. Il sonoro è piuttosto gradevole, se ci limitiamo al suono della pallina e ai versi dei tennisti o delle tenniste. Invece la telecronaca di Paolo Bertolucci, noto commentatore di Sky Sport, spesso è asincrona con quanto succede in campo.
Tennis World Tour: Roland Garros Edition segna un netto miglioramento rispetto alla versione base del gioco, facendo capire quanto la software house stia cercando di supportare un titolo che al lancio aveva ricevuto diverse critiche, soprattutto sui contenuti. La licenza ufficiale del Roland Garros, unita all’aggiunta di nuovi tennisti e di alcuni campi ufficiali, così come la possibilità di creare un torneo e di una dettagliata carriera, fanno raggiungere a questa riedizione una sufficienza piena, anche al netto di un roster non così lungo e a uno scarso livello di dettaglio. Tennis World Tour: Roland Garros Edition non è ancora un videogioco completo e da promuovere a pieni voti, quanto piuttosto una simulazione piacevole e divertente. Se la software house continua a supportare il titolo come già sta facendo, forse si potrebbe di nuovo avere un videogioco di tennis degno di questo nobile sport.
Pro
- Licenza del Roland Garros
- Aggiunta di nuovi tennisti
- Carriera dettagliata
- Supporto della software house
Contro
- Gameplay legnoso
- Roster limitato