Tekken Hybrid – Recensione Tekken Hybrid
Tekken Hybrid è l’omaggio che Namco dedica ad uno dei suoi brand più longevi e importanti. Questa “compilation”, in esclusiva per Playstation 3, contiene Tekken Tag Tournament rimasterizzato in HD (con personaggi e bonus già sbloccati), l’anteprima dell’ambizioso successore, Tekken Tag Tournament 2, ed infine, il recente film animato, Tekken Blood Vengeance.
Entrambi i titoli richiedono d’esser installati sul disco, ma per poter essere giocati è obbligatoria la presenza del supporto digitale nella console. L’installazione, rapida e poco impegnativa, porta certamente il vantaggio di una riduzione dei tempi di caricamento. Classica invece la visione del Film, avviabile direttamente dal blu-ray e disponibile sia in versione 2D che 3D (se in possesso dei giusti requisiti).
Tekken Tag Tournament HD
Era il lontano 2000 quando Sony entrò nelle nostre case con la sua nuovissima Playstation 2, e tra i titoli che hanno traghettato i videogiocatori verso l’allora “nuova generazione” spiccava Tekken Tag Tournament, versione casalinga dell’omonimo coin-op del 1999. Il gioco, spin-off della serie e privo di un proprio filone narrativo, cercando di ravvivare un gameplay ormai vecchio di anni, introduce il sistema TAG, ovvero la scelta di due personaggi e la possibilità di alternarli in tempo reale durante lo scontro.
La conversione in alta definizione non introduce novità nel sistema di gioco, ma propone solo un restyle tecnico. Beneficiando dell’installazione su disco fisso, l’avvio di Tekken Tag Tournament HD è tanto rapido quando spiazzante: il filmato introduttivo, in formato 4/3 e con vistose bande nere laterali, dimostra senza pietà alcuna, tutta la sua età, ed anche menu e suoni non sembrano aver subito migliorie significative. Sicuramente l’avvio non è confortante, ma basta trovare tutti i personaggi e i bonus già sbloccati e pronti all’utilizzo per recuperare un po’ di ottimismo.
In game la "musica" cambia e finalmente possiamo “toccare con mano” il reale lavoro di ottimizzazione del titolo. Si fa notare la particolare pulizia della grafica e le texture maggiormente definite in alta risoluzione, resta ovviamente inalterata l’atmosfera "vintage" da gioco della vecchia generazione. Ottimo anche il riadattamento dell’immagine alle proporzioni widescreen, che aggiunge visibilità all’azione senza compromettere le corrette proporzioni degli oggetti a video. Per concludere, fludità e stabilità del frame rete rendono finalmente giustizia al gioco, viziato all’epoca da una conversione PAL non all’altezza della controparte NTSC.
Tekken Tag Tournament 2 Prologue
La parola “Prologue” ci aveva fatto sperare in una corposa demo da poter sviscerare in ogni suo aspetto, ma la realtà dei fatti è ben diversa. Una sola modalità, quattro scenari (tra i quali la “nostra” Fontana di Trevi) e quattro personaggi (Devil Jin, Devil Kazuya, Ling Xiaoyu ed Alisa) bastano a malapena per saggiare l’ottima implementazione del nuovo motore grafico, ma sono dannatamente insufficienti per garantire la longevità necessaria per una maggior conoscenza del titolo. Tuttavia, benchè la natura del gioco non sia definitiva e quindi salva da ogni possibile giudizio finale, va sottolineato che dal punto di vista del gameplay resta inalterato il sistema Tag, ma si nota l’aggiunta delle “Tag Combos”, mosse eseguite da entrambi in combinazione da tutti e due i personaggi, e le arene interminabili del primo TTT lasciano il posto a zone delimitate da muri che in alcuni casi possono essere abbattuti per raggiungere aree contigue.
Tekken Blood Vengeance
Ve ne avevamo già parlato qualche mese fa sulle pagine di Filmsource; il film, disponibile in 3D e 2D, con audio originale ed inglese, e sottotitolato in italiano, è l’ultimo tassello che completa la compilation Tekken Hybrid. Le vicende narrate ruotano intorno ai conflitti degli appartenenti alla famiglia Mishima, e, seppur tecnicamente di alto livello, non è in grado di coinvolgere lo spettatore a causa di una storia eccessivamente banale.
Resta comunque un buon intrattenimento, se non altro per il prevedibile ma spettacolare scontro finale “a più mani”.
Concludendo
Sulla carta, due giochi ed un film possono invogliare l’acquisto; a conti fatti però ci troviamo di fronte ad un gioco che, nonostante l’ottimo lavoro di restyle, sente sulle spalle tutto il peso dei suoi undici anni, un “Prologue” che possiamo oltremodo definire “demo” ed un film che, tecnica a parte, ha ben poco da mostrare. Un’ottima occasione per fan e collezionisti, una cocente delusione per chi si aspettava di poter prendere confidenza con uno dei titoli più attesi del 2012.