Talkman – Recensione Talkman
Parlate Talkman?
Cos’è Talkman? Questa è la domanda che in molti si sono posti sin dai primi annunci da parte di Sony dell’uscita di questo singolare ed alquanto originale "gioco". Il titolo venne presentato assieme ad un accessorio venduto in bundle col gioco stesso. Quest’ accessorio, il quale ci invita a ponderare sul perchè la Psp ne sia sprovvista dalla nascità, è un microfono di colore grigio da posizionare al di sopra della nostra console, fissandolo tramite due piccole viti integrate ad esso. Grazie a questo accessorio, e naturalmente anche grazie al software in dotazione, ovvero Talkman, potremo utilizzare il nostro piccolo monolite nero come traduttore simultaneo (grazie ad esso avremo anche un Psp momentanemante senza ingresso usb disponibile però).
L’idea di Sony era quella di commercializzare un prodotto capace di svolgere la funzione di un traduttore, istruttore ed insieme a tutto questo di divertire imparando. Sarà riuscita nel suo difficile intento?
Ciao, sono Max
Talkman, come accennato in precedenza, è principalmente un traduttore/insegnante di sei lingue, esso traduce da/a: inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo e giapponese.
A farci da tutor all’interno del "gioco" sarà un simpatico pennuto blu di nome Max, nonchè unico personaggio presente, purtroppo.
Parliamo per prima della funzione che dovrebbe essere quella più utile del software, ovvero quella di traduttore. Come già detto, potremo tradurre parole e frasi in ben sei lingue diverse, purtroppo però, visto che si tratta di frasi prestabilite e di un numero non eccessivamente elevato, Max non riuscirà a tradurre proprio ogni cosa che voi pronuncerete al microfono, però vi verrà incontro cercando di darvi una traduzione il più possibile inerente alla frase da voi richiesta, spesso con pessimi risultati. La modalità "traduzione" è suddivisa in varie locazioni (aeroporto, stazione, hotel, shop ed altre) all’interno delle quali catapulteremo il nostro amico pennuto. Max conosce una serie di frasi di uso comune riguardanti quella determinata location, così facendo semplificheremo la vita a Max ed a noi nel caso volessimo cercare direttamente da un elenco di frasi prestabilite quella a noi utile, anzichè utilizzare il microfono.
L’altra funzione svolta da Talkman è quella di insegnante. Questa modalità tenta di svolgere l’arduo compito di impartire lezioni di lingua straniere attraverso diversi tipi di giochi che, purtroppo, dopo quel breve periodo di freschezza, appariranno ai nostri occhi ed alle nostre orecchie ripetitivi e noiosi. Tutte queste funzioni dedite all’insegnamento sono per lo più utili per un’approfondimento di quella determinata lingua più che per l’apprendimento di questa. Lingue come il giapponese o il tedesco, per chi non le ha mai studiate nemmeno ad un livello elementare, saranno inutili da avvicinare oltre che per uno scopo interamente ludico (non aspettatevi di imparare qualcosa di più di uno "Ciao" in giapponese insomma).
In questa modalità Max ci tratterà come degli alunni, stando davanti alla sua lavagna con la sua bacchetta da maestro doc. Per esempio, nel gioco della pronuncia apparirà ad ogni turno una frase da dover pronunciare in modo "corretto", purtroppo però, ciò che ne deriva sarà tutt’altro che utile, per non dire completamente inutile, visto che anche se pronuncerete in maniera perfetta una frase il vostro sciocco insegnante vi dirà che siete in errore, invece pronunciando la stessa in maniera insensata potrete ottenere anche una "A" come voto.
Tecnicamente meglio
In un titolo dove, per quanto riguarda la giocabilità, c’è ben poco da poter salvare, non ci resta che sperare che almeno tecnicamente non sia scadente. In parte Talkman almeno sotto questo punto di vista non delude affatto. Graficamente il titolo è ben realizzato, anche se per "graficamente" s’intende in pratica soltanto le varie animazioni di Max. Queste sono di ottimo livello, sia per quanto riguarda le espressioni facciali che per quanto riguarda i vari movimenti in generale del nostro pennuto.
Il comparto audio è praticamente inesistente, eccezion fatta per la canzone di accompagnamento del filmato di presentazione, vi sfido a riuscire a dimenticarla. Anche per quanto riguarda il filmato di intro gli sviluppatori hanno fatto un buon lavoro, peccato però che sia l’unico presente nel gioco e che sia una cosa del tutto marginale.
Questi piccoli pro vengono però accontonati da un grosso contro, ovvero i tempi di caricamento davvero troppo lunghi.
Conclusioni
Talkman è un progetto che non è riuscito nel suo arduo intento, ovvero riuscire ad avvicinare l’utente psp all’apprendimento di nuove lingue o di aiutarlo a conversare con persone straniere in vacanza e non. Peccato però che il titolo non sia riuscito ad avvicinarsi neppure lontanamente ad uno dei due obbiettivi prefissati.
Talkman, quindi, resta un prodotto ibrido tra il gioco ed il traduttore, ma in nessuno dei due casi risulta utile (non diverte e non insegna).
Nonostante al primo impatto può sembrare un prodotto interessante, non consiglio a nessuno questo titolo, poichè a mio avviso non ha nessuna utilità oltre quella di prendere polvere nello scaffale. Non è tutto oro quello che luccica…