Tales of the World: Radiant Mythology – Recensione Tales of The World: Radiant Mythology
Un’avventura infinita
Parallelamente alla saga Final Fantasy, l’altrettanto prolifica serie “Tales of” ha sempre riscosso un notevole successo sin dalla sua nascita e si è sempre mantenuta all’altezza delle aspettative. Probabilmente l’unico svantaggio nel paragone con la saga rivale di Square-Enix è la mancanza di una distribuzione PAL, che chiude di fatto le porte dell’Europa alla saga giapponese. Tuttavia, con quest’avventura PSP Radiant Mithology cerca di conquistarsi la dovuta fama anche nel vecchio continente grazie al Free Region della console portatile.
Cartoon 3D
Seguendo la linea originaria della serie anche su console portatile, la grafica di Radiant Mithology lascia da parte il tentativo di una riproduzione realistica per abbracciare uno stile in 3D caratteristicamente deformed, alternata ad un cartoon veramente ben realizzato. Il primo domina nettamente sul secondo per quantità: le varie zone della città, i negozi, le persone, i mostri e tutto il resto sono per la maggior parte realizzati in un 3D adeguato allo spirito del gioco, gradevole e curato nei dettagli. Gli ambienti, come già accennato, non cercano un perfetto realismo, i personaggi sono spesso ripetuti, i mostri si rifanno agli stessi modelli e i filmati d’intermezzo sono realizzati con la grafica in-game, ma tutto ciò (nonostante non raggiunga livelli altissimi) si concilia benissimo e rispetta fedelmente lo stile “Tales of”. Ad impreziosire quanto già descritto si aggiungono le vignette fumettistiche dei personaggi durate i dialoghi, abbastanza frequenti e divertenti, talvolta connesse alla storia, talvolta esclusivamente d’intrattenimento.
Anche la mappa è realizzata in cel-shading, con figurazioni sempre diverse e caratteristiche; tutto sommato però animazioni ed effetti grafici vari non sono impeccabili e qualche volta lo stile deformed risulta grossolano o sgradevole, al contrario dei riquadri fumettistici, sempre piacevoli.
Particolare è il vestiario del protagonista, che cambierà sempre a seconda degli accessori e degli indumenti che equipaggerete, comparendo a volte aggressivo e fastoso, altre volte semplice e lineare. Un design leggero, divertente e spensierato per un titolo dalle tematiche non troppo pesanti e molto scorrevole. Va benissimo.
Choose your job!
Sul piano del gameplay Radiant Mithology si propone con diversi punti forti. Innanzi tutto il Battle System: pur essendo un GDR a scontri casuali non vi è alcun tipo di attesa durante il combattimento, ci si trova all’interno di una zona quadrata nella quale è possibile muoversi per schivare o attaccare il nemico, lanciare magie, curare i propri compagni o mettere in pratica qualsivoglia tattica. All’interno di quest’area infatti il vostro pg avrà piena libertà di movimento, per una quantità infinita di tempo. Potrete anche impiegare anni a sconfiggere un nemico, niente e nessuno vi metterà fretta. E la cosa positiva è che così gran parte del risultato finale dello scontro dipende più dalle proprie abilità individuali che dal livello del pg. Se sarete bravi a leggere le mosse del vostro avversario e ad evitarle in tempo, potrete colpirlo innumerevoli volte senza mai subire alcun danno, e in questo modo avrete la meglio anche contro il più terribile dei mostri. Certo, combattere contro un avversario eccessivamente potente logorerà i vostri nervi mostrandovi danni non superiori ai 3 HP, ma resta comunque il fatto che se riuscirete a mantenere la tattica sino alla fine vincerete!
