Tekken Tag Tournament 2 – Recensione Tekken Tag Tournament 2
La serie di Tekken va avanti ormai da un enorme numero di anni, iniziata sulla prima Playstation per poi spostarsi man mano di generazione in generazione fino a raggiungere quella attuale, dove ha anche lasciato il lido Sony per dedicarsi al multipiattaforma sbarcando su Xbox360 e sulle console Nintendo. Ci sono capitoli ben riusciti e altri da scartare, ma al momento pare giunta l’ora di "tirare le somme" e provare il nuovo titolo del Pugno di Ferro, che così come accadde con Tekken Tag Tournament su Playstation 2, ci permetterà di provare la totalità di ciò che è stato Tekken fino ad oggi, con tutti i suoi personaggi mai esistiti (a parte Gon, per problemi di diritti), uno stile di gioco ormai raffinato, e una grafica aggiornata alla tecnologia attuale.
Niente storia, tante botte
Nel momento in cui accenderemo questo titolo, saranno molte le domande che ci verranno in mente. Perche’ Heihachi è tornato giovane? Cosa ci fanno di nuovo in mezzo a noi mostri come Ogre o Jinpachi? Cosa sono tornate a fare personalità sparite ormai da tempo? La risposta è semplice: Perchè sì!
Tekken Tag Tournament 2 è un vero e proprio coin-op. Lasciamo perdere storia o spiegazioni, qui ci si picchia e BASTA. Quindi iniziamo a pensare col cervello di chi usa i pugni e non spreca tanto tempo in chiacchiere.
Tekken Tag Tournament 2 è la conversione del cabinato da sala giochi uscito in Giappone circa 1 anno fa, nella sua versione Unlimited e con diverse aggiunte. Il cuore del gioco è naturalmente la modalità Arcade, dove dovremo battere una dopo l’altra una serie di 8 squadre avversarie. La nostra scelta sarà quella di utilizzare 1 o 2 tra gli oltre 50 personaggi selezionabili (anche se alcuni di essi, purtroppo, sono DLC), naturalmente, con tutti i vantaggi e gli svantaggi del caso. Usare due personaggi, nel più puro stile tag, permetterà il giocatore di variare strategia a seconda del caso, di utilizzare mosse che coinvolgano entrambi i personaggi, o anche sfruttare la modalità furia, in cui cambiando personaggio dopo aver subito molti danni il nuovo personaggio avrà un grosso boost alla potenza. Oltretutto facendo un cambio, il personaggio che si trova in panchina sarà in grado di recuperare un po’ di vita. Giocando invece con un unico eroe, questo avrà una rigenerazione della salute continua, oltre a un piccolo potenziamento.
Per il resto, tutto è rimasto assolutamente uguale a quello a cui Tekken ci ha abituati, almeno a prima vista. In realtà, all’occhio di un esperto, è stato fatto davvero un enorme lavoro di bilanciamento, che almeno per quanto riguarda la modalità tag, è senz’altro ottimo. Un po’ meno giocando con personaggi singoli.
Completare la modalità arcade ci permetterà, oltre ad avanzare di grado con il personaggio usato e guadagnare soldi virtuali, anche di sbloccare il video finale relativo al combattente con cui abbiamo sferrato il colpo finale al boss.
Naturalmente ci sono tutta una serie di altre modalità da provare, ma che siano il Versus, l’Online, la Pratica, il Survival o il Ghost Mode, tutto gira sempre attorno al classico sistema di combattimento. La novità principale, in queste modalità, risiede nell’online, visto che è stato ufficializzato un sistema, il World Tekken Federation, che controlla e registra i risultati di ogni persona del mondo, a prescindere dalla piattaforma di gioco. Su internet potremo dunque andare a osservare una precisissima classifica mondiale, piena di statistiche ed informazioni, che probabilmente rimarrà in vigore anche per i prossimi giochi della serie.
Abbiamo poi altre due modalità che differiscono un pochino dallo standard. La prima delle due è qualcosa che conosciamo già, e cioè la personalizzazione del costume dei personaggi. Qui potremo comprare, con i soldi guadagnati nelle altre modalità, i vestiti che preferiamo (tra cui cose anche assurde come un costume da Super Sentai), ed equipaggiarli come nuovo abito. Oltre a capi d’abbigliamento potremo acquistare anche armi come coltelli, martelli o quant’altro, che il nostro personaggio sarà addirittura in grado di usare durante i combattimenti.
L’altra modalità è il Laboratorio. Qui il nostro Lee, sotto le spoglie di Violet, sta sviluppando con la sua compagnia il nuovo Combot, potentissimo robot da combattimento, accompagnandoci con delle cutscene disegnate a mano e animate in maniera molto semplice. Purtroppo per la sua idiozia qualcosa va storto, e Violet è costretto a insegnare al Combot le fasi di combattimento tutte daccapo. In pratica è una sorta di tutorial pieno di humour, nel quale però potremo, oltre ad imparare comandi base ed avanzati, anche ottenere punti con i quali potremo equipaggiare il Combot con le mosse e le combo che più ci aggradano prese da tutti i vari lottatori del roster. Naturalmente, per una questione di bilanciamento, non potremo utilizzare Combot nelle partite classificate online.
Ti pompo la grafica, monsieur.
Non c’è ombra di dubbio sul fatto che graficamente il titolo sia nettamente superiore al suo predecessore Tekken 6. Sono stati migliorati di molto sia i modelli poligonali, sia le animazioni, sia la fisica degli impatti dei colpi, quindi da questo punto di vista c’è ben poco che faccia storcere il naso. A volte, tra tanti alti, può capitare di trovare qualche basso per alcune texture o piccoli particolari, ma poca cosa nell’insieme. Il comparto audio è validissimo, con molte musiche nel più puro stile della serie e un doppiaggio dedicato ad ognuno dei lottatori disponibili. Non essendoci una modalità storia non si può parlare di longevità, ma considerando qualcuno a cui Tekken piace molto, tra lo sbloccare i video finali dei personaggi, allenarsi, e confrontarsi online con le altre persone, c’è da perderci davvero centinaia di ore. E in fondo, vista la modalità storia di Tekken 6, forse il fatto che non sia presente è addirittura un lato positivo.
In conclusione
Tekken Tag Tournament 2, per dirla in breve, non dà molto più di ciò a cui siamo abituati. L’appassionato continuerà ad amarlo alla follia, il casual continuerà a giocarci come giocava gli altri, chi lo odia troverà odioso anche questo capitolo. Quindi nulla di più di ciò che già si aveva, nessun modo per attirare nuovi utenti, ma semplicemente il risultato finale di cosa è stato Tekken in tutti questi anni. Tutti i personaggi della serie, insieme, in un vortice di combattimenti senza fine e dal grande bilanciamento. Quindi, se amate la saga del pugno di ferro, non potete lasciarvelo scappare.