Qualche problema si incontra invece nel momento in cui i nemici siano di più ed è quindi impossibile schivare all’infinito tutti: in queste occasioni la cosa migliore da fare è formare un gruppo. Già sin dall’inizio o quasi vi verrà concessa l’opportunità di affrontare le missioni in compagnia degli stessi committenti o di amici; nel primo caso affronterete spesso tali missioni in due, nel secondo dovrete prima conquistarvi la simpatia dei personaggi disponibili e sperare ogni volta di non ricevere un rifiuto a causa del vostro livello inferiore al loro. A questi problema però potrete ovviare qualche volta aumentando l’affinità con ognuno dei compagni in questione. Come? Con i già descritti dialoghi. In qualsiasi conversazione (o quasi) alla quale parteciperete direttamente verrete sempre chiamati a dire la vostra sull’argomento in discussione: talvolta si tratterà di intermezzi scherzosi, altre volte di confidenze sentimentali, ma in ogni caso dovrete sempre cercare di scegliere l’opzione corretta, a meno che non vogliate continuare da soli l’intero gioco.
Considerando che il gioco non ha una conversione italiana, tradurre totalmente le varie chiacchierate e dare sempre la risposta che sembra più adatta (da interpretare tra l’altro) è impresa alquanto ardua se non si conosce a fondo la lingua. Tuttavia le espressioni delle vignette ed una conoscenza sufficiente dell’inglese vi basteranno ad azzeccare la gran parte delle scelte. Grazie all’affinità con i personaggi potrete dunque formare gruppi da 2 a 4 componenti che spesso vi aiuteranno non poco nel compimento delle missioni (specialmente se avrete reclutato classi differenti, indispensabile il Priest). Tra questi personaggi, oltre ad una gran parte di combattenti che vi accompagneranno solo nelle varie quest, troverete anche i protagonisti dei vari Tales of: Arche, Kratos, Senel, Reid, Lloyd, Genis, Stahn, Luke e tutti gli altri, che combatteranno al vostro fianco ogni volta che lo richiederete (e verranno soddisfatte le condizioni esposte sopra); tra tutti rivestirà un ruolo particolare Kanonno, che oltre ad accompagnarvi nel vostro viaggio instaurerà un rapporto molto confidenziale con il protagonista (voi). Vostro fedele e inseparabile compagno sarà infine Mormo, che di volta in volta vi spiegherà gli obbiettivi della missione e chiarirà i vostri dubbi.
All’inizio vi verrà chiesto di scegliere gli attributi estetici del vostro personaggio, subito dopo la sua classe, a scelta tra mago nero o bianco, ladro e guerriero; fortunatamente con l’avanzare del livello avrete accesso a classi sempre più specifiche e potenti e potrete così personalizzare a piacere il vostro personaggio e il vostro stile di combattimento. Quest’ultimo sarà influenzato notevolmente proprio dalla classe e dalle armi che essa vi consentirà di utilizzare, costringendovi così ad un metodo di scontro diverso (ravvicinato o a distanza); sempre dalla classe dipenderà l’apprendimento delle abilità, tecniche speciali che potranno colpire il nemico fisicamente o magicamente, potenziare i vostri parametri e a seconda dei casi anche curarvi ferite o status alterati. L’apprendimento sarà graduale e una volta ottenute potrete assegnarle a tasti di scelta rapida che vi permetteranno di utilizzarle al momento giusto in battaglia: ogni loro uso consumerà TP (tecnical points), punti speciali che potranno essere ripristinati attraverso azioni offensive contro il nemico o, così come per gli HP, utilizzando oggetti o tornando in città.
Particolare è inoltre il sistema di crafting. Per compiere alcune quest e soddisfare i committenti sarete costretti a cucinare (si, cucinare) determinati cibi. Combinando fra di loro gli ingredienti recuperati durante le missioni esterne potrete realizzare, con l’aumentare delle vostre capacità, piatti sempre più complessi, anche se a volte il vostro tentativo andrà in fumo trasformandosi in cibo avariato o bruciato. Sarete chiamati anche a forgiare, rifinire o rinforzare alcuni materiali da vendere o applicare sul vostro equipaggiamento per potenziarlo. Tutte queste abilità risponderanno ad uno “Skill Level”, che crescendo vi permetterà di realizzare lavori più complessi e contemporaneamente realizzando tali lavori lo farete crescere, secondo un ciclo continuo fino al valore massimo. Spesso il crafting vi sarà indispensabile per completare le quest secondarie, inutile per quelle principali, ma è comunque buona cosa svilupparlo adeguatamente, in quanto ci permetterà in futuro di produrre in qualsiasi luogo utili oggetti altrimenti disponibili solo nei negozi in città. Un sistema di crescita classico, un job system discreto, un crafting non indispensabile e un apprendimento casuale delle abilità non sono gli elementi migliori, ma il battle system libero e dinamico riesce a conciliare il tutto rendendolo anche divertente e gradevole, all’insegna dell’immediatezza e della semplicità di gioco.
Descender of Terresia
Un giorno vi svegliate all’improvviso: avete già le sembianze di un adolescente, ma siete appena nati, ed il vostro genitore è il World Tree, l’albero del mondo.
E’ così che inizierà la vostra avventura nel mondo di Radiant Mithology, nella più completa oscurità di ciò che vi sta attorno. Mormo, vostro fedele compagno e “descender” di Yaoon, vi spiegherà subito le vostre importanti origini: voi siete un discendente di Terresia, un individuo eletto, con poteri e obblighi speciali. Vostro compito primario è salvaguardare la salute del mondo, che si trova in grave pericolo. Il Devourer, un crudele mostro “mangia-terra”, sta divorando uno dopo l’altro tutti i mondi esistenti e la sua fame sembra essere implacabile. Terresia si trova adesso sotto le sue grinfie e il World Tree, l’albero che rifornisce l’intero pianeta di “mana”, è in grave pericolo. Se il mana su Terresia si esaurisse tutto cesserebbe di vivere: fermare quel mostro, che ha già divorato Yaoon, il mondo del vostro partner Mormo. Ma all’inizio sarete alquanto smarriti e deboli: fortunatamente l’incontro con la dolce Kanonno e il suo “fratellone” Chester darà una notevole una svolta ai vostri piani: una particolare gilda, la Ad Libitum, ha formato nuclei in tutte le maggiori città del mondo per aiutare i bisognosi, e voi dovrete entrare a farne parte per compiere i vostri piani.
Sarete subito accolti cordialmente e in poco tempo vi unirete a numerosi compagni di avventura. Le cose si faranno sempre più serie, sino a quando scoprirete che il cattivo della città, Ganser, è solo una marionetta nelle mani del malvagio Widdershin, padrone di Gilgulim, il temuto Devourer. Dopo aver sconfitto solo alcuni dei suoi “nodi”, capirete la vera entità del pericolo e il vostro obiettivo diventerà eliminare Widdershin al più presto e fermare Gilgulim.
Contemporaneamente cercherete di dare una mano a Kanonno che desidera scoprire il suo passato e da dove viene: una storia ricca di intrecci, colpi di scena e impensabili sviluppi che vi terranno col fiato sospeso fino all’atteso finale, tutto da scoprire.
Radiant Mithology è un titolo che può stufare dopo poco o appassionare sino alla fine: giocarlo tutto d’un fiato è sicuramente il modo migliore di apprezzare al meglio la sua trama e il gioco in generale; completare le quest al 100% è più un suicidio mentale che altro, una fatica preferibilmente da risparmiarsi, davvero inutile. E’ comunque consigliato svolgerne una quantità adeguata, almeno un po’ per ogni città, così da aumentare il proprio livello e adeguarsi meglio ai nuovi oggetti, luoghi e mostri, ma nulla di esasperato, giusto lo stretto indispensabile. In tal modo il viaggio risulterà molto più scorrevole e leggero, divertente e appassionante. Un titolo sicuramente da provare, con un gameplay non egregio ma a livelli più che sufficienti, una grafica gradevole, un sonoro adeguato e, come già detto, una trama che potrebbe rivelarsi davvero appassionante.